{"id":54011,"date":"2019-02-15T10:01:29","date_gmt":"2019-02-15T08:01:29","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=54011"},"modified":"2019-02-14T14:39:40","modified_gmt":"2019-02-14T12:39:40","slug":"comicio-insegnare","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/comicio-insegnare\/","title":{"rendered":"E comici\u00f2 ad insegnare"},"content":{"rendered":"

\u201cBenedetto l\u2019uomo che confida nel Signore\u201d, afferma il profeta Geremia nel discorso sapienziale in cui presenta il tema della falsa e della sincera confidenza in Dio. <\/span><\/p>\n

Prima lettura<\/h2>\n

La<\/span> I lettura di questa VI domenica del TO ci propone infatti l\u2019ascolto del passaggio in cui Geremia<\/strong> contrappone all\u2019uomo sicuro di s\u00e9 colui che, conscio dei limiti umani, confida invece nel Signore. <\/span><\/p>\n

Questo messaggio \u00e8 intensificato dal linguaggio delle maledizioni \/ benedizioni e dagli esempi botanici: chi confida in se stesso vedr\u00e0 un futuro di desolazione, aridit\u00e0 e morte paragonato a quello del tamerisco, pianta che a stento riesce a sopravvivere nella zona circostante il mar Morto. Chi invece confida nel Signore vedr\u00e0 un futuro prospero e fruttuoso paragonato ad \u201cun albero piantato lungo i corsi d\u2019acqua\u201d che non secca mai nemmeno nei periodi aridi.<\/span><\/p>\n

Con queste immagini forti il profeta intende convincere il popolo giudeo a non seguire l\u2019usanza delle nazioni limitrofe di stringere alleanze \u2018umane\u2019 (che infatti si mostreranno inefficaci), ma di riporre la fiducia solo nel Signore.<\/span><\/p>\n

Salmo<\/h2>\n

In risposta a questo messaggio, la Liturgia ci fa pregare con il<\/span> Salmo 1<\/strong><\/em>, Salmo la cui lettera iniziale \u00e8 la prima dell\u2019alfabeto ebraico (<\/span>alef<\/em>) e l\u2019ultima \u00e8 quella conclusiva dello stesso alfabeto (<\/span>tau<\/em>). Questa nota tecnica, insieme al contenuto dell\u2019intero Salmo, ci portano a considerare la Legge (Torah<\/em>) non solo come il cuore della religiosit\u00e0 israelitica, ma anche come punto di avvio della preghiera che da sempre ebrei e cristiani elevano a Dio.<\/span><\/p>\n

Anche qui il credente che \u201cgiorno e notte\u201d medita la Parola \u00e8 paragonato ad un \u201calbero piantato lungo corsi d\u2019acqua\u201d e la sua vita, seppur insidiata dagli \u201cempi\u201d, \u00e8 tuttavia garantita perch\u00e9 \u201criusciranno tutte le sue opere\u201d. Ma il tutto si gioca sulla libert\u00e0 dell\u2019uomo! Cosa scegliere?\u00a0<\/span>Rischiare e confidare nel Signore oppure<\/span> poggiarsi sui calcoli umani pi\u00f9 \u2018rassicuranti\u2019?<\/span><\/p>\n

\n

LA PAROLA <\/span>della Domenica<\/strong><\/p>\n

PRIMA LETTURA
\n<\/span>Libro del profeta Geremia 17,5-8<\/span><\/a><\/p>\n

SALMO RESPONSORIALE
\n<\/span>
Salmo 1<\/span><\/a><\/p>\n

SECONDA LETTURA
\n<\/span>
I Lettera di Paolo ai corinzi 15,12.16-20<\/span><\/a><\/p>\n

VANGELO
\n<\/span>Vangelo di Luca 6,17.20-26<\/span><\/p>\n<\/blockquote>\n

 <\/p>\n

Seconda lettura<\/h2>\n

Anche la<\/span> I Lettera ai Corinzi<\/strong><\/em> pone i destinatari di fronte ad un bivio. Nello specifico, san Paolo sta rispondendo a degli scettici, i quali non ritengono possibile la risurrezione da morte, per invitarli a considerare che non solo la dottrina, ma anche l\u2019intera esistenza sarebbe \u201cvana\u201d (v.\u00a0<\/span>14) se i morti non risorgessero. <\/span><\/p>\n

L\u2019Apostolo intima loro ad essere coerenti: se dicono di credere in Cristo, devono altres\u00ec credere in \u201cCristo risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti\u201d. \u201cPrimizia\u201d cio\u00e8 il primo a risorgere dalla morte, dopodich\u00e9 anche tutti i credenti in Lui risorgeranno.<\/span><\/p>\n

