{"id":5462,"date":"2006-10-20T00:00:00","date_gmt":"2006-10-20T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5462"},"modified":"2006-10-20T00:00:00","modified_gmt":"2006-10-20T00:00:00","slug":"condensato-di-teologia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/condensato-di-teologia\/","title":{"rendered":"Condensato di teologia"},"content":{"rendered":"

‘Contemplare il Crocifisso risorto: un cammino di conversione sulle orme di san Francesco’: questo il tema, come gi\u00e0 annunciato, dell’assemblea diocesana svoltasi gioved\u00ec 12 e venerd\u00ec 13 ottobre presso la Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli. Dopo l’accoglienza, l’inno introduttivo (testo e musica di mons. Marco Frisina) e l’intronizzazione dell’icona del crocifisso di San Damiano, il vescovo diocesano mons. Domenico Sorrentino nel saluto iniziale ai convenuti si \u00e8 espressamente riferito ai due specifici argomenti inseriti nel tema generale: una contemplazione trasformante ed un comune cammino di conversione. Lo stesso mons. Sorrentino ha fatto presente come in occasione dell’ottavo centenario della conversione di san Francesco, il pontefice Benedetto XVI abbia gradito ed elogiato il fatto che sia stato proclamato un anno dedicato alla conversione. Nella Chiesa locale, ha affermato il Vescovo, pastorale francescana e pastorale diocesana attualmente si identificano. Un prolungato applauso ha sottolineato il ringraziamento espresso a favore del vescovo emerito mons. Goretti, presente insieme al vicario generale mons. Orlando Gori, al priore del Capitolo don Oscar Battaglia, ai rappresentanti delle famiglie francescane, ai tanti parroci, sacerdoti, confratelli, suore, operatori pastorali. Ha preso successivamente la parola padre Raniero Cantalamessa (ofm capp.) che ha svolto una profonda meditazione partendo da un’analisi del crocifisso di San Damiano che rappresenta insieme un Cristo morto e risorto, nella cui immagine l’autore ha condensato un nucleo di teologia. A Cristo risorto, ha affermato il relatore, la Chiesa deve guardare, al Cristo esaltato dal mistero pasquale. E a questo punto il discorso si \u00e8 concentrato sulla potenza della resurrezione da cui nasce la speranza. Tra le virt\u00f9 teologali interpretate come sorelle la speranza ‘trascina’ fede e carit\u00e0. Ma dove attingere la speranza se non dalla resurrezione di Cristo? Dopo una breve pausa, l’inizio dei laboratori (gruppi di studio): esattamente dodici, predisposti in luoghi diversi, guidati da una coppia di animatori impegnati nell’approfondimento di tematiche differenti e comunque riconducibili al tema essenziale. Stesso schema programmatico nel giorno successivo, venerd\u00ec 13, con la variante dell’intronizzazione di Maria. La meditazione di mons. Sorrentino pronunciata con passione ha coinvolto l’assemblea. Dalle pietre di Assisi sprizza un messaggio divino, occorre dare una risposta adeguata, cos\u00ec ha spiegato il vescovo, rimarcando che anche l’attuale Pontefice avverte un’attrazione particolare per la Chiesa diocesana. Non \u00e8 sfuggita a mons. Sorrentino la generosit\u00e0 innata e conquistata da Francesco. Nel momento in cui ‘si consegna’ al lebbroso egli si consegna a Cristo: ecco l’apice della conversione o metanoia. Come raggiungere questo cambiamento a livello personale? Aprendo il cuore alla resurrezione. Tre punti di leva sono stati individuati: il dialogo del risorto con i discepoli di Emmaus: ‘risvegliare la speranza’; il dialogo di Ges\u00f9 con Maria Maddalena: ‘risvegliare la fede’; il dialogo dello stesso con Pietro: ‘risvegliare l’amore’. Dai punti di leva alle scelte operative: l’ascolto della Parola, la contemplazione con Maria di Cristo fondata sul rosario, la vicinanza all’Eucaristia. \u00c8 quindi ripresa l’attivit\u00e0 dei laboratori. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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