{"id":54167,"date":"2019-03-10T12:00:57","date_gmt":"2019-03-10T10:00:57","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54167"},"modified":"2019-03-08T17:05:25","modified_gmt":"2019-03-08T15:05:25","slug":"quaresima-papa-francesco-creato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/quaresima-papa-francesco-creato\/","title":{"rendered":"Quaresima. Messaggio di Papa Francesco: la Pasqua \u00e8 festa di tutto il creato"},"content":{"rendered":"

\u201cSe l\u2019uomo vive da figlio di Dio, fa del bene anche al creato, cooperando alla sua<\/span> redenzione\u201d. Lo afferma<\/span> Papa Francesco nel<\/span> Messaggio per la Quaresima 2019<\/em><\/a>, pubblicato nei giorni scorsi ma firmato 4 ottobre 2018 (festa di san Francesco d\u2019Assisi). Scelta non casuale, quest\u2019ultima, visto che il breve<\/span> messaggio, indirizzato alla Chiesa universale, riporta una delle particolari preoccupazioni che contraddistinguono l\u2019attuale pontificato: la cura del creato, come dimostrato anche dall\u2019enciclica<\/span> Laudato si\u2019<\/em> (del 24 maggio 2015), che muove i suoi primi passi proprio dal<\/span> Cantico di Francesco.<\/span><\/p>\n

L\u2019attenzione alla \u201ccasa comune\u201d trova il suo posto al centro del messaggio per la<\/span> Quaresima di quest\u2019anno: \u201cIl creato stesso pu\u00f2 \u2018fare Pasqua\u2019: aprirsi ai cieli nuovi e alla terra nuova\u201d. Nella nostra predicazione sembra quasi dimenticata, questa dimensione cosmica della redenzione, eppure la liturgia pasquale non la nasconde: \u201cIn lui, vincitore del peccato e della morte, l\u2019universo risorge e si rinnova, e l\u2019uomo ritorna alle<\/span> sorgenti della vita\u201d (Prefazio pasquale IV).<\/span><\/p>\n

Le parole del Papa sono l\u2019ulteriore tentativo di un padre premuroso che si rivolge ai suoi figli affinch\u00e9 il tempo di Quaresima diventi un reale cammino spirituale e umano, non un vago parlare di conversione. <\/span><\/p>\n

Il testo, intessuto con la Parola di Dio e i formulari liturgici, per costruire una trama certa e ricca, prende origine dalle parole dell\u2019apostolo Paolo nella<\/span> Lettera ai Romani (8,19): \u201cL\u2019ardente aspettativa della creazione \u00e8 protesa verso la rivelazione dei figli di Dio\u201d, per richiamare con forza i cristiani a \u201cripercorrere lo stesso cammino [di Ges\u00f9], per portare la speranza di Cristo anche alla creazione, che \u2018sar\u00e0 liberata dalla schiavit\u00f9 della corruzione per entrare nella libert\u00e0 della gloria dei figli di Dio\u2019 (<\/span>Rm<\/em> 8,21)\u201d. <\/span><\/p>\n

Questo cammino quaresimale, ricondotto nella tipica dimensione della conversione, si inserisce in un percorso che trova il suo inizio nella volont\u00e0 creatrice e redentrice di Dio, il quale ha creato tutto buono e in armonia, ma a causa del peccato \u201csi \u00e8 venuto a incrinare anche l\u2019armonioso rapporto degli esseri umani con l\u2019ambiente in cui sono chiamati a vivere, cos\u00ec che il giardino si \u00e8 trasformato in un deserto.<\/span><\/p>\n

Si tratta continua il Papa – di quel peccato che porta l\u2019uomo a ritenersi dio del creato, a sentirsene il padrone assoluto e a usarlo non per il fine voluto dal Creatore, ma<\/span> per il proprio interesse, a scapito delle creature e degli altri\u201d. Risuonano qui le parole riportate nel racconto della<\/span> Genesi<\/em> (2,15): \u201cIl Signore Dio prese l\u2019uomo e lo pose nel giardino di Eden, perch\u00e9 lo coltivasse e lo custodisse\u201d. Nel racconto biblico l\u2019uomo sembra quasi essere al servizio del creato con il compito di custodirlo, perch\u00e9 il creato non gli appartiene ma \u00e8 propriet\u00e0 di Dio.<\/span><\/p>\n

Ancora oggi \u201cil peccato che abita il cuore dell\u2019uomo – afferma il Pontefice porta allo sfruttamento del creato, persone e ambiente, secondo una cupidigia insaziabile che ritiene ogni desiderio un diritto, e che prima o poi finir\u00e0 per distruggere anche chi ne \u00e8 dominato. Per questo [il creato] ha la necessit\u00e0 impellente che si rivelino i figli di Dio, coloro che sono diventati nuova creazione\u201d. L\u2019uomo in questa Quaresima \u00e8 dunque chiamato a ritornare a essere collaboratore di Dio nell\u2019opera redentrice, che investe non solo lui stesso ma tutto il creato.<\/span><\/p>\n

La Quaresima – scrive ancora Bergoglio – \u00e8 \u201csegno sacramentale di questa conversione\u201d e \u201cchiama i cristiani a incarnare pi\u00f9 intensamente e concretamente il Mistero pasquale nella loro vita personale, familiare e sociale\u201d.<\/span><\/p>\n

Gi\u00e0 dal Mercoled\u00ec delle ceneri, che apre il tempo di Quaresima, con la proclamazione del Vangelo di Matteo viene indicata la triade del digiuno, preghiera ed elemosina, poi ripresa ancora nella colletta della III domenica di Quaresima, per intraprendere la via della conversione. <\/span><\/p>\n

Per questo il Papa, che attinge sempre dai tesori della Parola e della liturgia, rilancia il digiuno per sfuggire \u201cdalla tentazione di \u2018divorare\u2019 tutto per saziare la nostra ingordigia\u201d, anche nei confronti del creato; la preghiera \u201cper rinunciare all\u2019idolatria e all\u2019autosufficienza del nostro io\u201d, riconoscendoci creature e non creatori; e l\u2019elemosina \u201cper uscire dalla stoltezza di vivere e accumulare tutto per noi stessi\u201d, che ci fa dimenticare gli ultimi e la cura del pianeta.<\/span><\/p>\n

Francesco Verzini<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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