{"id":54430,"date":"2019-04-19T17:00:07","date_gmt":"2019-04-19T15:00:07","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54430"},"modified":"2019-04-17T20:02:07","modified_gmt":"2019-04-17T18:02:07","slug":"terra-santa-colletta-cristiani","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/terra-santa-colletta-cristiani\/","title":{"rendered":"TERRA SANTA. Nel Venerd\u00ec santo, l\u2019annuale Colletta per aiutare i cristiani"},"content":{"rendered":"
\u201cSiate generosi e aperti. Non dimenticate la Terra Santa. Lo dico soprattutto ai giovani. Abbiamo celebrato lo scorso ottobre il Sinodo dei giovani, che ha prodotto l\u2019esortazione<\/span> Christus vivit<\/em>.<\/p>\n Cristo vive l\u00ec dove \u00e8 vissuto, morto e risorto. Oggi vediamo tanti sprechi, tante cose futili, bisogni che sono capricci. Fermiamoci un momento e chiediamoci se non possiamo davvero privarci di ci\u00f2 che non \u00e8 necessario per aiutare chi \u00e8 nel bisogno\u201d. <\/span><\/p>\n Nell\u2019imminenza della celebrazione della Pasqua, \u00e8 il card.<\/span> Leonardo Sandri<\/strong>,\u00a0prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, a lanciare un appello per la Colletta di Terra Santa, fissata per tradizione il giorno di Venerd\u00ec santo.<\/span><\/p>\n Un appello che fa seguito alla lettera,<\/span> Comunione e solidariet\u00e0 con la Chiesa di Gerusalemme<\/em>, inviata poche settimane fa a tutti i vescovi del mondo per esortarli a pensare \u201ccon maggiore intensit\u00e0 ai fratelli e sorelle che vivono e testimoniano la fede nel Cristo morto e risorto in Terra Santa, esprimendo loro anche la solidariet\u00e0 nella carit\u00e0\u201d.<\/span><\/p>\n \u201cLa Colletta – aggiunge il card. Sandri – \u00e8 un invito a tutta la Chiesa a guardare alla Terra Santa come prototipo, paradigma della nostra vita cristiana. In questi giorni che precedono di poco la Pasqua, cerchiamo di identificarci in Ges\u00f9. Cerchiamo di essere veramente cristiani che cercano la conversione. Facciamolo attraverso la preghiera, la meditazione, il ricordo dei luoghi santi, e la solidariet\u00e0 concreta verso i nostri fratelli cristiani della Terra Santa. Un aiuto loro necessario a vivere e a crescere anche come membri della Chiesa e discepoli del Signore\u201d.<\/span><\/p>\n Nella sua lettera, citando l\u2019esortazione apostolica Nobis in animo di Paolo VI, ricorda come \u201cla Chiesa di Gerusalemme occupi un posto di predilezione nella sollecitudine della Santa Sede\u201d e susciti anche preoccupazioni per \u201ci gravi problemi di ordine religioso, politico e sociale ivi esistenti\u201d. Dai tempi di Montini sono passati tanti anni, ma\u2026<\/strong><\/p>\n \u201cPurtroppo \u00e8 cos\u00ec. Il conflitto israelopalestinese non ha trovato soluzione, anzi si \u00e8 ulteriormente complicato, soprattutto per ci\u00f2 che riguarda la nostra citt\u00e0 santa di Gerusalemme. Ma pensiamo anche a tutto ci\u00f2 che circonda la Terra Santa: gli orrori della guerra in Siria e in Iraq, l\u2019estremismo, il terrorismo, la persecuzione dei cristiani. Tutto questo ci fa dire che c\u2019\u00e8 ancora violenza, dolore e morte. Ma non vogliamo perdere la speranza di costruire un Medio Oriente nuovo, nella pace, nella solidariet\u00e0 e nella giustizia. La Chiesa cattolica, grazie alla Colletta per la Terra Santa, sostiene l\u2019opera della Custodia, del Patriarcato latino di Gerusalemme e delle altre Chiese dei diversi riti che cercano di dare formazione, istruzione, elevazione sociale ai nostri fratelli cristiani\u201d.<\/span><\/p>\n Sempre nella lettera, ricorda l\u2019emigrazione cristiana dal Medio Oriente e dalla Terra Santa. Un esodo che rischia di impoverire la presenza cristiana proprio nei luoghi nativi. Un Medio Oriente senza cristiani, cheMedio Oriente sarebbe?<\/strong><\/p>\n \u201cNon sarebbe lo stesso. Oggi non si tende pi\u00f9 molto a parlare di minoranze. Noi cristiani siamo un \u2018piccolo gregge\u2019 in mezzo a Paesi a maggioranza musulmana. Le comunit\u00e0 cristiane di tutti i riti sono un piccolo seme. Tuttavia, tanti secoli di presenza in queste terre hanno fatto delle nostre comunit\u00e0 un elemento di equilibrio e moderazione.<\/span><\/p>\n Per questo chiediamo che venga rispettato il loro diritto a restare nella propria terra, e non solo quello di emigrare. Diritto a non dover andare via perch\u00e9 perseguitati, sottoposti ad attacchi terroristici, perch\u00e9 disprezzati e perch\u00e9 costretti dalla impossibilit\u00e0 di mantenere la dignit\u00e0 umana. <\/span><\/p>\n C\u2019\u00e8 poi il diritto al ritorno alla propria terra. Non \u00e8 cosa facile, inutile illudersi. Sarebbe un grande beneficio per la pace e la giustizia che i cristiani tornassero alla loro patria. Sono tanti quelli che vivono lontano dalle loro case e terre e che, per quanto accolti e sostenuti in tanti Paesi anche occidentali, farebbero rientro nei loro Paesi e tornare a essere lievito per tutto il Medio Oriente\u201d.<\/span><\/p>\n Cosa possono donare a noi i cristiani di Terra Santa e del Medio Oriente?<\/strong><\/p>\n \u201cCi donano una grande testimonianza di fede. \u00c8 la fede che permette di affrontare tutte le difficolt\u00e0. Da loro dobbiamo imparare questo: non sono vinti. \u00c8 gente che va avanti con la forza di Cristo e del Vangelo. Non sono vinti\u201d.<\/span><\/p>\n Daniele Rocchi<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cSiate generosi e aperti. Non dimenticate la Terra Santa. Lo dico soprattutto ai giovani. Abbiamo celebrato lo scorso ottobre il Sinodo dei giovani, che ha prodotto l\u2019esortazione Christus vivit. Cristo vive l\u00ec dove \u00e8 vissuto, morto e risorto. 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