{"id":52648,"date":"2018-08-03T10:00:27","date_gmt":"2018-08-03T08:00:27","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52648"},"modified":"2018-07-31T19:46:22","modified_gmt":"2018-07-31T17:46:22","slug":"vangelo-il-discorso-del-vero-pane","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/vangelo-il-discorso-del-vero-pane\/","title":{"rendered":"Il discorso del vero pane"},"content":{"rendered":"

La fede del popolo biblico si fonda sugli interventi che il Signore ha operato per esso in modo concreto e puntuale, interventi che tuttavia non sono fine a se stessi, ma proiettano verso il raggiungimento di un\u2019altra e pi\u00f9 alta m\u00e9ta. \u00c8 quanto ci propone l\u2019ascolto della Liturgia della Parola<\/strong> di questa XVIII domenica del TO.<\/p>\n

Il salmo<\/h2>\n

L\u2019Autore del Salmo 77<\/strong> ripercorre infatti le grandi tappe della storia della salvezza ed esprimendosi al plurale con \u201cabbiamo udito e conosciuto\u201d elenca i numerosi prodigi che in luoghi e momenti precisi il Signore ha operato per il popolo come quando lo ha saziato nel percorso nel deserto mandandogli dal cielo \u201cil pane dei forti\u201d.<\/p>\n

LA PAROLA della Domenica<\/strong><\/p>\n

PRIMA LETTURA
\nDal libro dell’Esodo 16, 2-4. 12-15<\/p>\n

SALMO RESPONSORIALE
\nSalmo 77<\/p>\n

SECONDA LETTURA
\nLettera di Paolo agli Efesini 4, 17. 20-24<\/p>\n

VANGELO
\nDal Vangelo di Giovanni 6, 24-35<\/p><\/blockquote>\n

La prima lettura<\/h2>\n

\u00c8 la risposta alla prima Lettura, tratta dal libro dell\u2019Esodo<\/em>, che narra il primo<\/strong> intervento del Signore a favore del popolo transitante nel deserto<\/strong>. L\u2019episodio \u00e8 relativo al cap. 16, ossia il capitolo che viene subito dopo la descrizione del glorioso passaggio del mare, del canto di vittoria e dell\u2019arrivo a Elim luogo ideale per la presenza delle \u201cdodici sorgenti d\u2019acqua e settanta palme\u201d. Ma il cammino deve procedere e, non appena giunti nel deserto di Sin, il popolo emette la prima delle mormorazioni contro Mos\u00e8 e contro Aronne e, nel caso specifico, per la mancanza di cibo. Il Signore allora parla con Mos\u00e8 annunciandogli che \u201cogni giorno\u201d elargir\u00e0 al popolo la \u201crazione del giorno\u201d.<\/p>\n

Poi il prodigio<\/strong>: sulla superficie del deserto comparve qualcosa di \u201cfine, granuloso, minuto come la brina sulla terra\u201d che il popolo non sapeva cosa fosse e Mos\u00e9 lo istru\u00ec affermando: \u201c\u00c8 il pane che il Signore vi ha dato da mangiare\u201d. Il prodigio ha avuto la necessit\u00e0 di essere interpretato perch\u00e9 il popolo vedesse \u2018oltre\u2019 l\u2019aspetto materiale (che secondo Ravasi si dovrebbe trattare di un elemento resinoso \u00a0consolidato e commestibile) e fosse messo in grado di crescere nella consapevolezza del suo cammino di comunit\u00e0 con Dio.<\/p>\n

La seconda lettura<\/h2>\n

Anche nella pagina della Lettera agli Efesini<\/em> \u00e8 richiesto ai destinatari un passaggio qualitativo. Gli Efesini hanno infatti accolto la predicazione apostolica e quindi ora non possono pi\u00f9 essere come prima della conversione, non possono pi\u00f9 cedere alle passioni ingannevoli, ma devono rivestirsi dell\u2019\u201cuomo nuovo\u201d che per vocazione tende ad agire \u201cnella giustizia e nella vera santit\u00e0\u201d. La svolta \u00e8 indicata poi da Ges\u00f9 nel Vangelo di Giovanni.<\/p>\n

