{"id":54547,"date":"2019-05-19T12:27:40","date_gmt":"2019-05-19T10:27:40","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54547"},"modified":"2021-03-26T16:48:56","modified_gmt":"2021-03-26T14:48:56","slug":"europa-votare-segnale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/europa-votare-segnale\/","title":{"rendered":"Europa. \u201cAndare a votare\u201d anche per \u201cdare un segnale al governo\u201d"},"content":{"rendered":"

L\u2019Europa sta attraversando un momento molto delicato della sua storia, e il voto del 26 maggio<\/strong> \u00e8 un tornante decisivo. A segnalarlo, cercando di delineare il volto dell\u2019Europa come \u201ccomunit\u00e0\u201d, sono stati Giuseppina Paterniti<\/strong>, direttrice del Tg3Rai, Giuseppe Tognon<\/strong>, professore ordinario alla Lumsa, e Paolo Pombeni<\/strong>, professore emerito all\u2019Universit\u00e0 di Bologna, protagonisti della prima serata del Convegno Cei #Comunit\u00e0Convergenti, tenutosi ad Assisi nei giorni scorsi.<\/p>\n

L’appello di Paterniti<\/h2>\n

\u201cMolta gente in Italia non ha intenzione di andare a votare, perch\u00e9 sente lontana l\u2019Europa\u201d,\u00a0il grido d\u2019allarme di Paterniti, che ha fatto notare come \u201cl\u2019aver fatto passare quella dell\u2019Europa come una questione di burocrati che decidono al posto nostro ha fatto comodo a tutti: portano a casa un risultato, senza interessarsi a quello che avviene\u201d.<\/p>\n

Dei quattro players mondiali \u2013 gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e l\u2019Europa \u2013 \u201cche fanno in modo di eliminarsi per far s\u00ec che resti una sola voce\u201d, l\u2019Europa \u201c\u00e8 il player pi\u00f9 grande del mondo, ha la moneta pi\u00f9 forte del mondo, eppure non riesce a parlare con una sola voce, perch\u00e9 non abbiamo completato il cammino di unificazione politica\u201d.<\/p>\n

\u201cL\u2019Unione europea ha fragilit\u00e0 e parcellizzazioni che rendono molto delicato il prossimo voto, perch\u00e9 manca la consapevolezza che siamo davanti davvero a un bivio\u201d, la tesi della relatrice. L\u2019immigrazione, inoltre, \u201c\u00e8 diventato il problema centrale dell\u2019Europa, che per\u00f2 fa i conti con problemi pi\u00f9 grandi, prima di tutto il lavoro. Si tratta, come dice il Papa, non di un\u2019epoca di cambiamento ma di un cambiamento d\u2019epoca: avremo a che fare ancora con molta povert\u00e0, \u00a0perch\u00e9 i vecchi lavori si stanno esaurendo e i nuovi non si sono ancora affermati\u201d.<\/p>\n

Il nostro, infine, \u00e8 un continente vecchio, \u201ce gli anziani non scommettono sul futuro. Davanti a noi rischiamo di non avere orizzonte: i valori fondamentali rischiano di essere intaccati, se non abbiamo chiaro i valori di fondo a cui ispirarci\u201d.<\/p>\n

\u201cServe il coraggio di un progetto, il coraggio di muoversi, di mettere in fila i valori, e a livello ecclesiale si pu\u00f2 fare moltissimo\u201d,\u00a0l\u2019appello di Paterniti, anche grazie alla capacit\u00e0 di \u201cfare memoria del passato di un continente che ci ha regalato un orizzonte di pace perch\u00e9 veniva da secoli di guerra\u201d.<\/p>\n

\u201cL\u201984% dei giovani italiani \u00e8 europeista\u201d, ha concluso la direttrice del Tg3Rai: \u201cGli anticorpi per guardare avanti con fiducia ci sono, bisogna avere il coraggio di coltivarli e di farli crescere. Prendendoci cura uno dell\u2019altro, perch\u00e9 da soli non possiamo fare niente\u201d.<\/p>\n

