{"id":52629,"date":"2018-07-28T12:07:03","date_gmt":"2018-07-28T10:07:03","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52629"},"modified":"2018-07-28T16:27:23","modified_gmt":"2018-07-28T14:27:23","slug":"le-2-chiese-della-cina","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/le-2-chiese-della-cina\/","title":{"rendered":"Le 2 Chiese della Cina. Continua il lavoro diplomatico sulla questione dei vescovi"},"content":{"rendered":"<p><em>Di Cina si parla ormai dappertutto. Spesso per\u00f2 solo dal punto di vista economico. Radio Vaticana ha dedicato approfondimenti a un\u2019annosa questione religiosa: quella della consacrazione dei vescovi cattolici. In Cina, infatti, alcuni sono scelti dallo Stato ma non riconosciuti dalla Santa Sede, e viceversa: Chiesa \u201cufficiale\u201d e Chiesa \u201cclandestina\u201d. Riportiamo ampi stralci dagli articoli di Radio Vaticana.<\/em><\/p>\n<p>Come \u00e8 noto, secondo la prassi internazionale, le trattative fra gli Stati avvengono nella confidenzialit\u00e0 e, normalmente, sono resi pubblici solo i risultati finali. Perci\u00f2 non si conoscono i particolari del <strong>dialogo tra la Santa Sede e le autorit\u00e0 cinesi<\/strong>. Tuttavia, se alla fine ci sar\u00e0 un\u2019intesa, possiamo immaginare che permetter\u00e0 alla Chiesa sia di ricomporre l\u2019unit\u00e0 della guida pastorale nelle diocesi che vedono la compresenza di due comunit\u00e0, sia di provvedere alle numerose diocesi che sono da tempo senza vescovo, affinch\u00e9 ciascuna di esse abbia un Pastore ammesso e riconosciuto dalla Chiesa e dallo Stato. Non ci si pu\u00f2 aspettare che una simile operazione sia indolore. Vi saranno necessariamente malcontenti, sofferenze, rinunce, risentimenti e perfino la possibilit\u00e0 di nuove tensioni.<\/p>\n<p>Ma questa specie di \u201cpassaggio attraverso la cruna dell\u2019ago\u201d, cui la Chiesa cattolica in Cina \u00e8 chiamata, tutti speriamo che sia purificatore e foriero di bene: non vi saranno vincitori e vinti, e sar\u00e0 considerato prezioso il contributo di tutti.<\/p>\n<p>Poich\u00e9, come dice il segretario di Stato vaticano, card.\u00a0<strong>Pietro Parolin<\/strong>,\u00a0\u201cqui non si tratta di dare un colpo di spugna che ignora o, quasi magicamente, annulla il sofferto percorso di tanti fedeli e Pastori, ma di investire il capitale umano e spirituale di tante prove per costruire un futuro pi\u00f9 sereno e fraterno, con l\u2019aiuto di Dio\u201d. Bisogna aggiungere che il vivo desiderio di essere in unione con il Papa \u00e8 sempre stato presente nei vescovi cinesi ordinati in maniera illegittima.<\/p>\n<p><strong>Nonostante la condizione irregolare di questi vescovi<\/strong>, il riconoscimento del loro desiderio di essere in unione con il Sommo Pontefice fa la differenza tra le due opinioni che si sono scontrate in questi ultimi anni: chi ha ritenuto sinceri i vescovi illegittimi ha creduto al loro pentimento (pur non accettando i comportamenti non adeguati di alcuni); chi non li ha ritenuti sinceri, molte volte li ha condannati. Proprio per questo, come dice ancora il card. Parolin, \u00e8 importante che nessuno ceda perennemente \u201callo spirito di contrapposizione per condannare il fratello\u201d, ma che invece \u201cciascuno guardi con fiducia al futuro della Chiesa, al di l\u00e0 di ogni limite umano\u201d. Ora, c\u2019\u00e8 la Chiesa cattolica l\u00e0 dove c\u2019\u00e8 una Chiesa locale il cui vescovo \u00e8\u00a0in comunione con il Vescovo di Roma.<\/p>\n<p><strong>Perci\u00f2 il Diritto canonico stabilisce gravi sanzioni<\/strong> sia per il vescovo che conferisce l\u2019ordinazione episcopale senza mandato apostolico sia per colui che la riceve. Il percorso della legittimazione dei vescovi cinesi ordinati senza il mandato del Papa non \u00e8 e non pu\u00f2 essere, quindi, un freddo atto burocratico, ma \u00e8 in se stesso un percorso di discernimento genuinamente e profondamente ecclesiale. Tale percorso inizia dalla chiara e sincera richiesta di perdono al Santo Padre, spesso reiterata, da parte dell\u2019interessato.<\/p>\n<p>A ci\u00f2 seguono: &#8211; <strong>la valutazione del Papa<\/strong> ed eventualmente il perdono da lui concesso; &#8211; la remissione delle sanzioni e delle censure canoniche (soprattutto la scomunica\u00a0<em>latae sententiae<\/em>),\u00a0nelle quali il vescovo sia incorso, e che sono previste dalla legge della Chiesa per indurlo al ravvedimento; &#8211; l\u2019assoluzione sacramentale; &#8211; il ristabilimento nella piena comunione; &#8211; l\u2019assunzione da parte del presule di atteggiamenti interiori e di comportamenti pubblici che esprimano la comunione; &#8211; quasi sempre, un mandato pastorale. Non \u00e8 di secondaria importanza l\u2019accettazione da parte della comunit\u00e0 dei fedeli nei confronti del vescovo perdonato e legittimato, che venga loro inviato quale Pastore. Ci\u00f2 chiede a tutta la comunit\u00e0 un contributo di preghiera, di vigilanza, di obbedienza e di collaborazione per favorire la comunione.<\/p>\n<p style=\"text-align: right;\"><strong>Sergio Centofanti, Padre Bernd Hagenkord, sj<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>Di Cina si parla ormai dappertutto. Spesso per\u00f2 solo dal punto di vista economico. Radio Vaticana ha dedicato approfondimenti a un\u2019annosa questione religiosa: quella della consacrazione dei vescovi cattolici. In Cina, infatti, alcuni sono scelti dallo Stato ma non riconosciuti dalla Santa Sede, e viceversa: Chiesa \u201cufficiale\u201d e Chiesa \u201cclandestina\u201d. 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