{"id":54041,"date":"2019-02-18T14:00:05","date_gmt":"2019-02-18T12:00:05","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54041"},"modified":"2019-02-18T21:03:25","modified_gmt":"2019-02-18T19:03:25","slug":"sviluppo-sostenibile-bes","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/sviluppo-sostenibile-bes\/","title":{"rendered":"Sviluppo sostenibile. Un appello a tutti gli attori sociali perch\u00e9 l\u2019Umbria diventi \u201cBes\u201d"},"content":{"rendered":"
Uno sviluppo sostenibile implica un cambiamento profondo nelle modalit\u00e0 di produzione e di consumo, di creazione di lavoro, di gestione delle istituzioni, di generazione del benessere personale e sociale.<\/span><\/p>\n Per questo scopo sono richiesti tre fattori: in primo luogo, la<\/span> tecnologia pi\u00f9 appropriata ad assicurare sostenibilit\u00e0; in secondo luogo, il mutamento di<\/span> mentalit\u00e0 richiesto per produrre tale cambiamento; in terzo luogo, un sistema adeguato di<\/span> governo (con coinvolgimento dei principali attori sociali) dei processi economici e sociali all\u2019origine di tutto questo. <\/span><\/p>\n Una tale<\/span> dinamica, per la sua pervasivit\u00e0, richiede una diffusa partecipazione dal basso dei protagonisti di tali processi (dai politici ai consumatori, alle imprese, alle organizzazioni non-profit), che devono condividere una visione integrata dello sviluppo, dai temi della produttivit\u00e0 e dell\u2019ambiente a quelli del contrasto alla povert\u00e0. <\/span><\/p>\n E questo – come osserva l\u2019esperto E.\u00a0<\/span>Giovannini – \u00e8 un requisito molto difficile da riscontrare nella situazione odierna, in cui si propongono visioni riduttive e ipersemplificate dello sviluppo, perlopi\u00f9 concentrate sugli aspetti economici.<\/span><\/p>\n Occorre dunque un cammino ancora lungo e un processo educativo diffuso perch\u00e9 il nostro Paese, a tutt\u2019oggi lontano (come ricordato negli articoli precedenti) dagli obiettivi di uno sviluppo sostenibile, possa ritenersi percorrere un sentiero che a questo chiaramente conduca.<\/span><\/p>\n Per seguire comunque la situazione, e tener conto delle molteplici necessit\u00e0 di intervento, pu\u00f2 essere opportuna la considerazione degli indicatori messi a punto dall\u2019Asvis (Associazione italiana per lo sviluppo sostenibile, istituita nel 2016), che ci consentono qualche progresso nel configurare la collocazione dell\u2019Umbria sotto il profilo della sostenibilit\u00e0 (gi\u00e0 esaminata negli articoli precedenti in base al Rapporto 2018 sul Bes in Italia). <\/span><\/p>\n Essi si riferiscono agli Obiettivi di sviluppo sostenibile proposti dalle Nazioni Unite nell\u2019Agenda 2030, che vanno dalla sconfitta della povert\u00e0 alla lotta contro il cambiamento climatico, come li abbiamo elencati su<\/span> La Voce<\/em><\/a> del 25 gennaio; ciascuno di essi essendo misurato da un indicatore composito. <\/span><\/p>\n Nel Rapporto 2018 dell\u2019Asvis viene rappresentato per l\u2019Umbria (come per tutte le altre regioni d\u2019Italia), per ogni Obiettivo, per il periodo 2010-2016, l\u2019andamento dell\u2019indicatore regionale rispetto a quello nazionale (negli articoli precedenti il confronto, nel Rapporto Bes, era tra i livelli, nazionali e regionali, o tra percentuali, nel 2017). <\/span><\/p>\n Rispetto alla situazione dell\u2019Italia nel 2010, si osserva per l\u2019Umbria una condizione<\/strong><\/span> migliore<\/strong> per gli Obiettivi 4 (istruzione di qualit\u00e0, con un andamento fortemente crescente), 5 (parit\u00e0 di genere), 7 (energia pulita e accessibile), 10<\/span> (disuguaglianze). <\/span><\/p>\n Si registra invece una dinamica<\/strong><\/span> peggiore<\/strong> del dato umbro rispetto a quello italiano in corrispondenza degli Obiettivi 3 (salute e benessere, anche a causa di un forte aumento del tasso di mortalit\u00e0 per incidenti stradali), 8 (lavoro dignitoso e crescita economica, per la minor crescita del Pil reale, e per l\u2019aumento del tasso di disoccupazione e dei giovani senza lavoro), 9 (imprese, innovazione e infrastrutture, su cui rimando ai dati Bes dell\u2019articolo precedente), 11 (citt\u00e0 e comunit\u00e0 sostenibili e resilienti, per una minor qualit\u00e0 delle abitazioni). <\/span><\/p>\n Anche alla luce di queste indicazioni, e di quelle<\/span> formulate dal Rapporto Bes, \u00e8 opportuno considerare il recente Documento di economia e finanza (Defr) della Regione Umbria 2019-2021 (continua a leggere sull’edizione digitale de La Voce<\/em><\/a>).\u00a0<\/span><\/p>\n Pierluigi Grasselli<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Uno sviluppo sostenibile implica un cambiamento profondo nelle modalit\u00e0 di produzione e di consumo, di creazione di lavoro, di gestione delle istituzioni, di generazione del benessere personale e sociale. 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