{"id":53138,"date":"2018-10-16T10:00:45","date_gmt":"2018-10-16T08:00:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=53138"},"modified":"2018-10-11T15:04:36","modified_gmt":"2018-10-11T13:04:36","slug":"un-purtroppo-necessario","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/un-purtroppo-necessario\/","title":{"rendered":"Un \u201cpurtroppo\u201d necessario"},"content":{"rendered":"

di<\/span> Angelo M. Fanucci<\/span><\/strong><\/p>\n

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Siamo nell\u2019Era della comunicazione, lo dicono tutti: grazie ai prodigi dell\u2019informatica, una vera e propria valanga di notizie ci viene rovesciata addosso ogni momento. Ne sono parzialmente esclusi quelli che, come lo scrivente, guardano all\u2019informatica come all\u2019ultima invenzione della stregoneria.\u00a0<\/span>Una valanga di notizie. Ma<\/span> quali notizie? Scelte con quale criterio?<\/span><\/p>\n

Il criterio di scelta che i signori del vapore si propongono costantemente \u00e8 quello del sensazionalismo<\/strong>. Ormai lo sanno anche i bambini dell\u2019asilo che un cane che morde un uomo fa male, ma non fa notizia, mentre nelle \u201ccivilt\u00e0\u201d come la nostra, dove la frenesia del mordere la vince sulla considerazione di chi \u00e8 colui che viene morso, un uomo che morde un cane, c\u00e0spita se fa notizia!<\/span><\/p>\n

E velocemente. In un articolo di giornale o in uno spot informatico la scelta del titolo \u00e8 la cosa fondamentale: che la gente legger\u00e0 il testo si pu\u00f2 esserne sicuri tanto pi\u00f9 quanto pi\u00f9 il titolo del testo sar\u00e0 veloce, emotivo, sorprendente, provocatorio, scioccante.<\/span><\/p>\n

Ma in questo modo le verit\u00e0 della vita non passano. Passano le ci\u00e0cole fra comari che triturano notizie su notizie, con la bella<\/span> nonchalance delle loro illustri antesignane, le<\/span> tricoteuses che durante la Rivoluzione francese assistevano ai trionfi della ghigliottina facendo il calzetto.<\/span><\/p>\n

\u201cLe verit\u00e0 della vita<\/strong>\u201d: quelle che ti aiutano a capire cos\u2019\u00e8 questo giocattolo che ti sei trovato in mano quando s\u2019\u00e8 svegliata in te la coscienza. E della vita ti hanno detto, alcuni, che \u00e8 un giocattolo, altri che \u00e8 una tragedia.<\/span><\/p>\n

In questo contesto si capisce bene perch\u00e9, nel cuore della liturgia del battesimo, la Chiesa quel batuffolo di carne (tenera, umidiccia e frignante) che \u00e8 stato presentato all\u2019altare lo abiliti a essere\u00a0<\/span>profeta<\/em>, oltre che sacerdote<\/span> e re.<\/span><\/p>\n

Pro-fem\u00ec<\/em>: \u201cparlo a nome di\u201d. C\u2019\u00e8 un parlare da parte dei succhi gastrici, e ben che vada serve solo a digerire. C\u2019\u00e8 un parlare a nome della gonadi, e ben che vada produce solo gameti provvisori. Non \u00e8 questo il parlare, la \u201cprofezia\u201d, che nel battesimo viene assegnata come compito vitale al bambino nell\u2019atto di battezzarlo. Un altro \u00e8 il parlare che conta. \u00c8 quello che nasce solo dall\u2019ascolto<\/strong>: dall\u2019ascolto della propria coscienza, dall\u2019ascolto degli altri, dall\u2019ascolto del mondo, dall\u2019ascolto della Chiesa, dall\u2019ascolto di Dio.<\/span><\/p>\n

Allora, quando torniamo a constatare che in Italia oggi squillano 40 milioni di telefonini, dobbiamo aggiungere un \u201cpurtroppo\u201d grande cos\u00ec. Perch\u00e9 sono loro che impediscono di ascoltare, a loro va attribuito quel silenzio assordante che rischia di farci affogare nell\u2019insignificanza.<\/span><\/p>\n

Noli foras exire, sed redi in te; in interiore homine habitat veritas<\/em>: l\u2019ha detto Agostino, che \u201cnon bisogna uscire da se stessi, ma piuttosto ritornare a se stessi\u201d ogni giorno, ogni volta che la societ\u00e0 dei 40 milioni di telefonini ci spinge fuori, a misurarci solo con le materialit\u00e0 delle cose e non con la loro anima. Agostino, che questa vicenda l\u2019aveva sofferta e pagata di persona.<\/span><\/p>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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