{"id":52770,"date":"2018-09-07T10:00:00","date_gmt":"2018-09-07T08:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52770"},"modified":"2018-09-05T16:32:29","modified_gmt":"2018-09-05T14:32:29","slug":"vangelo-non-guariva-per-metafora","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/vangelo-non-guariva-per-metafora\/","title":{"rendered":"Non guariva \u2018per metafora\u2019"},"content":{"rendered":"
Ges\u00f9 annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermit\u00e0 nel popolo: \u00e8 quanto ascolteremo in questa 23a domenica del Tempo ordinario<\/strong> dal versetto allelujatico che anticipa il messaggio della pagina del Vangelo in cui Ges\u00f9 provvede alle necessit\u00e0 delle persone che a lui si rivolgono liberandole dai mali fisici e<\/span> spirituali.<\/span><\/p>\n Incontriamo il tema dell\u2019intervento divino a vantaggio delle persone sofferenti gi\u00e0 nella prima lettura tratta dal profeta Isaia<\/strong>. Il popolo ebreo si trova esiliato in Babilonia e non riesce pi\u00f9 a scorgere il bene e la salvezza.<\/span><\/p>\n Allora il profeta rivolge un coraggioso appello alla fiducia in Dio e si serve di belle, audaci e concrete parole che sono garanzia e speranza: \u201cSi apriranno gli occhi dei ciechi, si schiuderanno gli orecchi dei sordi… grider\u00e0 di gioia la lingua del muto\u201d. Cos\u00ec il<\/span> Salmo<\/em> 145<\/em> (o 146; \u00e8 il primo dei Salmi del \u2018terzo\u00a0<\/span>hallel<\/em>\u2019, solitamente pregato al mattino dagli ebrei), proclama il Signore che rovescia la situazione di chi \u00e8 nell\u2019indigenza fisica o morale: d\u00e0 il pane agli affamati, ridona la vista ai ciechi, protegge i forestieri…<\/span><\/p>\n Anche san Giacomo<\/strong> nella sua<\/span> Lettera<\/em> annuncia la predilezione del Signore per i poveri e quindi provoca i destinatari con una serie di domande finalizzate ad imitare l\u2019agire divino e a rendere ai bisognosi il rispetto e<\/span> l\u2019attenzione dovuti.<\/span><\/p>\n Quanto viene annunciato e raccomandato dalle prime due letture, nel brano del Vangelo si compie. Ecco la situazione<\/strong>. Ges\u00f9 \u00e8 di ritorno da Tiro dove ha guarito la figlia di una donna siro-fenicia e sta percorrendo altre zone non israelite ai confini con la Galilea in pieno territorio della Decapoli. \u00c8 la seconda volta che Ges\u00f9 si reca presso popolazioni straniere (<\/span>Mc<\/em>\u00a05,1) e in questo secondo viaggio, dalle precisazioni che fa l\u2019autore, si evince che nei riguardi della\u00a0<\/span>persona di Ges\u00f9 si \u00e8 gi\u00e0 sviluppata una grande fede (7,24.29.36). Senza specificare dove, in che contesto e da parte di chi, ci viene subito detto che a Ges\u00f9 portano un \u201csordo (letteralmente) malparlante\u201d, forse riferito al fatto che una persona non udente presenta di conseguenza difficolt\u00e0 ad esprimersi. A questo punto, segue tutta una ritualit\u00e0 particolare: Ges\u00f9 conduce in disparte il malato, gli mette le dita nelle orecchie e (letteralmente) \u2018sputandogli\u2019, gli tocca la lingua con la sua saliva.<\/span><\/p>\n (Nel Vicino Oriente antico si riteneva infatti che la saliva avesse propriet\u00e0 benefiche e curative). Seguono poi tre azioni di Ges\u00f9: guarda il cielo, sospira e parla. Il guardare al cielo \u00e8 la richiesta di un intervento soprannaturale; il sospiro sta ad indicare la fase preparatoria come di chi deve affrontare uno sforzo intenso; l\u2019imperativo del verbo \u2018aprire\u2019 vuole ottenere dal malato l\u2019\u2018uscita\u2019 dal blocco che non gli permette di esprimersi<\/span> adeguatamente come gli altri esseri umani. E la conseguenza \u00e8 infatti l\u2019apertura delle orecchie e quindi lo sciogliersi del nodo della lingua. Ges\u00f9 ha quindi operato sia la guarigione fisica che spirituale<\/strong> perch\u00e9 \u00e8 usato il<\/span> verbo \u2018sciogliere\u2019 lo stesso come in altre circostanze di liberazione dal maligno (<\/span>Lc<\/em> 13,12), per cui il guarito parlava\u00a0<\/span>correttamente.