{"id":53108,"date":"2018-10-11T14:08:45","date_gmt":"2018-10-11T12:08:45","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=53108"},"modified":"2018-11-23T18:18:37","modified_gmt":"2018-11-23T16:18:37","slug":"perugia-raduno-citta-sollievo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/perugia-raduno-citta-sollievo\/","title":{"rendered":"A Perugia il 4\u00b0 raduno nazionale delle \u201cCitt\u00e0 del sollievo\u201d"},"content":{"rendered":"

Nel primo fine settimana di ottobre Perugia ha ospitato il 4\u00b0 raduno nazionale delle \u201cCitt\u00e0 del sollievo\u201d, ovvero 28 Comuni da tutta l\u2019Italia che fanno parte dell\u2019omonima rete e si impegnano quotidianamente nell\u2019organizzazione di iniziative di sensibilizzazione e di solidariet\u00e0 per alleviare le sofferenze di malati, anziani o disabili gravi e delle loro famiglie.<\/span><\/p>\n

Come nasce la rete delle Citt\u00e0 del sollievo<\/h2>\n

La rete delle Citt\u00e0 del sollievo \u00e8 nata sulla scia della Giornata nazionale del sollievo, istituita nel 2001 dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, e della legge 38 del 2010, una norma che garantisce l\u2019accesso alle cure palliative.<\/span><\/p>\n

Promotore del progetto Citt\u00e0 del sollievo \u00e8 la Fondazione Gigi Ghirotti<\/a>, il cui nome onora un giornalista che, malato di cancro, si era battuto per il miglioramento della qualit\u00e0 di vita nei luoghi di cura. La Fondazione, con il patrocinio di Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) riconosce da qualche anno, alle citt\u00e0 che ne fanno richiesta, l\u2019attestato simbolico di \u201cCitt\u00e0 del sollievo\u201d.<\/span><\/p>\n

Le esperienze dei 28 Comuni della rete<\/h2>\n

Hanno partecipato al meeting di Perugia i rappresentanti di quasi tutti i Comuni che ad oggi fanno parte della rete, realt\u00e0 grandi e piccole, pi\u00f9 o meno provviste di strutture e attrezzature, ma tutte con un\u2019esperienza da condividere. Nelle citt\u00e0 in cui \u00e8 presente un \u201chospice\u201d, ovvero una struttura residenziale interamente\u00a0dedicata alle cure palliative, il lavoro di \u201csollievo\u201d \u00e8 pi\u00f9 evidente, ma la presenza di tali centri non \u00e8 l\u2019unica iniziativa messa in campo. <\/span><\/p>\n

A Certaldo<\/strong>, Comune toscano di circa 16.000 abitanti, c\u2019\u00e8 una residenza sanitaria assistita (Rsa) i cui dipendenti hanno avviato il progetto \u201cTeatro incontri\u201d per dare sollievo ai 52 ospiti attraverso il divertimento che provano nel vedere i propri operatori, medici e infermieri, travestirsi e recitare con loro. <\/span><\/p>\n

A Larino<\/strong>, piccolo Comune della provincia di Campobasso, l\u2019hospice c\u2019era, ma \u00e8 stato fermo per diversi anni a causa del terremoto: \u201cAbbiamo dovuto contare molto sulla buona volont\u00e0 dei singoli volontari per portare l\u2019hospice direttamente nelle case dei nostri assistiti\u201d ha detto il dott. Mariano Flocco<\/strong>, rappresentante di Larino al raduno di Perugia. <\/span><\/p>\n

Anche Macerata<\/strong>, dopo il terremoto, ha dovuto fare i conti\u00a0con tipi diversi di sofferenza e sollievo: \u201cAbbiamo avviato il progetto Fenice, ovvero uno sportello di aiuto per l\u2019elaborazione della perdita in senso generale, dalla casa alle persone care\u201d ha raccontato il dott. Luigi Nardi<\/strong>. <\/span><\/p>\n

A Rieti<\/strong> l\u2019Associazione per la lotta contro le leucemie dell\u2019infanzia (Alcli) ha dato vita al progetto Alessandra<\/em> che consiste nel dare sollievo alle donne sottoposte a chemioterapia attraverso la donazione di parrucche.<\/span><\/p>\n

