{"id":51481,"date":"2018-03-23T10:00:29","date_gmt":"2018-03-23T08:00:29","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51481"},"modified":"2018-03-21T18:51:29","modified_gmt":"2018-03-21T16:51:29","slug":"spogliato-e-umiliato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/spogliato-e-umiliato\/","title":{"rendered":"Spogliato e umiliato"},"content":{"rendered":"

\u201cDei molteplici aspetti sui quali potremmo sostare per vivere pienamente la pi\u00f9 intensa settimana dell\u2019anno liturgico che con la Domenica delle Palme (o della Passione) ha inizio, soffermiamoci sull\u2019aspetto dell\u2019umiliazione subita da Ges\u00f9 nel corso della terribile Passione.<\/p>\n

Di Essa possiamo infatti richiamare alla mente l\u2019assurdit\u00e0 della condanna, l\u2019angoscia della solitudine nel Getsemani, l\u2019atroce supplizio della coronazione, della flagellazione e della crocifissione, la menzogna diffusa dopo la sepoltura, ma, dovendo scegliere a causa dello spazio, approfondiamo il dileggio morale sub\u00ecto da Ges\u00f9.<\/p>\n

La I lettura, tratta dal libro del profeta Isaia<\/em>, coincide con il \u2018terzo canto del servo\u2019, canto in cui vengono presentate le caratteristiche di un \u2018servo\/discepolo\u2019 a cui il Signore ha \u201caperto l\u2019orecchio\u201d, espressione quest\u2019ultima che allude all\u2019uso di forare l\u2019orecchio del servo da parte del padrone. L\u2019 \u2018apertura\u2019 dell\u2019orecchio era quindi il segno del legame che il servo aveva con il padrone per tutta la vita, nonch\u00e9 la sua indole pronta ad \u2018ascoltare\u2019 ed eseguire i comandi accettando tutto quanto ne conseguiva. Cos\u00ec il \u2018servo\u2019 del Signore \u00e8 indissolubilmente legato alla Sua Parola, la asseconda e si sottopone alle sofferenze che sembrano essere necessarie per ottenere la salvezza. In questo caso, non sono considerate solo le sofferenze fisiche, ma anche gli oltraggi morali poich\u00e9 questo servo dichiara di \u201cnon aver sottratto la faccia agli insulti e agli sputi\u201d. Anche il salmista, nell\u2019elencare le angosce di un innocente perseguitato, mette al primo posto proprio i dileggi morali: \u201csi fanno beffe di me, storcono le labbra, scuotono il capo\u201d come a dire il disprezzo che nutrono i passanti nei suoi riguardi.<\/p>\n

Questa condizione di \u2018abbassamento\u2019, di rifiuto, come di chi \u00e8 il peggior delinquente, Ges\u00f9 che \u201cera in tutto uguale agli uomini fuorch\u00e9 nel peccato\u201d (Eb<\/em> 4) l\u2019ha vissuta pienamente tanto che \u201cumili\u00f2 se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce\u201d (la pi\u00f9 infame del- le condanne a morte). E allora accogliamo il messaggio della Passione secondo Marco, evangelista che ci presenta Ges\u00f9 come agnello condotto al macello, come Colui che, silenzioso, si sottopone ai dileggi perch\u00e9, dopo la prima risposta data a Pilato (\u201ctu lo dici\u201d) per \u2018riascoltare\u2019 la voce di Ges\u00f9 dobbiamo attendere l\u2019attimo prima della morte quando si rivolger\u00e0 al Padre con le parole del Salmo<\/em> con cui la liturgia ci propone di rispondere: \u201cDio mio, Dio mio, perch\u00e9 mi hai abbandonato?\u201d (parole che Marco fa pronunciare a Ges\u00f9 in aramaico in sintonia con quanto aveva espresso nella notte dell\u2019agonia, \u201cabb\u00e0\u201d, in tono di assoluta familiarit\u00e0 col Padre).<\/p>\n

Nel Vangelo si trova poi il compimento degli annunci del profeta e del salmista quando fa presente che \u201ci passanti lo insultavano e, scuotendo il capo\u201d lo provocavano e quando narra che \u201canche i sommi sacerdoti con gli scribi, facendosi beffe di lui\u201d lo deridevano. \u201cE anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano\u201d.<\/p>\n

