{"id":52708,"date":"2018-08-31T10:00:14","date_gmt":"2018-08-31T08:00:14","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52708"},"modified":"2018-08-30T18:58:31","modified_gmt":"2018-08-30T16:58:31","slug":"commento-vera-sapienza-del-signore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/commento-vera-sapienza-del-signore\/","title":{"rendered":"La vera sapienza \u00e8 del Signore"},"content":{"rendered":"

Nell\u2019imminenza dell\u2019inizio del nuovo anno pastorale la Liturgia della 22ma domenica del TO ci propone l\u2019ascolto della Parola che ci orienta per la programmazione di attivit\u00e0 proficue e feconde.<\/span><\/p>\n

Prima lettura<\/h2>\n

La prima Lettura tratta dal libro del Deuteronomio<\/strong> si apre con la persona di Mos\u00e8<\/strong> che sta tenendo il suo primo discorso al popolo d\u2019Israele, ormai prossimo alla conquista della Terra promessa. Mos\u00e8 invita all\u2019osservanza di quanto il Signore tramite lui ha consegnato al popolo e il contenuto di questa \u2018consegna\u2019 \u00e8 espresso con una ricchezza terminologica insolita tenendo conto della cultura dell\u2019antico ebraismo che presenta un lessico numericamente modesto.<\/span><\/p>\n

Si parla di \u2018leggi<\/strong>\u2019, sostantivo plurale che in ebraico si forma da una radice (<\/span>hqq<\/em>) che significa l\u2019\u2018atto di colui che incide\u2019, \u2018leggi\u2019 che corrispondono quindi a brevi testi normativi che venivano incisi su materiali duraturi. Parla anche di \u2018norme<\/strong>\u2019 che coinciderebbero con indicazioni etiche regolanti i rapporti dei fratelli della comunit\u00e0 tra di loro. Continuando a leggere il brano compare un terzo sostantivo che \u00e8 \u2018comandi<\/strong>\u2019 (<\/span>mizw\u00f4t<\/em>), ovvero ulteriori prescrizioni a carattere giuridico. L\u2019insieme della terminologia \u00e8 resa con il pi\u00f9 noto e significativo termine che \u00e8 \u2018parole<\/strong>\u2019 (<\/span>debarim<\/em>), termine che pi\u00f9 di tutti rispecchia l\u2019\u2018attivit\u00e0\u2019 del Dio d\u2019Israele che non si \u2018vede\u2019, ma fa udire la sua voce. Ma queste \u2018parole\u2019 non devono essere alterate (non aggiungerete nulla … non toglierete nulla), anzi, devono\u00a0<\/span>essere osservate e messe in pratica fedelmente perch\u00e9 sono il dono dell\u2019amore del Signore affinch\u00e9 il popolo viva ed entri in possesso della terra.<\/span><\/p>\n

Questa \u00e8 dunque la caratteristica che distingue Israele dalle altre nazioni: quest\u2019ultime concepiscono le proprie divinit\u00e0 come distanti dal loro vissuto, mentre Israele sperimenta la vicinanza del Signore ogni volta che lo invoca! E inoltre l\u2019insieme delle \u2018parole\u2019 costituisce il vanto d\u2019Israele<\/strong> perch\u00e9 nessun\u2019altra nazione ha leggi e norme giuste come quelle che il Signore ha dato<\/span> al popolo giudaico, \u2018parole\u2019 che costituiscono la sapienza e la prudenza agli occhi dei popoli.<\/span><\/p>\n

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LA PAROLA \u00a0<\/span>della Domenica<\/strong><\/p>\n

PRIMA LETTURA
\n<\/span>Dal Libro del Deuteronomio 4,1-2.6-8<\/span><\/p>\n

SALMO RESPONSORIALE
\n<\/span>Salmo 14<\/span><\/p>\n

SECONDA LETTURA
\n<\/span>Lettera di Giacomo 1,17-18.21b-22.27<\/span><\/p>\n

VANGELO
\n<\/span>Vangelo di Marco 7,1-8.14-15.21-23<\/span><\/p>\n<\/blockquote>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n<\/div>\n

