{"id":5453,"date":"2006-10-20T00:00:00","date_gmt":"2006-10-20T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5453"},"modified":"2006-10-20T00:00:00","modified_gmt":"2006-10-20T00:00:00","slug":"il-mondo-chiede-ancora-pace","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-mondo-chiede-ancora-pace\/","title":{"rendered":"Il mondo chiede ancora pace"},"content":{"rendered":"

Vent’anni fa Giovanni Paolo II scelse Assisi per invitare i leader mondiali delle grandi religioni a pregare, ciascuno secondo la sua tradizione, per la pace, e vi \u00e8 tornato per due volte, sempre per la pace. Ne parliamo con il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino. Papa Benedetto XVI ha inviato un messaggio al meeting di Sant’Egidio agli inizi di settembre. Lei lo commenter\u00e0 in occasione del convegno dell’Ita. \u00c8 un testo di conferma o ci sono delle precisazioni sul come intendere e portare avanti il dialogo con le religioni? ‘Va innanzitutto precisato che, pur letto al Meeting organizzato dalla Comunit\u00e0 di Sant’Egidio, quel messaggio si riferisce a tutte le iniziative che commemorano l’anniversario. Il Papa fa esplicita menzione di quella prossima organizzata dai vescovi dell’Umbria e dall’Istituto teologico di Assisi, e a quella che si far\u00e0 in novembre su iniziativa del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso. Io stesso provveder\u00f2 a ripresentarlo e a illustrarlo in occasione di questi convegni. Con il messaggio a me indirizzato, come vescovo di Assisi, il Papa ha voluto in qualche modo rendersi spiritualmente partecipe alla celebrazione di questo ventesimo. Ha innanzitutto sottolineato il significato profetico dell’iniziativa di Giovanni Paolo II nel 1986. Ha fatto poi alcune riflessioni importanti, sul significato della preghiera per la pace e sulla pedagogia della pace. In particolare ha chiarito, sulle orme dello stesso Giovanni Paolo II, che una tale iniziativa di preghiera non potrebbe in alcun modo assumere dei contorni di sincretismo, e non ha nulla a che vedere con una concezione relativistica della religione. Da questo punto di vista, il documento \u00e8 anche una messa in guardia rispetto a simili derive, che non sono certamente presenti nell’iniziativa in s\u00e9, ma potrebbero emergere da unilateralit\u00e0 mediatiche o da tentativi di strumentalizzazione’. Quale \u00e8 l’eredit\u00e0, l’influenza di queste visite nella vita della diocesi? ‘Quella giornata \u00e8 stata di grande significato per l’intera Chiesa, ed ha anzi varcato i confini della Chiesa. \u00c8 ovvio che la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino \u00e8 stata coinvolta in modo speciale, e ne ha tratto sicuramente un vantaggio di sensibilizzazione e formazione. Il riferimento al cosiddetto ‘spirito di Assisi’, quale impegno di preghiera per la pace, in un orizzonte di dialogo tra persone, culture e religioni, appartiene ormai al patrimonio spirituale di questa nostra Chiesa. \u00c8 un’eredit\u00e0 e una responsabilit\u00e0’. C’\u00e8 un legame tra l’ottavo centenario della conversione di san Francesco e il ventennale dell’incontro di preghiera del 1986? ‘Di per s\u00e9 si tratta solo di una coincidenza provvidenziale. Ma ad essa ha fatto riferimento il Papa nel Messaggio che ha inviato per la circostanza, mettendo in evidenza che i due anniversari si illuminano reciprocamente. In effetti, non ci sarebbe spirito di Assisi senza Francesco di Assisi, senza la sua conversione a Cristo, senza la sua spiritualit\u00e0. Ritornare alla conversione di Francesco significa ritrovare le radici che spiegano anche il suo atteggiamento e la sua testimonianza come uomo di dialogo e di pace’. Il 26 ottobre ci sar\u00e0 anche una preghiera di tutti i vescovi umbri sulla tomba di san Francesco. Segno che l’evento del 1986 coinvolge tutta la Chiesa umbra? ‘Non poteva essere diversamente. Non solo Assisi, ma l’intera Umbria \u00e8 particolarmente segnata dalla figura di Francesco, ed era naturale che le Chiese umbre si manifestassero particolarmente sensibili a celebrare, nella preghiera, un anniversario che continua a proiettare luce sul modo di essere della Chiesa nella grande causa della pace’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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