{"id":52543,"date":"2018-07-27T12:18:30","date_gmt":"2018-07-27T10:18:30","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52543"},"modified":"2018-07-27T12:28:14","modified_gmt":"2018-07-27T10:28:14","slug":"migranti-la-nota-cei-e-la-civilta-dellamore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/migranti-la-nota-cei-e-la-civilta-dellamore\/","title":{"rendered":"La visione (politica) della \u201ccivilt\u00e0 dell’amore\u201d"},"content":{"rendered":"

di Maria Rita Valli<\/strong><\/p>\n

Il quotidiano Avvenire<\/em> luned\u00ec scorso pubblica on line un articolo dal titolo \u201cLa bufala sui social. Le unghie di Josefa e quelle della Rete\u201d. <\/a>L\u2019articolo tocca il tema migranti descrivendo le reazioni alla storia di Josefa<\/strong>, la donna che il 17 luglio \u00e8 stata salvata dopo 48 ore passate in acqua aggrappata a un relitto con accanto una donna e un bambino morti. La foto di lei che viene tirata fuori dall\u2019acqua dai volontari di Open Arms, con i suoi occhi sbarrati fissi nel nulla, \u00e8 diventata in questi ultimi giorni l\u2019immagine della tragedia dei migranti disposti a grandi sacrifici pur di arrivare in Europa, e disposti a morire in mare piuttosto che tornare in Libia. Sui social si sono scatenati gli haters<\/em> (odiatori) che hanno preso a pretesto lo smalto sulle unghie (messo dalle volontarie per aiutarla a parlare). Ci sono poi anche le polemiche contro i volontari e le accuse di fake news<\/em> (bugie) dall\u2019una e dall\u2019altra parte cui prendono parte anche esponenti del Governo.<\/p>\n

\u00c8 solo l\u2019ultimo,<\/strong> degli episodi che fa emergere il clima di intolleranza e di odio che dall\u2019anonimato o dallo schermo dei social network e del web si diffonde sempre pi\u00f9 nelle relazioni quotidiane. Dinamiche che non risparmiano le comunit\u00e0 ecclesiali con \u201ccattolici praticanti\u201d che non hanno remore a condividere o finanche alimentare i commenti disprezzo e di odio. E questo preoccupa sempre pi\u00f9, tanto che il 19 luglio la Presidenza della Conferenza episcopale italiana<\/strong> ha diffuso una breve nota sulla questione dei migranti dal titolo eloquente: \u201cMigranti, dalla paura all\u2019accoglienza\u201d<\/em>. I vescovi parlano di \u201ctragedia alla quale non ci \u00e8 dato di assuefarci\u201d ricordando che i migranti persone: \u201cpoveri, vittime di guerre e fame, di deserti e torture\u201d e condannano fermamente chi alimenta e diffonde odio.<\/p>\n

\u201cCome Pastori della Chiesa – si legge nella nota pubblicata sul sito web della Cei<\/a> – non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, per\u00f2, n\u00e9 volgere lo sguardo altrove, n\u00e9 far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi.<\/strong> Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determinino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto\u201d. E concludono con parole chiare e forti: \u201cAvvertiamo in maniera inequivocabile che la via per salvare la nostra stessa umanit\u00e0 dalla volgarit\u00e0 e dall\u2019imbarbarimento passa dall\u2019impegno a custodire la vita<\/strong>. Ogni vita. A partire da quella pi\u00f9 esposta, umiliata e calpestata\u201d.<\/p>\n

Qualcuno pensa che<\/strong> la Chiesa, e questo giornale, parla troppo di immigrati. Il punto \u00e8 che la questione immigrati \u00e8 come la febbre che segnala la malattia da curare dopo averne comprese le cause. Potremmo dire che la nostra societ\u00e0 sta male, rischia la \u201cvolgarit\u00e0\u201d e l\u2019\u201cimbarbarimento\u201d in tutte le sue espressioni sociali. Penso alla violenza degli uomini sulle donne, o anche agli studenti e ai genitori che picchiano gli insegnanti, solo per fare degli esempi.<\/p>\n

Ma come accade quando si \u00e8 malati il corpo spesso ha in s\u00e9 le risorse<\/strong> per vincere la malattia e anche nella nostra societ\u00e0 le risorse non mancano ma rischiano di sentirsi isolati, emarginati, perch\u00e9 il bene non fa rumore, non arringa le folle, non eccita gli animi, non cancella la responsabilit\u00e0. Oggi, pi\u00f9 che mai, abbiamo bisogno di riproporre la visione evangelica di una \u201ccivilt\u00e0 dell\u2019amore\u201d<\/strong> (l\u2019espressione \u00e8 di Paolo VI) che sola pu\u00f2 dare futuro e speranza all\u2019umanit\u00e0.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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