<\/span><\/p>\n LA PAROLA <\/span>della Domenica<\/strong><\/p>\n PRIMA LETTURA SALMO RESPONSORIALE SECONDA LETTURA VANGELO La conclusione \u00e8 la stessa di altre guarigioni e cio\u00e8 l\u2019intimazione del silenzio da parte di Ges\u00f9<\/strong>, silenzio che non ottiene perch\u00e9 la gente \u00e8 pervasa da gioia incontenibile tanto che pi\u00f9 egli lo proibiva pi\u00f9 essi lo proclamavano. I presenti, inoltre, citano e attualizzano la sacra Scrittura: \u201cHa fatto bene ogni cosa, fa udire i sordi e fa parlare i muti\u201d (<\/span>Is<\/em> 35,5-6).<\/span><\/p>\n Quest\u2019ultimo dato \u00e8 piuttosto interessante perch\u00e9 potrebbe testimoniare la conversione dei pagani che \u00e8 cominciata gi\u00e0 nel corso di questi due viaggi di Ges\u00f9 in terra non israelita.<\/span><\/p>\n Quanto i profeti annunciavano, ora si \u00e8 realizzato: Ges\u00f9, e solo lui, cambia la vita di coloro che a lui si presentano, di coloro che si riconoscono bisognosi e con umilt\u00e0 e audacia espongono le necessit\u00e0 (7,25.32). E Ges\u00f9 il rovesciamento di situazione l\u2019ha compiuto concretamente!<\/span><\/p>\n Consideriamo la povert\u00e0 morale oltre che fisica di chi \u00e8 sordo e \u2018malparlante\u2019: \u00e8 isolato, non pu\u00f2 esprimere ci\u00f2 che pensa, bench\u00e9<\/span> in grado di intendere e di volere non sempre pu\u00f2 prendere parte attiva e libera alle iniziative comunitarie, soprattutto non pu\u00f2 lodare Dio! A Ges\u00f9 piace la fede di questi innominati che gli portano il malato, e li esaudisce.<\/span><\/p>\n Non ricorriamo sempre e solo all\u2019aspetto metaforico – che a volte serve a celare la nostra incredulit\u00e0, come se Ges\u00f9 oggi non potesse guarirci dai mali!<\/span><\/p>\n Ges\u00f9 opera un vero miracolo utilizzando gestualit\u00e0 (dita), strumenti (saliva) e parole (<\/span>effat\u00e0<\/em>) per donare una condizione di normalit\u00e0 al poveretto. Ci\u00f2 significa che l\u2019attenzione concreta per i sofferenti (dita) e il contributo della scienza (saliva) possono guarire l\u2019uomo, ma chi lo salva definitivamente \u00e8 la Parola di Ges\u00f9 (<\/span>effat\u00e0<\/em>). La volont\u00e0 salvifica di Ges\u00f9 viene proposta gi\u00e0 al momento del battesimo attraverso l\u2019imperativo che rivolge il sacerdote:<\/span> Effat\u00e0<\/em> (apriti!). Osiamo, dunque, come hanno fatto i protagonisti della pagina del Vangelo, e conduciamo al Signore i malati perch\u00e9 tocchi, sani e liberi i loro corpi e le loro anime, e le loro lingue lo lodino pubblicamente.<\/span><\/p>\n Giuseppina Bruscolotti<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ges\u00f9 annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermit\u00e0 nel popolo: \u00e8 quanto ascolteremo in questa 23a domenica del Tempo ordinario dal versetto allelujatico che anticipa il messaggio della pagina del Vangelo in cui Ges\u00f9 provvede alle necessit\u00e0 delle persone che a lui si rivolgono liberandole dai mali fisici e spirituali. 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Seconda lettura<\/h2>\n
Vangelo<\/h2>\n
\n
\n<\/span>Dal libro del profeta Isaia 35,4-7<\/span><\/p>\n
\n<\/span>Salmo 145<\/span><\/p>\n
\n<\/span>Dalla Lettera di Giacomo 2,1-5<\/span><\/p>\n
\n<\/span>Dal Vangelo secondo Marco 7,31-37<\/span><\/p>\n<\/blockquote>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n