{"id":52752,"date":"2018-09-04T10:00:07","date_gmt":"2018-09-04T08:00:07","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52752"},"modified":"2018-08-31T19:16:39","modified_gmt":"2018-08-31T17:16:39","slug":"commedia-commedia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commedia-commedia\/","title":{"rendered":"C\u2019\u00e8 Commedia e Commedia"},"content":{"rendered":"
di<\/span> Angelo M. Fanucci<\/span><\/p>\n L\u2019idea m\u2019\u00e8 venuta all\u2019immediata vigilia della partenza per il mare con i miei ragazzi.\u00a0<\/span>Certamente a Cesenatico di tempo da riempire ce ne sar\u00e0 molto, visto che le protesi inferiori di mia dotazione sono oggetto di particolari attenzioni da parte di sua maest\u00e0 il diabete, e non vogliono sentirne di entrare in acqua… Allora? Allora l\u2019idea: visto che da qualche tempo mi diletto a piluccare quei brani<\/span> della<\/span> Divina Commedia<\/em> che a suo tempo hanno deliziato me e i ragazzi del mio liceo, perch\u00e9 non prendere visione di quell\u2019altra \u201cCommedia\u201d della quale ho sempre sentito parlare senza prenderne contezza alcuna: la\u00a0<\/span>Com\u00e9die humaine<\/em> con la quale Honor\u00e9 de Balzac<\/strong> ha voluto cogliere l\u2019anima profonda del suo tempo, come aveva fatto Dante con il suo. <\/span><\/p>\n Il libraio di Cesenatico prima mi ha sconfortato (\u201cSe lei vuol leggere tutta la<\/span> Comedie humaine<\/em> deve dedicarci i prossimi tre anni di vita, almeno due ore al giorno.\u00a0<\/span>Pensi che, in tutto,<\/span> l\u2019infaticabile Honor\u00e9 le ha dedicato ben 137 opere, tra romanzi realistici, racconti vari, saggi, studi, novelle. Il totale dei personaggi? 2.239!\u201d), poi mi ha confortato: \u201cMa per farsi un\u2019idea sostanzialmente esatta e completa di quel grandioso affresco basta che legga<\/span> Splendori e miserie delle cortigiane<\/em> e magari, perch\u00e9 no, anche\u00a0<\/span>Eugenia Grandet<\/em>\u201d.<\/p>\n Bene, 45 euro e al\u2026 lavoro!\u00a0<\/span>Perch\u00e9 di un lavoro si \u00e8 trattato, pi\u00f9 che di una lettura.<\/span><\/p>\n Sotto l\u2019ombrellone, in faccia all\u2019Adriatico, levando ogni tanto lo sguardo, casomai si vedesse la costa di quel mondo del \u201csocialismo reale\u201d che con Tito, Stalin, Mao s\u2019\u00e8 inventato la pi\u00f9 grande bugia della<\/span> storia. Un lavoro, una fatica: la fatica che mi squassa quando m\u2019imbatto in una cosa o in una persona che non ha n\u00e9 capo n\u00e9 coda. E la\u00a0<\/strong><\/span>Com\u00e9die<\/em><\/strong> di Balzac non ha n\u00e9 capo n\u00e9 coda<\/strong>.<\/span><\/p>\n Dante chiam\u00f2 la sua opera \u201cCommedia\u201d (e presto Boccaccio per primo le avrebbe affibbiato l\u2019aggettivo giusto: \u201cdivina\u201d) perch\u00e9 comincia male e finisce bene. Dentro quest\u2019arco valoriale vivono e muoiono, gridano e tacciono, predicano e maledicono una serie di personaggi ognuno dei quali ha una sua spina dorsale.<\/span><\/p>\n Ognuno di loro \u00e8 quello che \u00e8, fino in fondo, e non potrebbe essere altro, e al tempo stesso incarna una o pi\u00f9 significati che l\u2019autore d\u00e0 alla vita.<\/span><\/p>\n Nella<\/span> Com\u00e9die<\/em> di Balzac niente di tutto questo. I suoi personaggi sono fatui, intercambiabili, vivono perch\u00e9 sembra che non abbiano altro da fare. Potrebbero essere stati partoriti dalla fantasia di un<\/span> genio o da quella di un bambino. Che tristezza!<\/span><\/p>\n Eugenia Grandet<\/em> non l\u2019ho nemmeno aperto.<\/span> Splendori e miserie delle cortigiane<\/em>, appena ho potuto, l\u2019ho regalato.<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" di Angelo M. 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