Ma sostiamo su un\u2019umiliazione che ha dovuto subire: la spogliazione. Ges\u00f9 viene condotto nel cortile del palazzo di Pilato da parte dei soldati che, si sa (!), sfogavano la loro rabbia nei riguardi dei prigionieri! \u00c8 addirittura nominata \u201ctutta la coorte\u201d, equivalente alla decima parte di una legione e cio\u00e8 600 soldati che dovevano vigilare in Gerusalemme. Non possiamo (forse) immaginare che un numero cos\u00ec alto di uomini possa aver oltraggiato Ges\u00f9, ma di certo la precisazione \u201ctutta la coorte\u201d sta ad indicare un\u2019unanimit\u00e0 di assurdi intenti. E la descrizione continua facendo notare che Ges\u00f9 viene vestito di porpora. Quindi hanno spogliato Ges\u00f9, per vestirlo di \u201cporpora\u201d. La porpora era molto costosa e di fatto era usata per l\u2019abbigliamento regale, quindi si pu\u00f2 supporre che i soldati abbiano usato in realt\u00e0 uno dei loro mantelli scarlatti (come riferisce Mt<\/em> 27,28). Ges\u00f9, che gi\u00e0 \u00e8 stato flagellato, viene anche coronato nel capo con un casco spinoso e \u201ccon una canna gli percuotono il capo\u201d. La follia ancora continua perch\u00e9 i soldati gli sputano addosso e con fare canzonatorio lo venerano inginocchiandosi innanzi ed insultandolo. A questo punto, di nuovo lo spogliano della \u2018porpora\u2019 e gli rimettono i suoi vestiti. E ancora lo ri-spoglieranno al momento della crocifissione (\u201csi divisero le sue vesti\u201d).<\/p>\n

Come si permette un uomo di spogliare un suo simile? C\u2019era relazione tra l\u2019essere spogliati e il concetto di \u2018maledizione\u2019. Con l\u2019atto dello spogliare al condannato si negava qualsiasi rivendicazione di dignit\u00e0. Veniva ufficialmente e pubblicamente dichiarato escluso dalla societ\u00e0 e ritenuto una \u2018nullit\u00e0\u2019. Con tale gesto non solo veniva negata la vita fisica dell\u2019individuo perch\u00e9 era chiaro che veniva ucciso violentemente, ma soprattutto gli veniva strappata la sua dignit\u00e0 di essere umano.<\/p>\n

Inoltre, Ges\u00f9 \u00e8 stato in croce deprivato delle sue vesti per sei ore perch\u00e9 Marco ci informa della spogliazione e poi in modo preciso descrive il seguito (ora terza, sesta e nona) fino al momento della morte, momento preceduto dal sentirsi \u2018spogliato\u2019 anche della presenza divina (\u201c… perch\u00e9 mi hai abbandonato?\u201d).<\/p>\n

Un mistico umbro ha fatto della Passione di Cristo un cos\u00ec centrale interesse da produrvi tra le pi\u00f9 alte liriche medievali che ci aiutano a penetrare l\u2019amarezza della nudit\u00e0 sperimentata da Ges\u00f9. Ci\u00f2 \u00e8 anche un motivo di riflessione circa coloro che, bambini, donne, uomini, vengono oggi spogliati senza scrupolo della loro dignit\u00e0. Le parole che il beato Jacopone da Todi<\/strong> rivolge alla Madonna siano il nostro grido perch\u00e9 pi\u00f9 nessuno venga offeso: \u201cSoccurri, plena de doglia, c\u00e0 \u2019l tuo figliol se spoglia; la gente par che voglia che sia martirizzato\u201d. (Donna de Paradiso).<\/p>\n

LA PAROLA\u00a0della Domenica<\/strong><\/em><\/h5>\n

PRIMA LETTURA
\nIsaia 50,4-7<\/p>\n

SALMO RESPONSORIALE
\nSalmo 21<\/p>\n

SECONDA LETTURA
\nDalla Lettera ai Filippesi 2,6-11<\/p>\n

VANGELO
\nDal Vangelo di Marco 14,1-15,47<\/p>\n

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