{"id":52729,"date":"2018-09-01T08:00:44","date_gmt":"2018-09-01T06:00:44","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52729"},"modified":"2018-09-13T17:23:01","modified_gmt":"2018-09-13T15:23:01","slug":"giornata-creato-messaggio-cei","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/giornata-creato-messaggio-cei\/","title":{"rendered":"Giornata del creato. Il Messaggio della Cei"},"content":{"rendered":"
Di seguito, ampi stralci dal Messaggio della Cei per la 13a Giornata nazionale per la custodia del creato (1\u00b0 settembre), \u201cColtivare l\u2019alleanza con la terra<\/strong>\u201d, a cura della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e della Commissione episcopale per l\u2019ecumenismo e il dialogo.<\/p>\n Sempre pi\u00f9 spesso la nostra terra citt\u00e0, paesi, campagne – \u00e8 devastata da fenomeni atmosferici di portata largamente superiore a ci\u00f2 che eravamo abituati a considerare normale. Anche gli ultimi mesi hanno visto diverse aree del paese sconvolte da eventi metereologici estremi, che hanno spezzato vite e famiglie, comunit\u00e0 e culture – e le prime vittime sono spesso i poveri e le persone pi\u00f9 fragili. Le stesse storie narrate da tanti migranti, che giungono nel nostro paese chiedendo accoglienza, parlano di fenomeni inediti che colpiscono – in modo spesso anche pi\u00f9 drammatico aree molto distanti del pianeta. N\u00e9 il cambiamento climatico \u00e8 l\u2019unica minaccia legata alla crisi socioambientale: si pensi all\u2019inquinamento diffuso ed ai drammi che talvolta esso<\/span> porta con s\u00e9.<\/span> Cos\u00ec talvolta si fa strada un senso di<\/strong><\/span> impotenza e di disperazione, come fossimo di fronte ad un degrado inevitabile della nostra terra<\/strong>. Papa Francesco nell\u2019enciclica<\/span> Laudato si\u2019 invita per\u00f2 a non cedere alla rassegnazione. Proprio quei nn. 23-26, che testimoniano della gravit\u00e0 del mutamento climatico in atto, mettendo in guardia contro forme di negazionismo antiscientifico, evidenziano anche come esso sia legato in gran parte a comportamenti umani, che possiamo modificare<\/strong>. Il II capitolo della stessa enciclica sottolinea, d\u2019altra parte come quel mondo creato, che ci \u00e8 dato come dono buono, sia anche affidato alla cura delle nostre mani, per custodirne l\u2019abitabilit\u00e0 preziosa. E c\u2019\u00e8 negli esseri umani \u201cuna capacit\u00e0 di reagire, che Dio continua ad incoraggiare dal profondo dei nostri cuori\u201d (LS, n. 205).<\/span><\/em><\/p>\n Ecco, allora, che lo sguardo preoccupato per la devastazione del territorio a seguito del riscaldamento globale dovr\u00e0 farsi attiva opera di prevenzione<\/strong>. Si tratter\u00e0, da un lato, di proteggere citt\u00e0 e campagne con serie misure di adattamento, in grado di favorire la resilienza di fronte ad eventi estremi. Si tratter\u00e0, per\u00f2, soprattutto, di promuovere un\u2019azione di mitigazione, che contribuisca a contenere i fattori che li determinano.<\/span><\/em><\/p>\n (…) Nella stessa direzione – della costruzione di una societ\u00e0 decarbonizzata – dovranno pure andare scelte efficaci da parte del nostro paese nel campo della politica e dell\u2019economia ambientale. Sar\u00e0 cos\u00ec<\/span> possibile collegare la promozione di un lavoro dignitoso con una attenzione forte per l\u2019ambiente<\/strong>, riprendendo ed approfondendo le indicazioni della Settimana sociale svoltasi a Cagliari nel 2017. La vocazione umana a coltivare la terra non pu\u00f2 che andare di pari passo con quella a custodirla.<\/span><\/em><\/p>\n \u00a0Ma la sfida non interessa solo l\u2019economia e la politica: c\u2019\u00e8 anche una prospettiva pastorale da ritrovare, nella presa in carico solidale delle fragilit\u00e0 ambientali di fronte agli impatti del mutamento, in una prospettiva di cura integrale. Occorre ritrovare il legame tra la cura dei territori e quella del popolo, anche per orientare a nuovi stili di vita e di consumo responsabile, cos\u00ec come a scelte lungimiranti da parte delle comunit\u00e0. Molte le iniziative prese in tal senso da diocesi ed associazioni; si pensi alla rilevanza della campagna per il disinvestimento da fonti energetiche non rinnovabili o alle molte altre indicazioni per vivere in forma comunitaria la conversione ecologica (<\/span>Laudato si\u2019 , n. 217). Ma c\u2019\u00e8 anche una prospettiva spirituale da coltivare: Papa Francesco ricorda che<\/span> \u201cla pace interiore delle persone \u00e8 molto legata alla cura dell\u2019ecologia<\/strong> e al bene comune, perch\u00e9, autenticamente vissuta, si riflette in uno stile di vita equilibrato unito a una capacit\u00e0 di stupore che conduce alla profondit\u00e0 della vita\u201d (LS, n. 225). Ed occorre anche dar fondamento a tale attenzione, inserendola sistematicamente nei corsi di formazione per tutti coloro che esercitano responsabilit\u00e0 nella comunit\u00e0 ecclesiale.<\/span><\/em><\/p>\n \u00c8 una sfida che le Chiese cristiane stanno imparando ad affrontare assieme, riscoprendo in orizzonte ecumenico l\u2019impegno comune per la cura della creazione<\/strong> di Dio. La celebrazione condivisa del Tempo del creato \u00e8 anche un segno importante nel cammino verso la comunione tra le Chiese: ne ha dato una testimonianza importante il messaggio inviato nel 2017 da Papa Francesco col Patriarca ecumenico Bartolomeo I di Costantinopoli. \u00c8 importante operare assieme, perch\u00e9 possiamo tornare ad abitare la Terra nel segno dell\u2019arcobaleno, illuminati dal \u201cVangelo della creazione\u201d.<\/span><\/em><\/p>\nOperare in forme attive e lungimiranti<\/h2>\n
Una prospettiva pastorale<\/h2>\n
In orizzonte ecumenico<\/h2>\n