La carta dei servizi<\/h2>\n

Le esperienze sono cos\u00ec tante e importanti che la Fondazione Ghirotti ed Anci hanno incaricato l\u2019Alta scuola per l\u2019ambiente dell\u2019Universit\u00e0 Cattolica di creare una \u201ccarta dei servizi delle Citt\u00e0 del sollievo\u201d, presentata nell\u2019ambito dell\u2019incontro perugino, in cui \u00e8 stata fatta una mappatura dettagliata di tali opere nei vari contesti locali.<\/span><\/p>\n

L’esperienza umbra e perugina in tema di sollievo<\/h2>\n

Dei 28 Comuni che hanno aderito fino ad ora alla rete delle Citt\u00e0 del sollievo, ben 8 sono umbri: si tratta di Montefalco, Perugia, Trevi, Assisi, Foligno, Bevagna, Spello e Narni<\/strong>. <\/span><\/p>\n

In tutte queste citt\u00e0 le iniziative di sollievo della sofferenza fanno capo specialmente alle tante associazioni di volontariato: \u201cL\u2019Umbria \u00e8 una regione che invecchia, e ci troviamo a far fronte alle necessit\u00e0 degli anziani, che spesso vivono con badanti straniere e per i quali anche un piatto della tradizione umbra di tanto in tanto costituisce \u2018sollievo\u2019\u201d ha detto la dott.ssa<\/span> Elisabetta Todeschini<\/strong> del Lions club nell\u2019ambito del 4\u00b0 raduno nazionale della rete delle Citt\u00e0 del sollievo.<\/span><\/p>\n

\u201cPerugia \u00e8 Citt\u00e0 del sollievo grazie anche alle associazioni del territorio – sottolinea l\u2019assessore comunale ai Servizi sociali<\/span> Edi Cicchi<\/strong>. – Ad oggi, la rete del sollievo del territorio perugino conta 38 partner tra istituzioni (Usl Umbria 1, Azienda ospedaliera, arcidiocesi di Peru<\/span>gia), associazioni e fondazioni del terzo settore\u201d.<\/span><\/p>\n

Fra queste realt\u00e0 c\u2019\u00e8 la Croce rossa<\/strong>, i cui volontari non svolgono solo servizio di trasporto, ma anche di conforto, come quelli che operano nel reparto di Radioterapia<\/span> oncologica.<\/span><\/p>\n

L\u2019associazione Coraggio<\/strong>, fondata da alcuni familiari di persone affette da disturbi del comportamento alimentare, ha testimoniato le grandi potenzialit\u00e0 della rete del sollievo, che mette in contatto i membri di diverse associazioni e permette di realizzare insieme pi\u00f9 iniziative. <\/span><\/p>\n

Non solo sollievo nella malattia, ma anche prevenzione: nella rete vi \u00e8 infatti il \u201cPiedibus del benessere<\/strong>\u201d che offre la possibilit\u00e0 di muoversi gratuitamente tutte le sere in diverse parti della citt\u00e0 e, al contempo, combatte la solitudine.<\/span><\/p>\n

Fiore all\u2019occhiello della cultura del sollievo \u00e8 poi senza dubbio l\u2019hospice<\/strong>, dedicato all\u2019accoglienza di pazienti con patologie gravi, spesso in fase terminale. In\u00a0<\/span>Umbria le strutture residenziali di cure palliative sono tre, a Terni, a Spoleto e a Perugia. Quest\u2019ultima \u00e8 inserita nella rete del sollievo e ospita circa 200 pazienti l\u2019anno. \u201cL\u2019hospice non \u00e8 un posto dove si va a morire: il 40% dei nostri ospiti poi torna a casa\u201d afferma la dott.ssa<\/span> Susanna Perazzini<\/strong>, responsabile dell\u2019hospice \u201cCasa nel parco\u201d di Perugia<\/a>. <\/span><\/p>\n

\u201cInoltre continua – non ospitiamo solo pazienti oncologici, ma anche pazienti con malattie croniche evolutive, malattie neurologiche o cardiologiche che a casa non avrebbero l\u2019assistenza costante di cui hanno bisogno, n\u00e9 la attrezzature necessarie\u201d.<\/span><\/p>\n

A differenza dell\u2019ospedale, l\u2019hospice ha l\u2019aspetto di una casa anche nel suo arredamento, e orari molto pi\u00f9 liberi, che consentono al malato di mantenere le proprie abitudini: \u201c\u00c8 un luogo dove essere accuditi senza spogliarsi della propria intimit\u00e0\u201d.<\/span><\/p>\n

Valentina Russo<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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