{"id":5238,"date":"2006-06-23T00:00:00","date_gmt":"2006-06-22T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5238"},"modified":"2015-07-27T12:14:25","modified_gmt":"2015-07-27T10:14:25","slug":"il-misterioso-sonno-di-dio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-misterioso-sonno-di-dio\/","title":{"rendered":"Il misterioso “sonno” di Dio"},"content":{"rendered":"
Siamo stati tutti colpiti dalle parole di papa Benedetto XVI, quando ad Auschwitz si \u00e8 chiesto, di fronte alla tragedia dell’Olocausto, “Dove era Dio in quei giorni? Perch\u00e9 Egli ha taciuto? Come pot\u00e9 tollerare questo eccesso di distruzione, questo trionfo del male?”. Ci sono momenti nella vita delle persone, come anche nella storia, in cui Dio sembra assente o sembra non curarsi degli uomini. \u00c8 quanto accade nel Vangelo di oggi: “Maestro, non t’importa che moriamo?” (Mc<\/em> 4,38), dicono, spaventati, i discepoli al Signore.<\/p>\n Ma riprendiamo da capo il discorso. Il nostro testo prende l’avvio da una decisione di Ges\u00f9, quella di attraversare il lago di Galilea. Non sappiamo bene le ragioni di tale decisione; secondo Enzo Bianchi, il passare all’altra riva di Ges\u00f9 “indica fretta, urgenza missionaria ma \u00e8 anche un comando di Cristo per i discepoli ad andare ad altre rive, ad estendere la missione anche passando attraverso le tempeste”. Perch\u00e9 di una vera e propria tempesta si parla; ad accorgersene, per\u00f2, sono tutti tranne Ges\u00f9. Lui infatti dorme. Ges\u00f9 dorme. Forse il lettore deve immaginare che Ges\u00f9 sia stanco. Se rileggiamo i versetti precedenti il nostro passo, vediamo che il Maestro ha continuato ad insegnare, stando seduto su una barca, raccontando parabole e spiegandone il significato. In ogni caso, ad un certo punto si addormenta.<\/p>\n Anche di Dio, e pu\u00f2 sembrare strano, nella Bibbia si dice che dorma: “Svegliati, perch\u00e9 dormi, Signore? Destati, non ci respingere per sempre” (Sal<\/em> 44,24), sono le parole del salmista, quando \u00e8 nella sofferenza e nella prova. Anche Isaia grida al Signore: “Svegliati, svegliati, rivestiti di forza, o braccio del Signore. Svegliati come nei giorni antichi, come tra le generazioni passate” (Is<\/em> 51,9). Com’\u00e8 possibile che Dio dorma? Anche Giona dormiva. Molti commentatori moderni hanno notato che il Vangelo di oggi ha delle analogie con la storia di Giona. Il profeta \u00e8 su una barca, come Ges\u00f9, e scoppia una tempesta mentre dorme. I marinai lo svegliano, e gli dicono: “Alzati, invoca il tuo Dio! Forse Dio si dar\u00e0 pensiero di noi e non periremo” (Gn<\/em> 1,6), proprio come i discepoli chiedono aiuto al Signore.<\/p>\n Ricordiamo come finisce la storia: appena si scopre che Giona \u00e8 un ebreo, decidono di buttarlo in acqua per placare la tempesta: “Presero Giona e lo gettarono in mare e il mare plac\u00f2 la sua furia” (1,15). Ma con l’episodio narrato da Marco ci sono grandi differenze. Giona dorme perch\u00e9 stanco della vita, e perch\u00e9 non vuole predicare la conversione a Ninive. Ges\u00f9, invece, dorme perch\u00e9 stanco dall’aver predicato tutto il giorno. Giona dorme nella stiva, si vuole nascondere, perch\u00e9 “fugge lontano dal Signore” (1,1); Ges\u00f9, al contrario, \u00e8 sul cuscino, cio\u00e8 insieme agli altri, in superficie. Infine, il modo in cui si placa la tempesta dice la differenza pi\u00f9 grande; nel nostro testo “la salvezza avviene non perch\u00e9 il profeta \u00e8 gettato in mare, ma perch\u00e9 il profeta Ges\u00f9, prendendo a cuore la sorte di coloro che sono nella barca, si alza e placa il vento e le onde con una sola parola potente, cos\u00ec come egli ottiene obbedienza dai demoni in altri punti del racconto” (Van Iersel).<\/p>\n Eppure, Ges\u00f9 finir\u00e0 proprio come Giona: preservato dal ventre della terra, come Giona da quello di un grosso pesce; tutti e due riemergeranno in superficie, ma il primo, come risorto, per vivere per sempre. “Ecco, qui c’\u00e8 pi\u00f9 di Giona!”, dir\u00e0 Ges\u00f9 nel Vangelo di Matteo <\/em>(12,41). A Dio importa di noi. Se a Giona non importa nulla degli abitanti di Ninive, Ges\u00f9 col miracolo risponde alle fortissime parole dei discepoli: “Non t’importa che moriamo?”. Grida al mare e li salva. Suggestivo il commento di sant’Atanasio: “Svegliarono la Parola, che era sulla barca con loro, e immediatamente il mare si plac\u00f2” (Letter<\/em>a 19,6).<\/p>\n Con la Parola \u00e8 stato creato il mondo (Dio disse: “Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto”; Gen<\/em> 1,9), e ora Ges\u00f9 \u00e8 capace di ricomporre l’equilibrio tra il mare e la terra. Ges\u00f9 ripete il miracolo narrato nel salmo: “‘Tu con potenza hai diviso il mare, hai schiacciato la testa dei draghi sulle acque” (74,13). Chi \u00e8 costui? La scena si chiude con l’invito di Ges\u00f9 alla fede. Per chi crede, non c’\u00e8 da temere nulla, perch\u00e9 tutto concorre al bene, se si ama Dio; anche le tempeste della vita (Rm<\/em> 8,28). Soltanto, la paura spesso ha il sopravvento, e quando questo accade, ci scopriamo tutti uomini di poca fede. Ma sul pericolo scampato prevale addirittura lo stupore, e tutti si domandano chi \u00e8 Ges\u00f9.<\/p>\n Le parole che finora egli ha detto nel Vangelo di Marco<\/em>, i miracoli che ha compiuto, non sono nulla di fronte a un cos\u00ec grande miracolo che coinvolge la natura, la creazione stessa. A questa domanda, chi \u00e8 Ges\u00f9?, non si pu\u00f2 rispondere facilmente; \u00e8 l’impegno di una vita, o, almeno, il compito di ogni lettore che ha in mano il libro di Marco. \u00c8 il lettore che dovr\u00e0 perseverare per leggere tutto il Vangelo, e per scoprire, ma solo alla fine, che il Signore Ges\u00f9 – come e pi\u00f9 di Giona – l’ha avuta vinta sul mare e sulla morte.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Siamo stati tutti colpiti dalle parole di papa Benedetto XVI, quando ad Auschwitz si \u00e8 chiesto, di fronte alla tragedia dell’Olocausto, “Dove era Dio in quei giorni? Perch\u00e9 Egli ha taciuto? Come pot\u00e9 tollerare questo eccesso di distruzione, questo trionfo del male?”. 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