{"id":53965,"date":"2019-02-06T17:32:41","date_gmt":"2019-02-06T15:32:41","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=53965"},"modified":"2021-03-26T16:53:33","modified_gmt":"2021-03-26T14:53:33","slug":"europeismo-critico-innovativo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/europeismo-critico-innovativo\/","title":{"rendered":"Europeismo s\u00ec, ma critico e innovativo"},"content":{"rendered":"
di<\/span> Francesco Bonini<\/strong><\/p>\n Si avvicinano le elezioni. Serviranno a contarsi, ma non solo. Da due punti di vista. I numeri, prima di tutto. A partire dai rapporti di forza e di idee tra i due partner del governo Conte, Movimento 5 stelle e Lega. Forze politiche di fatto (anche se non formalmente) alleate, ma in competizione e con pareri visibilmente diversi su molti dossier.<\/span><\/p>\n Cos\u00ec la campagna \u00e8 gi\u00e0 aperta tra conflitti micro e macro, un po\u2019 su tutto. Perch\u00e9, giusto a venticinque anni dall\u2019inizio della cosiddetta \u201cseconda Repubblica\u201d, sembra che questa sia finita, ma che la \u201cterza\u201d sia ancora avvolta nelle nebbie. Gli altri partiti, usciti molto ammaccati dalla politiche dello scorso anno, dovranno per forza formulare proposte per riemergere da una situazione di stallo. <\/span><\/p>\n Si disegna cos\u00ec la prospettiva di una polarizzazione tra due proposte (quelle che vengono dalle forze di governo) diversamente critiche nei confronti dell\u2019attuale equilibrio dell\u2019Unione e due proposte (quelle dal centrosinistra e dal centrodestra \u201ctradizionali\u201d) in sostanza favorevoli alla<\/span> governance europea attuale. Che per gli uni \u00e8 da cambiare radicalmente, per gli altri da migliorare. Insomma, ad oggi il<\/span> clivage , ovvero la linea di frattura, sembra quella che, con una espressione inutile ma corrente, si pu\u00f2 definire del populismo: benpensanti contro malpensanti.<\/span><\/p>\n Ma bisognerebbe andare oltre, sintonizzarsi su qualcosa di nuovo e profondo: non pare che ci siano le condizioni, ma c\u2019\u00e8 ancora tempo e quando si parla di politica italiana le sorprese sono sempre dietro l\u2019angolo e fare previsioni \u00e8 sempre temerario. Anche perch\u00e9 il cosiddetto nuovo si consuma in fretta e misurarsi con il quadro europeo invita ad aprire gli orizzonti, suggerisce un nuovo respiro. <\/span><\/p>\n Perch\u00e9 forse sta cambiano l\u2019aria: la protesta per la protesta non porta da nessuna parte. Cos\u00ec come non si pu\u00f2 difendere quello che \u00e8 indifendibile. In questo senso le ultime rilevazioni di opinione dimostrano come la maggioranza degli italiani resta pro-Europa e pro-euro, con percentuali crescenti. Ma restiamo assai insoddisfatti, giustamente critichiamo radicalmente il politicamente corretto europeo.<\/span><\/p>\n Per andare oltre da un lato c\u2019\u00e8 un problema di politica europea dell\u2019Italia, che \u201cconta\u201d molto meno, nelle sedi europee, di quanto potrebbe (e dovrebbe). Disunita strutturalmente come \u00e8, l\u2019Italia non esercita al meglio il proprio ruolo. Dunque c\u2019\u00e8 bisogno di un impegno di tutti gli attori per \u201ccontare di pi\u00f9\u201d, anche perch\u00e9 l\u2019Europa rischia, tutta, di essere un vaso di coccio in una rinnovata competizione globale. <\/span><\/p>\n In secondo luogo l\u2019 appeal delle istituzioni europee \u00e8 al minimo storico proprio perch\u00e9, avendo rimosso la questione dell\u2019identit\u00e0, finiscono coll\u2019essere percepite semplicemente come<\/span> avatar , cio\u00e8 incarnazioni evanescenti, di un pensiero globale neoliberista lontano dagli interessi e dal cuore dei popoli.<\/span><\/p>\n Questa posizione europeista, ma critica e innovativa, saggia e realistica, ha bisogno di interpreti adeguati. Per trovare i quali il tempo stringe.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Francesco Bonini Si avvicinano le elezioni. Serviranno a contarsi, ma non solo. Da due punti di vista. I numeri, prima di tutto. 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