{"id":5203,"date":"2006-06-09T00:00:00","date_gmt":"2006-06-08T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5203"},"modified":"2021-12-02T19:01:50","modified_gmt":"2021-12-02T17:01:50","slug":"musulmani-che-non-fanno-paura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/musulmani-che-non-fanno-paura\/","title":{"rendered":"Musulmani che non fanno paura"},"content":{"rendered":"

Si alza un giovane algerino ed esclama: ‘L’islam che fa paura, fa paura anzitutto a noi musulmani!’. Succede al Centro ecumenico di Perugia il 5 giugno, durante la presentazione del libro L’islam che non fa paura da parte dell’autore, il giornalista e saggista Michele Zanzucchi, appartenente al movimento dei Focolari. Numerosi gli intervenuti, tra cui il vescovo Giuseppe Chiaretti, l’imam Abdel Qader, e ragazze con il chador in testa. Zanzucchi ha visitato 22 nazioni in cui la religione prevalente \u00e8 quella coranica, incontrando personaggi laggi\u00f9 noti e seguiti, ma quasi completamente sconosciuti in Occidente. Come Fetullah Gulem, un sufi (saggio, mistico) della Turchia che ha il sostegno di 8 milioni di persone, e dirige scuole, radio e tv all’insegna del dialogo. O Edhi Abdul Sattar, un uomo soprannominato ‘la Madre Teresa del Pakistan’ per aver riempito il suo Paese di ambulanze, fino ad allora inesistenti, e per la massa di bambini che ha adottato. Nei suoi giri per il globo, Zanzucchi ha perfino trovato case musulmane in cui \u00e8 appesa la foto di Giovanni Paolo II, dopo la visita fatta alla Moschea di Damasco. Ne esce un ritratto profondamente diverso dell’Islam, rispetto a quello diffuso dai mass media, o meglio ancora dei musulmani. Il libro infatti intende parlare di singole persone e non del sistema religioso islamico nella sua complessit\u00e0. ‘Avrebbe dovuto intitolarsi ‘I musulmani che non fanno paura” spiega Zanzucchi, ma per esigenze di marketing \u00e8 stato scelto un titolo di maggior forza anche se meno corretto. Il che non significa nascondersi i problemi. ‘Sono tanti i punti su cui si pu\u00f2 discutere – dice Zanzucchi. – Per esempio, il significato della sofferenza, o dell’amore, dei giovani. Alla fine si scopre che i problemi sono gli stessi che abbiamo noi: il ruolo della donna, i rapporti tra Stato e religione. Un punto dolente riguarda la formazione degli imam che dirigono e comunit\u00e0 musulmane in Europa e in Italia: non hanno sufficiente cultura religiosa, visto che manca l’equivalente dei seminari cattolici e sono spesso espressione politica del Paese da cui provengono. Quanto ai rapporti con i musulmani considerati moderati, anche se non a tutti piace questa distinzione, ci si trova di fronte alle divisioni interne tra i musulmani stessi, raggruppati in molteplici organizzazioni spesso in forte contrasto tra loro. \u00c8 stato determinato il ministro dell’Interno del precedente governo Pisanu a volere a tutti i costi una Consulta delle organizzazioni musulmane esistenti in Italia. Ma le tensioni tra loro rimangono. Senza contare che, per esempio, in Francia la Consulta per il dialogo \u00e8 un organismo in cui molti immigrati non si riconoscono’. Da un punto di vista delle relazioni interreligiose, in definitiva, i prerequisiti per dialogare sono la consapevolezza da parte dei cristiani della propria identit\u00e0 e disponibilit\u00e0 ad entrare in un dialogo sincero con l’altro, il diverso, e da parte islamica rispettare il principio della reciprocit\u00e0, temi su cui spinge in modo particolare papa Bendetto XVI. Su questo piano \u00e8 stato efficace l’intervento di mons. Chiaretti che che ha spiegato quanto i cattolici in Perugia abbiano fatto nei confronti degli immigrati ai quali non si \u00e8 chiesta mai l’appartenenza e non si \u00e8 fatta alcuna discriminazione. Anzi, l’Arcivescovo ha ricordato come nelle nostre chiese i prega per coloro che credono in Dio anche se non appartengono alla religione cristiana e ha ricordato l’accoglienza che \u00e8 stata fatta all’imam Abdel Qader nella cattedrale in occasione della preghiera per la pace. Reciprocit\u00e0 vorrebbe dire, secondo Chiaretti, che simile rispetto e stima venga rivolta ai cattolici e ai valori che essi propongono. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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