{"id":52906,"date":"2018-09-21T12:00:33","date_gmt":"2018-09-21T10:00:33","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52906"},"modified":"2018-10-04T11:19:37","modified_gmt":"2018-10-04T09:19:37","slug":"giornata-alzheimer-italia-600-mila-casi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-alzheimer-italia-600-mila-casi\/","title":{"rendered":"Giornata per la lotta all\u2019Alzheimer. In Italia almeno 600 mila casi"},"content":{"rendered":"

\u00c8<\/span>\u00a0la patologia neurodegenerativa pi\u00f9 frequente: di Alzheimer soffre il 60-70% di tutti i soggetti affetti da demenza, un totale di 50 milioni di persone a livello globale, ma secondo l\u2019Oms (Organizzazione mondiale della sanit\u00e0) si tratta di numeri destinati a triplicarsi entro il 2050 a causa del progressivo invecchiamento della popolazione.<\/span><\/p>\n

\u201cPer l\u2019Italia, Paese pi\u00f9 vecchio al mondo con il Giappone, le demenze rappresentano un problema medico-sociale ogni giorno pi\u00f9 grande\u201d, spiega il geriatra<\/span>\u00a0Roberto Bernabei<\/strong>,\u00a0presidente di Italia longeva, rete nazionale di ricerca del ministero della Salute sull\u2019invecchiamento e la longevit\u00e0 attiva.<\/span><\/p>\n

L\u2019Alzheimer, \u201cforma pi\u00f9 prepotente e violenta\u201d, oggi interessa \u201cquasi 600 mila persone, il 5% degli over-65\u201d, ma secondo le proiezioni elaborate dall\u2019Istat per Italia longeva, nel 2030 \u201csaranno colpiti dalla malattia ben oltre 2 milioni di pazienti, in prevalenza donne\u201d.<\/span><\/p>\n

Ad oggi manca una terapia specifica in grado di arrestare o far regredire la malattia. \u201cMolte multinazionali \u2013 ha spiegato ancora Bernabei – si sono ritirate dall\u2019agone, una molecola pu\u00f2 costare fino a un miliardo di dollari di investimenti\u201d.<\/span><\/p>\n

Nell\u2019attesa, ecco allora<\/span>\u00a0Chat Yourself<\/em>,\u00a0\u201cassistente virtuale\u201d che grazie al connubio di tecnologia e intelligenza artificiale \u00e8 in grado di rispondere alle domande pi\u00f9 comuni dei pazienti ai primi segni di disorientamento: \u201cCome si chiama mia figlia?\u201d. \u201cDove sono le chiavi di casa?\u201d. \u201cHo preso le medicine?\u201d. Chat Yourself (@<\/em><\/span>chatyourselfitalia<\/em>),\u00a0disponibile gratuitamente su Facebook, \u00e8 nato da un\u2019idea di Y&R con il supporto tecnico di Nextopera e di Facebook, perfezionato grazie ad un team di geriatri, neurologi e psicologi. Sviluppato su Messenger e utilizzabile su smartphone,<\/span>\u00a0Chat Yourself<\/em>\u00a0\u00e8 in grado di memorizzare informazioni personali restituendole su richiesta all\u2019utente, che ha anche la possibilit\u00e0 di impostare notifiche personalizzate (ad esempio per ricordare di prendere i medicinali).<\/span><\/p>\n

\u201cL\u2019Alzheimer comporta un lento e progressivo decadimento delle funzioni cognitive, dovuto all\u2019azione di due proteine, la Beta-amiloide e la proteina Tau, che si accumulano nel cervello causandone la morte cellulare\u201d, ha spiegato da parte sua<\/span>\u00a0Paolo Maria Rossini<\/strong>,\u00a0direttore area Neuroscienze – Fondazione policlinico universitario \u201cAgostino Gemelli\u201d Irccs Universit\u00e0 Cattolica, sottolineando l\u2019importanza di una diagnosi precoce nei 500 centri Uva (Unit\u00e0 di valutazione per l\u2019Alzheimer) presenti sul territorio. Lo abbiamo intervistato.<\/span><\/p>\n

Professore, perch\u00e9 \u00e8 cos\u00ec importante diagnosticare precocemente la patologia?
\n<\/strong>\u201cEvidenze scientifiche ci dicono che l\u2019attacco ai neuroni ed ai circuiti nervosi inizia almeno 15-20 anni prima della comparsa dei \u2018tipici\u2019 disturbi della memoria. Anni durante i quali l\u2019aggressione al cervello lavora nel buio, i sintomi non si vedono perch\u00e9 il cervello aggredito \u00e8 dotato di truppe riserva che sostituiscono i neuroni e i circuiti perduti. Intervenire in questa fase \u00e8 altamente auspicabile proprio perch\u00e9 quel cervello ha ancora sufficiente plasticit\u00e0 e riserve per rispondere nel modo migliore alle terapie farmacologiche e non farmacologiche, alla correzione degli stili di vita che comportano rischio e al potenziamento di stili di vita che invece comportano protezione. Anche oggi, pur in assenza di farmaci realmente efficaci, la diagnosi precoce, addirittura pre-sintomatica \u00e8 uno dei must che tutti i servizi sanitari del mondo stanno cercando di raggiungere. L\u2019Italia \u00e8 in prima fila in questa attivit\u00e0 di ricerca con il progetto \u2018Interceptor\u2019, finanziato da Aifa e ministero della Salute\u201d.<\/span><\/p>\n

Come effettuare una diagnosi in assenza di sintomi di declino cognitivo?
\n<\/strong>\u201cMettendo insieme test neuropsicologici, che rimangono i pilastri di base, ad una serie di marcatori, cio\u00e8 di altri test strumentali che vanno dalla puntura lombare per lo studio del liquor, alla Pet per vedere il metabolismo e il consumo di ossigeno e di zucchero nel cervello, ad un elettroencefalogramma un po\u2019 particolare per studiare la connettivit\u00e0 delle varie aree cerebrali, alla risonanza magnetica per segnare i volumi dell\u2019ippocampo e delle varie centraline che controllano le funzioni cognitive, a uno studio genetico per vedere se ci sono fattori geneticamente determinati di rischio. Mettendo insieme questi marcatori pi\u00f9 i test, si pu\u00f2 gi\u00e0 oggi avere una previsione accurata per oltre il 90% e dire ad una persona: \u2018Guardi caro signore, anche se lei oggi sta bene nei prossimi 3 – 5 anni ha un rischio molto elevato di sviluppare la demenza e quindi \u00e8 il caso di correre ai ripari\u2019\u201d.<\/span><\/p>\n

Se le cause dell\u2019Alzheimer sono ancora ignote e non esistono misure specifiche di prevenzione, Italia longeva indica alcune \u201cstrategie\u201d per agire sui fattori di rischio e tenere e attivo il cervello: svolgere regolare attivit\u00e0 fisica; seguire una dieta sana ed equilibrata; smettere di fumare; ridurre il consumo di alcol; prendersi cura del cuore, a partire dal controllo della pressione arteriosa; allenare la mente per favorire i meccanismi di plasticit\u00e0 cerebrale: leggere, fare cruciverba, giocare a carte o dama, visitare mostre e musei; mantenere una rete di relazioni sociali.<\/span><\/p>\n

 <\/p>\n

Oggi, 21 settembre, ricorre la Giornata per la lotta all’Alzheimer. Come gi\u00e0 avvenuto negli anni scorsi<\/a>,\u00a0anche l’Umbria affronta il tema<\/a> attraverso una serie di iniziative che proseguiranno anche nei prossimi mesi.<\/p>\n

Giovanna Pasqualin Traversa<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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