Il Vangelo<\/h2>\n

Ges\u00f9 ha appena sfamato 5000 persone ed ha inviato i discepoli ad attraversare il lago dove li ha raggiunti di notte nel corso della traversata, camminando sulle acque. La destinazione \u00e8 Cafarnao, citt\u00e0 dove si dirige anche la folla perch\u00e9, non avendo pi\u00f9 visto Ges\u00f9, ha ipotizzato fosse andato l\u00ec nonostante non fosse salito sulla barca con i discepoli. \u00c8 in questa citt\u00e0 e circostanza che Ges\u00f9 tiene il \u2018discorso sul vero pane\u2019 e lo fa rifacendosi al \u2018segno\u2019 della moltiplicazione dei pani, \u2018segno\u2019 che in ordine \u00e8 il quarto, ovvero, dei sette \u2018segni\u2019 totali riportati dall\u2019evangelista Giovanni \u00e8 quello centrale! Ges\u00f9 parla alla folla che interloquisce con Lui in modo appropriato e dimostrando di comprenderne il messaggio. Vediamone i passaggi. Intanto Ges\u00f9 chiarisce subito che non si riferisce all\u2019alimento farinaceo, ma a quello \u201cche rimane per la vita eterna\u201d<\/strong> e che pu\u00f2 donare solo il \u201cfiglio dell\u2019uomo\u201d.<\/p>\n

A questo punto subentra una domanda da parte degli uditori che sembrerebbe voler deviare il discorso che Ges\u00f9 sta tenendo, in quanto vogliono avere indicazioni \u201cper fare le opere di Dio\u201d. Ma questa richiesta ha la sua ragione di essere fatta in quanto Ges\u00f9 sta parlando a gente che per lo pi\u00f9 gi\u00e0 osserva la Legge di Mos\u00e8 e quindi concretamente vuole sapere le norme da applicare per poter essere gradita a Dio. Ma Ges\u00f9 devia le aspettative rispondendo che non si tratta di avere ulteriori precetti da praticare, ma di \u201ccredere in colui che Dio ha mandato\u201d<\/strong>. Quindi pi\u00f9 che le opere derivanti dall\u2019osservanza della Legge, \u00e8 la fede nella persona di Ges\u00f9. Ma la gente ancora insiste sulle \u2018opere\u2019 e chiede ancora a \u00a0Ges\u00f9 il \u201csegno\u201d, l\u2019\u201copera\u201d che Lo riguarda come aiuto alla loro fede perch\u00e9, rifacendosi alla manna del deserto, sottintende la figura di Mos\u00e8 e il prodigio che lui comp\u00ec dando loro \u201cun pane dal cielo\u201d.<\/p>\n

Ges\u00f9 allora intensifica il discorso e, attraverso la tecnica interlocutoria tipicamente giudaica del doppio \u201cAmen\u201d (che noi non notiamo perch\u00e9 tradotta con \u201cIn verit\u00e0, in verit\u00e0 io vi dico\u201d) e del procedimento del \u201cnon … ma\u201d, insegna che il datore del pane \u00e8 il Padre<\/strong> e, come la Legge era discesa dal cielo, \u201cil pane di Dio \u00e8 colui che discende dal cielo\u201d non pi\u00f9 soltanto per i giudei ma per \u201cla vita del mondo\u201d.<\/p>\n

Gli astanti dimostrano di aver compreso<\/strong> questo insegnamento perch\u00e9 aderiscono ad esso chiamando Ges\u00f9 \u201cSignore\u201d e ci\u00f2 \u00e8 di inaudita importanza perch\u00e9 nel titolo \u201cSignore\u201d c\u2019\u00e8 il nome del Dio dell\u2019AT<\/em> che corrisponde al verbo essere e Ges\u00f9 cos\u00ec conferma e si rivela definitivamente proponendosi come il \u2018compimento\u2019 della manna ricevuta tramite Mos\u00e8 e dicendo appunto di s\u00e9: \u201cIo sono il pane della vita\u201d. Forse solo dopo la Risurrezione comprenderanno a pieno che il \u201cpane vero\u201d \u00e8 il Corpo di Cristo donato per amore di tutta l\u2019umanit\u00e0.<\/p>\n

Allora l\u2019alta m\u00e8ta di cui parlavamo riguarda tutti quanti noi che ci nutriamo del Pane eucaristico perch\u00e9 ci dona l\u2019energia per imitare l\u2019amore \u2018concreto\u2019 del Signore e far si che a nessuno manchi mai il cibo materiale e spirituale<\/strong>. Il beato Paolo VI, di cui ricorrono 40 anni dalla nascita al cielo, ha scritto in merito che il cristiano tende al \u201cconseguimento del suo ottimo fine che \u00e8 Dio e il prossimo che \u00e8 il fratello da amare e da servire e liberare dalla carenza di quei beni che sono indispensabili alla vita presente, come dalla miseria, dalla fame, a cui \u00e8 dovere e carit\u00e0 provvedere\u201d.<\/p>\n

Giuseppina Bruscolotti<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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