{"id":52474,"date":"2018-07-22T13:46:53","date_gmt":"2018-07-22T11:46:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=52474"},"modified":"2018-07-27T10:07:32","modified_gmt":"2018-07-27T08:07:32","slug":"cambiano-le-sagre","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/cambiano-le-sagre\/","title":{"rendered":"Come sono cambiate le sagre nel tempo"},"content":{"rendered":"
Anche nel nostro territorio sta crescendo in modo impetuoso il fenomeno sociale delle sagre. Le pi\u00f9 grandi – si pensi alla Festa della cipolla a Cannara<\/strong>, alla Sagra dell\u2019oca a Bettona<\/strong>, alla Sagra della porchetta a Costano<\/strong> – portano ormai ognuna decine di migliaia di visitatori e impegnano nell\u2019organizzazione centinaia di persone tra cucina, spettacoli, promozione ed amministrazione. Ci troviamo di fronte a fatti sociali ma anche economici significativi.<\/p>\n Tutto ci\u00f2 \u00e8 avvenuto negli ultimi tre decenni a partire da un riferimento alla produzione o alla gastronomia tipica locale (anche se non mancano stravaganze su cui tacere \u00e8 meglio). In generale si \u00e8 puntato sulla riscoperta di identit\u00e0 locali di pregio, sovente a met\u00e0 strada tra la logica della piccola patria<\/em> e quella che i sociologi definiscono la glocalizzazione<\/em>, cio\u00e8 l\u2019immissione nel circuito globale di eccellenze locali con l\u2019utilizzo di tutti gli strumenti di comunicazione e promozione del tipo new<\/em>. Rispetto al passato una cosa appare evidente<\/strong>: le sagre non sono la festa del paese per il paese, ma un evento che calamita l\u2019attenzione pi\u00f9 vasta. Se vado a pescare nel sacco della mia memoria di uomo stagionato (ma \u00e8 un esercizio che, temo, possano fare in molti di coloro che mi leggono) ricordo che le feste o sagre della mia infanzia si collocavano, anche fisicamente, intorno alle parrocchie.<\/p>\n Scorrendo ancora i fotogrammi della memoria ricordo la stagione caratterizzata dalla centralit\u00e0 delle feste di partito. Quella dell\u2019Unit\u00e0, dell\u2019Amicizia, dell\u2019Avanti erano feste capillarmente presenti nel territorio. In queste feste si manteneva un equilibrio tra dibattito culturale e politico, intrattenimento, gastronomia e, forse, la dimensione nazionale e anche quella internazionale prevaleva sul localismo<\/strong>. L\u2019ambizione era quella di uscire dalla \u201cprovincia\u201d e discutere e divertirsi sentendosi in qualche modo protagonisti di una cittadinanza attiva. Questa stagione ha cominciato a collassare alla fine degli anni Ottanta. Oggi nei nostri Comuni non c\u2019\u00e8 una sola festa di partito, ma negli anni \u201980 ve ne erano almeno 15. Se si facesse un\u2019indagine su questo fenomeno, si capirebbe molto della crisi della politica e del suo ridefinirsi in forme oligarchiche e mediatiche.<\/p>\n Fatto sta che oggi le sagre maggiori, ridimensionata la propria radice religiosa e patronale e occupato lo spazioliberato dalla politica, rappresentano un sempre pi\u00f9 ampio momento di aggregazione sociale. Il bisogno della comunit\u00e0 locale di ritrovarsi in una tradizione<\/strong>, in un impegno comune e di offrire di s\u00e9 un\u2019immagine di accuratezza ed efficienza, \u00e8 ci\u00f2 che fa s\u00ec che un numero altissimo e crescente di persone di ogni et\u00e0 metta il suo tempo e le sue competenze a disposizione della sagra o della festa. E che sempre pi\u00f9 spesso si destini quanto viene ricavato a opere utilit\u00e0 locale o a solidariet\u00e0. In una crescita cos\u00ec forte e rapida ci sono certo anche elementi di contraddizione<\/strong>, ma sottrarre il proprio tempo alla logica del puro tornaconto individuale resta un valore. A cui, pur nel cambiamento, provare a rimanere fedeli.<\/p>\n Mariano Borgognoni<\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Anche nel nostro territorio sta crescendo in modo impetuoso il fenomeno sociale delle sagre. Le pi\u00f9 grandi – si pensi alla Festa della cipolla a Cannara, alla Sagra dell\u2019oca a Bettona, alla Sagra della porchetta a Costano – portano ormai ognuna decine di migliaia di visitatori e impegnano nell\u2019organizzazione centinaia di persone tra cucina, spettacoli, […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":52475,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[22,10],"tags":[2577,3096],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/52474"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=52474"}],"version-history":[{"count":4,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/52474\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":52484,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/52474\/revisions\/52484"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/52475"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=52474"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=52474"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=52474"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}Le sagre ieri<\/strong><\/h2>\n
Le sagre oggi<\/strong><\/h2>\n