{"id":5185,"date":"2006-06-02T00:00:00","date_gmt":"2006-06-02T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5185"},"modified":"2006-06-02T00:00:00","modified_gmt":"2006-06-02T00:00:00","slug":"maestro-di-tutti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/maestro-di-tutti\/","title":{"rendered":"Maestro di tutti"},"content":{"rendered":"
Nei giorni in cui papa Benedetto \u00e8 stato in visita in Polonia (25-28 maggio) non c’\u00e8 chi non abbia pensato che egli stava svolgendo un magistero rivolto al mondo. Non una pretesa, ma un dato di fatto, un esempio ed un segno posto nel quadro scarso di modelli e di proposte positive della storia attuale. Il Papa tedesco non poteva non andare l\u00e0 dove risuona ancora vibrante la presenza del Papa polacco, cui era legato da intimo e profondo affetto. Ma non poteva non recarsi, da papa tedesco, l\u00e0, in quel luogo dove pi\u00f9 che mai gli uomini hanno degradato la loro umanit\u00e0 e dove i tedeschi sono stati protagonisti distributori di morte. L\u00e0 doveva andare e dire parole di fede e di speranza. La figura bianca di Ratzinger, timido e teso, misurato e deciso, \u00e8 apparsa come una presenza tragica, ammonitrice ed evocatrice di un mistero che trascende le potenze della ragione. Eppure alla ragione egli si \u00e8 riferito e si riferisce sempre nei suoi discorsi. Egli procede nel ragionamento con passaggi che tendono a convincere, non con la suggestione delle immagini, ma con la forza cogente della logica. Ma ha detto pure, lui, il papa ‘amante della ragione’, come lo ha definito Bruno Forte, che questa, la ragione, non \u00e8 costituita dalla fredda logica descrittiva dell’universo, quanto dalla logica dell’amore. In questo senso egli ha una certa pretesa di poter dire una parola che risulti comprensiva e convincente per tutti, divenendo maestro di tutti. Di tutti coloro che si lasciano trascinare dalle ragioni del cuore, che sono ragioni vere che riscaldano il cuore e non sentimentalismi vani. Questa \u00e8 la logica del Vangelo che rivela all’uomo la sua natura perch\u00e9 diventi la sua condizione di vita. Nel campo di Birkenau ha detto: ‘Il Dio, nel quale noi crediamo, \u00e8 un Dio della ragione – di una ragione, per\u00f2, che certamente non \u00e8 una neutrale matematica dell’universo, ma che \u00e8 una cosa sola con l’amore, col bene. Noi preghiamo Dio e gridiamo verso gli uomini, affinch\u00e9 questa ragione, la ragione dell’amore e del riconoscimento della forza della riconciliazione e della pace, prevalga sulle minacce circostanti dell’irrazionalit\u00e0 o di una ragione falsa, staccata da Dio’. Queste parole, dette in quel luogo di orrore e di morte, sono la denuncia e l’esorcismo contro i mostri che il ‘sonno della ragione’ riesce a creare. Della ragione matematica e quella sofistica o quella del relativismo indifferente, incapace di distinguere il bene e il male, ce n’\u00e8 nel mercato mediatico e culturale in abbondanza e maestri di ci\u00f2 non mancano di diligenza nel promuoverla. Gli stessi nazisti erano estremamente ‘razionali’ quando progettavano lo sterminio di ebrei, zingari e di tutti quelli che si opponevano al loro potere. I cristiani quando parlano di ragione si riferiscono sempre a quel Logos o Verbo che \u00e8 ‘l’amor che muove il sole e le altre stelle’ e che per amore si \u00e8 fatto carne. Per questo pensiamo che quando ha parlato ad Auschwitz, papa Benedetto sia stato maestro di tutti ed abbia indicato una via da percorrere nel cammino degli uomini. Chi ha ascoltato quel discorso ha capito e seguito, con la mente e con il cuore, il travagliato viaggio attraverso la ‘valle oscura’ del pensiero cristiano contemporaneo ed ha percepito il significato di quell’arcobaleno tra tanto vento e pioggia, come un barlume di speranza accennato e offerto dal cielo alla buona volont\u00e0 degli uomini. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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