Seconda lettura<\/h2>\n

Cos\u00ec la seconda lettura tratta dalla Lettera di Giacomo<\/strong> che ascolteremo per alcune domeniche e che ha come finalit\u00e0 proprio quella di far conoscere la vera sapienza che viene solo dal Signore.<\/span><\/p>\n

Questa sapienza proviene dall\u2019accoglienza docile della Parola che deve essere praticata oltre che ascoltata. Per questo l\u2019autore d\u00e0 delle indicazioni pratiche<\/strong> come visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze, indicazioni che rimandano alla sapienza del Deuteronomio che prevede tra le altre ancche queste esigenze concrete riguardanti le categorie deboli della comunit\u00e0 (10,18; 14,29; 24,17-21; 26,1213).<\/span><\/p>\n

Vangelo<\/h2>\n

Anche la pagina del Vangelo parla di norme e prescrizioni che rimandano alla sapienza cui Ges\u00f9 chiede di aderire in un modo qualitativamente pi\u00f9 elevato.<\/span><\/p>\n

La scena \u00e8 ambientata in Galilea e Ges\u00f9 \u00e8 accerchiato da farisei e scribi<\/strong> autorevoli che intendono indagare sull\u2019attivit\u00e0 del Maestro perch\u00e9 \u00e8 specificato che sono venuti da Gerusalemme. Ed effettivamente il disappunto viene subito manifestato perch\u00e9<\/span> Ges\u00f9 e i discepoli sono accusati di non aver assecondato le prescrizioni levitiche non lavandosi accuratamente (lett. con il pugno, cio\u00e8 sfregando le mani chiuse a pugno arrivando fino al gomito). Con ci\u00f2 il narratore del brano evangelico lascia intendere di rivolgersi ai non israeliti perch\u00e9 continua precisando regole e usi che invece sono scontati per i connazionali di Ges\u00f9.<\/span><\/p>\n

Queste ritualit\u00e0<\/strong> che potrebbero far pensare a formalit\u00e0 inutili, assolvevano invece una funzione identitaria<\/strong> specie per quella parte di israeliti che, a seguito della dispersione voluta dai babilonesi, continuava a vivere all\u2019interno di altre popolazioni.<\/span><\/p>\n

Tuttavia, alla domanda dei farisei sul perch\u00e9 Ges\u00f9 e i suoi discepoli si comportino senza tener conto delle tradizioni degli antichi (cio\u00e8 delle norme che i rabbini avevano aggiunto alla Legge mosaica) relative alla purit\u00e0 rituale, Ges\u00f9 risponde citando un brano della Scrittura<\/strong>: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore \u00e8 lontano da me (<\/span>Is\u00a0<\/em>29,13). Con ci\u00f2 per dire che non c\u2019\u00e8 corrispondenza tra l\u2019agire e i sentimenti del cuore. Allora Ges\u00f9 non si dilunga pi\u00f9<\/span> con i farisei, ma chiamata di nuovo la folla, si rivolge ad essa e la tranquillizza facendo presente che non c\u2019\u00e8 nulla fuori dell\u2019uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall\u2019uomo a renderlo impuro.<\/span><\/p>\n

A questo punto c\u2019\u00e8 un ulteriore passaggio che tuttavia Ges\u00f9 riferisce ai soli discepoli lontano dalla folla (anche se quest\u2019ultima informazione non la ascoltiamo perch\u00e9 trattasi di un versetto omesso): \u00e8 un elenco di dodici vizi<\/strong> che sintetizzano la totalit\u00e0 del male che un uomo pu\u00f2 fare a se stesso, agli altri e quindi a Dio. Ma questo elenco di mali non \u00e8 originato dalla mancata osservanza di atteggiamenti esteriori, ma dal cuore dell\u2019uomo.<\/span><\/p>\n

\u00c8 da l\u00ec, dalla sede dei sentimenti, dal \u2018luogo\u2019 dove tutti i pensieri e le azioni hanno origine che Ges\u00f9 chiede di \u2018ripartire\u2019 estirpando il male prima che sia troppo tardi! \u2018Ripartiamo\u2019 anche noi dal cuore<\/strong> e, come scrive il salmista, siamo come colui che dice la verit\u00e0 che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo.<\/span><\/p>\n

Giuseppina Bruscolotti<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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