L’intervento di Tognon<\/h2>\n

\u201cLa mentalit\u00e0 dell\u2019azzardo si \u00e8 impadronita di tutte le nostre vite\u201d.\u00a0Ne \u00e8 convinto Tognon. \u201cAlla base di ogni convivenza c\u2019\u00e8 un tasso profondo di violenza, e noi abbiamo perso ogni intelligenza sulla violenza, cio\u00e8 ogni capacit\u00e0 di regolarla, mitigarla, viverla in un certo modo\u201d, la tesi del relatore, che ha citato il mito di Europa, alla base del quale c\u2019\u00e8 appunto il ricordo di una violenza.<\/p>\n

La soluzione, si \u00e8 chiesto Tognon, \u00e8 quella proposta da Rod Dreher in \u201cThe Benedikt option\u201d, e cio\u00e8 che l\u2019unica strategia per i cristiani, in una nazione post-cristiana, \u00e8 quella di \u201ctornare all\u2019opzione Benedetto, via da Roma, per costruire comunit\u00e0 lontane e ripartire per un nuovo umanesimo?\u201d. \u201cNon ce la possiamo permettere\u201d, la risposta: \u201cSiamo tanti, ricchi, angosciati, non si raddrizza l\u2019Europa con questa opzione\u201d.<\/p>\n

Come scrive Dietrich Bonhoeffer ne \u201cLa vita comune\u201d, \u201csolo nella comunit\u00e0 che \u00e8 profondamente delusa per cose spiacevoli la vita comune incomincia ad essere ci\u00f2 che deve essere davanti a Dio\u201d. \u201cQuesto, allora, \u00e8 un buon momento\u201d, ha commentato Tognon: \u201c\u00c8 quando ci si trova delusi che si pu\u00f2 cominciare a superare la violenza di cui siamo noi stessi portatori. La vita comune \u00e8 per i cristiani una cosa altamente spirituale, non semplicemente conveniente\u201d.<\/p>\n

Importanza del voto per Pombeni<\/h2>\n

\u201cRaramente abbiamo avuto una scadenza elettorale cos\u00ec importane come quella del 26 maggio, di\u00a0 cui la gente non si rende assolutamente conto\u201d.\u00a0A sottolinearlo \u00e8 stato Pombeni, ricordando che \u201cil contesto in cui siamo inseriti \u00e8 quello dell\u2019Unione europea, se fallisce saremo travolti da questo fallimento\u201d.<\/p>\n

\u201cL\u2019Europa sta cambiando\u201d, ha fatto notare il relatore a proposito dello \u201cscenario completamente cambiato\u201d dopo \u201cil sogno degli Stati Uniti d\u2019Europa\u201d, realizzatosi negli Anni Cinquanta: \u201cuna scommessa vinta, il meraviglioso sviluppo \u00e8 arrivato, l\u2019Europa \u00e8 stata un\u2019esplosione del benessere, e il suo mito attrattivo ha attratto i Paesi dell\u2019Est nella speranza di sedersi a questa tavola imbandita\u201d.<\/p>\n

\u201cQuesto tipo di Europa non c\u2019\u00e8 pi\u00f9 e non potr\u00e0 pi\u00f9 esserci, perch\u00e9 \u00e8 finita l\u2019et\u00e0 dell\u2019abbondanza ed \u00e8 arrivata una grande transizione storica\u201d, la tesi di Pombeni, che ha paragonato la rivoluzione digitale alla rivoluzione della stampa: \u201cQuello che c\u2019\u00e8 prima sembra non valere pi\u00f9. Stanno cambiando i centri di potere e di sviluppo nell\u2019Europa: negli Anni Cinquanta nessuno pensava che Cina e India sarebbero stati quello che sono adesso.<\/p>\n

Questo cambiamento generale presuppone che l\u2019Europa si attrezzi\u201d. E l\u2019Italia cosa far\u00e0? \u201cDobbiamo lavorare per contare nel Consiglio europeo, dei Capi di Stato, perch\u00e9 \u00e8 l\u00ec che si decidono le cose\u201d, ha proposto l\u2019esperto:\u00a0\u201cIl 26 maggio votiamo non soltanto per il Parlamento europeo, ma anche per mandare un segnale preciso al governo italiano, quale che sia.\u00a0Dobbiamo avere molta credibilit\u00e0, e punire tutti quelli che la credibilit\u00e0 non sanno dove sta di casa: per questo occorre motivare le persone ad andare a votare\u201d.<\/p>\n

M. Michela Nicolais<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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