{"id":54451,"date":"2019-05-03T12:42:52","date_gmt":"2019-05-03T10:42:52","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54451"},"modified":"2019-05-03T12:42:52","modified_gmt":"2019-05-03T10:42:52","slug":"province-punto-dolente","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/province-punto-dolente\/","title":{"rendered":"Province con un punto dolente"},"content":{"rendered":"

di\u00a0Pier Giorgio Lignani<\/strong><\/p>\n

Si torna a parlare delle Province e del loro incerto destino.<\/span><\/p>\n

Cerchiamo di capirci qualcosa. Per cominciare, quella di cui si parla \u00e8 la Provincia come ente locale autonomo, da non confondere con gli uffici periferici dei ministeri statali, che pure spesso hanno dimensione provinciale (prefettura, questura, uffici finanziari, ecc.). La Provincia, intesa come ente locale, da quando esiste ha sempre avuto competenze limitate; perci\u00f2 i suoi amministratori, anche quando erano eletti a suffragio universale, hanno avuto un peso politico minore rispetto a quelli dei Comuni e delle Regioni.<\/span><\/p>\n

Qualche anno fa, insieme al trionfo dell\u2019antipolitica, \u00e8 diventato di moda sostenere che le Province dovrebbero essere abolite. Per farlo per\u00f2 bisogna modificare la Costituzione. Il governo Renzi ci ha provato, ma sappiamo che la riforma costituzionale \u00e8 stata bocciata dal referendum. Intanto lo stesso governo Renzi aveva cominciato (nel 2014) con il sopprimere l\u2019elezione diretta degli amministratori; adesso sono eletti dai sindaci e dai consiglieri dei Comuni interessati, e non ricevono compensi. <\/span><\/p>\n

Nello stesso tempo per\u00f2 anche le competenze delle Province sono state tagliate; cos\u00ec pure sono state tagliate le loro risorse. La conseguenza \u00e8 che ci sono tuttora servizi che devono essere gestiti dalle Province: l\u2019edilizia scolastica, le strade provinciali, ecc., ma non ci sono abbastanza soldi per farlo bene. <\/span><\/p>\n

Come si vede, si tratta di quattro questioni distinte. <\/span><\/p>\n