{"id":53501,"date":"2023-12-13T16:00:43","date_gmt":"2023-12-13T14:00:43","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=53501"},"modified":"2023-12-14T16:43:30","modified_gmt":"2023-12-14T14:43:30","slug":"padre-nostro-varianti-messale-cei","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/padre-nostro-varianti-messale-cei\/","title":{"rendered":"Padre nostro. Le varianti nel nuovo Messale Cei: tutto il lavoro che sta dietro una preghiera"},"content":{"rendered":"

I Vescovi italiani, nell\u2019Assemblea generale che si \u00e8 tenuta da luned\u00ec 12 a gioved\u00ec 15 novembre 2018, hanno approvato la nuova versione del<\/a><\/span> Messale romano, che verr\u00e0 sottoposta alla Santa Sede per i provvedimenti di competenza. Nel Messale si trovano anche le traduzioni del <\/span>Padre nostro<\/em> e del Gloria,<\/em> gi\u00e0 pubblicate nella versione della Bibbia Cei<\/em> del 2008<\/a> (nella quale furono apportati pi\u00f9 di 100.000 tra cambiamenti, correzioni e miglioramenti). Tra le revisioni approvate emergono la formula del<\/span> Pater<\/em> \u201cnon abbandonarci alla tentazione\u201d, e l\u2019inizio del<\/span> Gloria<\/em> , \u201cpace in terra agli uomini, amati dal Signore\u201d.<\/span><\/p>\n

La traduzione del Padre nostro<\/h2>\n

Il verbo greco<\/span> eisphero<\/em> alla lettera significa \u201cportare dentro\u201d, \u201cfar entrare\u201d, \u201ccondurre\u201d, e dunque era giustificata anche la precedente versione Cei, \u201cnon ci indurre in tentazione\u201d, ricalcata dal latino, la quale per\u00f2 poteva lasciare immaginare che Dio potesse indurre alla tentazione. <\/span><\/p>\n

La nuova traduzione Cei \u00e8 migliorata a livello teologico, perch\u00e9 lascia intendere da una parte che Dio non tenta al male (come si evince anche dalla <\/span>Lettera di Giacomo<\/em> 1,13), e che, in ogni caso, vi sono nella vita delle prove che non sono \u201ctentazioni\u201d, come quella dello stesso Abramo (cfr.<\/span> Genesi 22,1), volute da Dio.<\/span><\/p>\n

Il sostantivo<\/span> peirasmos<\/em> infatti pu\u00f2 assumere il senso di \u201cprova\u201d o di \u201ctentazione\u201d, a seconda del contesto: in senso positivo la prova pu\u00f2 essere dimostrativa (<\/span>Gen<\/em> 22,1), oppure in senso negativo come istigazione al peccato. Nel caso del<\/span> Padre nostro possono essere implicati tutti e due i significati, ma il fatto che si chieda l\u2019aiuto di Dio potrebbe farci propendere verso l\u2019idea che si tratti di una tentazione al male. <\/span><\/p>\n

Nel caso del Padre nostro<\/em> possono essere implicati tutti e due i significati, ma il fatto che si chieda l\u2019aiuto di Dio potrebbe farci propendere verso l\u2019idea che si tratti di una tentazione al male. In questo caso, si intende allora che quando si \u00e8 ormai entrati in quella tentazione o prova, Dio comunque non abbandona.
\n<\/span><\/p>\n

Nel Messale la traduzione della Bibbia Cei 2008<\/h2>\n

La nuova versione liturgica Cei \u00e8 accettabile, anche perch\u00e9 non esiste \u201cla\u201d traduzione che possa rendere perfettamente l\u2019originale. <\/span><\/p>\n

Allora non si pu\u00f2 dire n\u00e9 che la traduzione pregata finora fosse scorretta (anche perch\u00e9 ricalcava semplicemente la versione latina di Girolamo), e nemmeno che lo sia quella proposta ora. <\/span><\/p>\n

In fondo, tutte le traduzioni, quando approvate dalla Chiesa, e pregate, esprimono quel senso o quell\u2019intelligenza di cui parla Papa Francesco nella Evangelii gaudium<\/em>: \u201cDio dota la totalit\u00e0 dei fedeli di un istinto della fede \u2013 il sensus fidei<\/em> \u2013 che li aiuta a discernere ci\u00f2 che viene realmente da Dio. La presenza dello Spirito concede ai cristiani una certa connaturalit\u00e0 con le realt\u00e0 divine e una saggezza che permette loro di coglierle intuitivamente, bench\u00e9 non dispongano degli strumenti adeguati per esprimerle con precisione\u201d.
\n<\/span><\/p>\n

Traduzione complessa per il Padre nostro<\/em><\/h2>\n

Ma il vero punto \u00e8 che la traduzione del Pater<\/em> \u00e8 alquanto complessa, e aperta a diverse interpretazioni. Anche se non si \u00e8 discusso a tale riguardo nell\u2019Assemblea Cei, prova ne \u00e8 la questione, ancora pi\u00f9 complicata, dell\u2019aggettivo che definisce il pane nella stessa preghiera (\u201cdacci oggi il nostro pane\u2026\u201d), aggettivo che in greco \u00e8 epiousion<\/em> ( Mt 6,11).
\nIl significato dell\u2019aggettivo \u00e8 incerto, come dimostrato dai tentativi fatti dalle traduzioni antiche: quotidianus<\/em> (Itala; cos\u00ec la traduzione gotica con sinteinan<\/em> ), \u201cperpetuo\u201d (versione siriaca riveduta), \u201cnecessario \/ per il nostro bisogno\u201d ( Peshitta), \u201cche verr\u00e0\u201d (copto sahidico), \u201cdi domani\u201d (copto medio-egizio e bohairico come nel Vangelo degli Ebrei<\/em> secondo Girolamo); \u201ccontinuamente \/ per sempre\u201d (Vangelo ebraico di Matteo<\/em> di Shem Tov).
\n<\/span><\/p>\n

La cosa pi\u00f9 interessante per\u00f2 \u00e8 che nemmeno lo stesso san Girolamo \u00e8 stato consistente: traduce il greco epiousion<\/em> in Mt 6,11 con supersubstantialem<\/em>, ma nella formula del Pater<\/em> parallela di Lc 11,3 con cotidianum<\/em> .
\nCome si vede, la stessa parola viene resa in due modi diversi dallo stesso traduttore, per la stessa preghiera, il Padre nostro<\/em>. E difficilmente potremmo rimproverare a Girolamo di non conoscere il greco o il latino.
\n<\/span><\/p>\n

Il fatto \u00e8 che le lingue organizzano le loro strutture \u2013 anche semantiche \u2013 in modo differente, e non \u00e8 possibile renderle esattamente e in modo equivalente. <\/span><\/p>\n

La traduzione del Gloria<\/em><\/h2>\n

Un ulteriore esempio viene dal Gloria<\/em>. Nella frase greca di Lc 2,14 \u00e8 implicato il concetto di \u201csanta volont\u00e0 di Dio\u201d, e non quello della volont\u00e0 degli uomini, perci\u00f2 anche qui \u00e8 giustificata la nuova traduzione, che amplifica ma chiarisce: \u201cPace in terra agli uomini amati dal Signore\u201d.<\/span><\/p>\n

Padre Giulio Michelini
\n<\/strong>ofm, biblista e preside dell\u2019Istituto teologico di Assisi<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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