{"id":51638,"date":"2018-04-16T13:00:51","date_gmt":"2018-04-16T11:00:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51638"},"modified":"2018-04-13T17:38:52","modified_gmt":"2018-04-13T15:38:52","slug":"gioco-dazzardo-un-miliardo-euro-giocati-un-anno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gioco-dazzardo-un-miliardo-euro-giocati-un-anno\/","title":{"rendered":"Gioco d\u2019azzardo. Un miliardo di euro giocati in un anno"},"content":{"rendered":"

Nel 2016 gli umbri hanno speso per lotterie, slot machine ed altri giochi legali pi\u00f9 di un miliardo di euro. Esattamente 1.099 milioni di euro, senza considerare i soldi dei giochi on line (basta un telefoniono od un tablet) e quelli, tanti, inghiottiti dal gioco d\u2019azzardo illegale gestito dalla criminalit\u00e0 organizzata. Dunque solo per il gioco consentito dallo Stato in Umbria la spesa pro-capite nel 2016 \u00e8 stata di 1.220 euro. Pari ad uno stipendio medio di un mese. \u201cQuello del gioco d\u2019azzardo patologico non \u00e8 un problema da banalizzare\u201d ha detto l\u2019assessore regionale alla salute Luca Barberini<\/strong>, presentando alla stampa il Rapporto epidemiologico 2018 dell\u2019Osservatorio regionale dipendenze dedicato a questo problema. Un miliardo di euro sono tanti se si considera che la Regione ha detto l\u2019assessore – ha ricevuto nell\u2019ultimo anno dallo Stato per ospedali e sanit\u00e0 pubblica appena un miliardo e 600 milioni di euro. \u201cUn problema che anche in Umbria – ha proseguito l\u2019assessore – assume dimensioni preoccupanti e tocca cittadini di varie fasce sociali e con ricadute drammatiche anche in termini di spesa sanitaria\u201d. Il gioco d\u2019azzardo, soprattutto quello delle \u201cmacchinette mangiasoldi\u201d, \u00e8 diffuso ormai in tutte le fasce di et\u00e0, dai nipoti ai nonni, tra benestanti e poveri, uomini e donne. Crea dipendenza, diventando quindi una malattia. Quasi come l\u2019alcol e nella classifica delle sostanze che provocano dipendenza precede addirittura tabacco, cannabis ed altre droghe. Secondo il rapporto sono 10.000 gli umbri \u201ccon un profilo di gioco problematico\u201d, che dovrebbero essere seguiti e curati da esperti e medici. Tra questi ci sono anche 1.050 studenti tra i 15 ed i 19 anni \u201ccon un profilo di gioco problematico\u201d e circa 1.500 \u201cad elevato rischio di gioco d\u2019azzardo problematico\u201d. In questa fascia di et\u00e0 quasi uno studente su due (41,4 per cento) ha ammesso di avere giocato soldi negli ultimi 12 mesi. Magari con la \u201cpaghetta\u201d dei genitori o con il tagliando \u201cGratta e vinci\u201d regalato dai nonni!. Si perch\u00e8 ormai si pu\u00f2 giocare e scommettere dovunque.<\/p>\n

Gli esercizi autorizzati nel maggio 2017 erano 1.286, di cui 1.000 in provincia di Perugia. Non solo agenzie scommesse, sale bingo ma anche bar (882), tabacchi (186) ed addirittura 3 alberghi ed 11 ristoranti. La Regione \u00e8 intervenuta per affrontare il problema con una legge regionale ed un piano organico per la prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d\u2019azzardo approvato dall\u2019Osservatorio nazionale e dal ministero della Salute. Piano del quale La Voce<\/em> parler\u00e0 pi\u00f9 ampiamente nel prossimo numero (disponibile da mercoled\u00ec gratuitamente in edizione digitale a questo link<\/a>).<\/p>\n

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