Vangelo<\/h2>\n

La pagina del<\/span> Vangelo secondo Luca<\/strong><\/em> ci propone una parte del noto \u2018discorso della pianura\u2019. Ges\u00f9 ha trascorso la notte in preghiera e, fattosi giorno, ha convocato i discepoli e tra questi ne ha scelti 12 ai quali ha dato il nome di apostoli. <\/span><\/p>\n

Arrivato il momento di \u2018scendere\u2019, si ferma in un \u201cluogo pianeggiante\u201d e comincia ad insegnare. I suoi uditori sono di tre \u2018categorie\u2019: \u201cuna folla numerosa di suoi discepoli\u201d, \u201cuna grande moltitudine di popolo\u201d proveniente da tutta la Giudea, da Gerusalemme, e dal litorale di Tiro e Sidone (quindi giudei e non) e i 12 apostoli. L\u2019introduzione del Suo discorso \u00e8 costituito da due parti: beatitudini e guai.<\/span><\/p>\n

L\u2019evangelista Luca struttura l\u2019insieme bilanciando le 4 beatitudini con i 4 guai. La prima beatitudine \u00e8 indirizzata ai poveri, in contrasto con il primo dei guai riferito ai ricchi. La seconda beatitudine riguarda chi ha fame e il secondo dei guai chi \u00e8 sazio.<\/span><\/p>\n

La terza beatitudine viene rivolta a chi piange, mentre il terzo dei guai a chi ride.<\/span><\/p>\n

Cos\u00ec l\u2019ultima delle beatitudini \u00e8 per gli esclusi e gli insultati, e l\u2019ultimo dei guai \u00e8 destinato a quanti sono elogiati. Leggendo attentamente notiamo che le prime tre beatitudini si rifanno ad un\u2019unica realt\u00e0 economicamente e socialmente difficile (i poveri che sono affamati e quindi piangono), mentre l\u2019ultima riguarderebbe pi\u00f9 la condizione esistenziale di quanti seguono Ges\u00f9 e per questo sono soggetti a incomprensioni. <\/span><\/p>\n

Ma per ognuno dei destinatari c\u2019\u00e8 l\u2019invito alla gioia perch\u00e9 \u201cla ricompensa \u00e8 grande nel cielo\u201d. D\u2019altro canto i \u2018guai\u2019, che non sono maledizioni (bench\u00e9 sia un genere letterario presente nella Bibbia), ma \u2018lamenti funebri\u2019 propri del linguaggio profetico veterotestametario, incitano con effetto a valutarsi in profondit\u00e0.<\/span><\/p>\n

Ges\u00f9 non maledice i ricchi, i sazi, e coloro che ridono, ma solo vuole ammonirli severamente ed invitarli a convertirsi dai beni al vero \u2018bene\u2019, dalla confidenza sulle \u2018certezze\u2019 alla confidenza in Lui che non pu\u00f2 non provocare sentimenti di altruismo e di solidariet\u00e0. L\u2019ultimo dei \u2018guai\u2019 \u00e8 ambiguo nel suo significato perch\u00e9 pu\u00f2 essere riferito a chi elogia come a chi \u00e8 elogiato, ma la conseguenza \u00e8 comunque \u2018collettiva\u2019: quanti sono stimati si trasformerebbero in \u201cfalsi profeti\u201d in coloro cio\u00e8 che cercano il consenso altrui, ma poi finiscono per essere traditori (<\/span> Is 30;<\/span> Ger 5;<\/span> Mi\u00a02).<\/span><\/p>\n

Allora c\u2019\u00e8 bisogno di coerenza e la Parola di Dio di questa domenica ci invita proprio ad una scelta \u2018esistenziale\u2019: l\u2019espulsione dal cuore di tutto ci\u00f2 che non \u00e8 secondo la logica di Ges\u00f9 per aderire a Lui con sincerit\u00e0 e fedelt\u00e0. \u2019 Beato\u2019 \u00e8 colui che, in quanto osservante della Torah, \u00e8 benedetto da Dio con tutto ci\u00f2 che biblicamente parlando concerne la benedizione del Signore: ricchezza di beni materiali oltre che spirituali. Anche noi possiamo rientrare in questa schiera di \u2018beati\u2019: fondando tutto sulla Parola di Dio siamo certi che la nostra vita \u00e8 \u2018beata\u2019 ovvero benedetta e \u2018dar\u00e0 frutto a suo tempo\u2019.<\/span><\/p>\n

Giuseppina Bruscolotti<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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