{"id":51314,"date":"2018-03-01T16:43:21","date_gmt":"2018-03-01T14:43:21","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51314"},"modified":"2018-03-01T16:43:21","modified_gmt":"2018-03-01T14:43:21","slug":"verso-gerusalemme-2","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/verso-gerusalemme-2\/","title":{"rendered":"Verso Gerusalemme"},"content":{"rendered":"
Una delle pagine pi\u00f9 note e pi\u00f9 belle della Sacra Scrittura apre la Liturgia della Parola di questa III domenica di Quaresima: l\u2019elenco delle 10 Parole (Comandamenti). Dio prende l\u2019iniziativa e pronuncia le Parole indirizzandole alla seconda persona singolare. Egli si rivolge infatti al singolo, fa un discorso personale con ogni essere umano, ma il beneficio che deriva dall\u2019osservanza delle Parole \u00e8 a favore della comunit\u00e0. \u201cIo sono il Signore tuo Dio\u201d: questa \u00e8 di fatto la garanzia della perennit\u00e0 della presenza di Dio nella vita del credente e quindi della comunit\u00e0!<\/p>\n
Tutto \u00e8 scandito con precisione anche numerica: 10 sono le Parole (34,28) di cui 8 divieti e 2 comandi e 2 le tavole su cui sono scritte (34,1). Non solo i comandi, ma anche i divieti presuppongono il raggiungimento di un alto livello di vita perch\u00e9 il contrario del negativo fa si che il non uccidere vorr\u00e0 dire far di tutto per salvaguardare la vita; il non nominare il nome di Dio invano, implicher\u00e0 l\u2019uso del Suo nome per lodarLo; il non pronunciare falsa testimonianza si rifletter\u00e0 nel parlar bene del prossimo.<\/p>\n
Centrale e pi\u00f9 dettagliata (nella versione \u201cintegrale\u201d) \u00e8 l\u2019ultima delle Parole che riguardano il rapporto uomo \u2013 Dio: l\u2019osservanza del sabato. In essa il privilegio della cessazione dalle attivit\u00e0 non riguarda solo gli israeliti, ma si estende anche agli schiavi, al bestiame e agli stranieri che diversamente non godevano del riposo settimanale. Il raggio di interesse \u00e8 quindi totale: Dio, uomo, natura. Le restanti Parole che riguardano i rapporti degli uomini tra di loro sono espresse in modo conciso e diretto e sono inconfutabilmente applicabili a qualsiasi circostanza comunitaria. Anche se riguardano l\u2019agire umano e potrebbero essere ritenute frutto di ordinarie esigenze per una sana convivenza, in realt\u00e0 \u00e8 la motivazione che le rende autorevoli: sono infatti le Parole del Signore. Osservarle vuol dire realizzare ci\u00f2 per cui si \u00e8 venuti al mondo. Consideriamo che Ges\u00f9 le conferma, le eleva ad un livello pi\u00f9 profondo (si pensi alla questione del \u201cdesiderio\u201d, Mt<\/em> 5,17-29), le ingloba nel precetto dell\u2019amore ( Mt 22,38) e le completa con l\u2019atto supremo del suo sacrificio che nel Vangelo di Giovanni che ascoltiamo domenica viene da Ges\u00f9 stesso anticipato. Ges\u00f9 ha appena compiuto il primo dei segni a Cana, \u00e8 poi \u201csceso\u201d a Cafarnao e, secondo l\u2019evangelista Giovanni, \u201csale\u201d per la prima volta a Gerusalemme (le altre 2 \u201csalite\u201d in 7,10 e 12,12). \u201cSalire\u201d \u00e8 un verbo liturgico poich\u00e9 il Salmo 122 dice che verso Gerusalemme \u201csalgono (\u2018alah<\/em>) insieme le trib\u00f9, le trib\u00f9 del Signore\u201d, quindi sempre si sale quando si va alla Citt\u00e0 santa. L\u2019occasione dell\u2019ascesa a Gerusalemme \u00e8 la \u201cPasqua dei Giudei\u201d e il contesto \u00e8 quello degli inizi dell\u2019attivit\u00e0 pubblica di Ges\u00f9. Lo scenario che trova Ges\u00f9 \u00e8 per\u00f2 deludente: nel cortile del tempio un chiassoso andirivieni di animali e persone fanno perdere di vista la vera finalit\u00e0 del luogo sacro che \u00e8 la \u201cricerca\u201d di Dio (cf. Zc<\/em> 14,21) perch\u00e9 l\u00ec Lui vi abita in quanto \u201cil Signore ha scelto Sion, l\u2019ha voluta per sua dimora\u201d (Sal<\/em> 132). Ci\u00f2 che dovrebbe costituire motivo di legame tra Dio e l\u2019uomo, e cio\u00e8 l\u2019utilizzo degli animali sacrificali per il culto, \u00e8 divenuto pretesto per creare commercio ed esteriorit\u00e0. Ges\u00f9 richiama allora il vero ruolo del Tempio definendolo \u201ccasa del Padre mio\u201d restituendo cos\u00ec il significato originale, ovvero il Tempio inteso come luogo dove si rafforza il legame di tipo \u201caffettivo spirituale\u201d – piuttosto che \u201csacrificale\u201dcon il divino. Ecco allora che i discepoli interpretano la reazione violenta di Ges\u00f9 che rimprovera e scaccia i venditori dal Tempio ricordando il Salmo 69 che afferma \u201clo zelo per la tua casa mi divorer\u00e0\u201d. A questa considerazione dei discepoli subentra la provocazione da parte dei Giudei che non contestano l\u2019agire di Ges\u00f9, ma gli chiedono prova di un \u201csegno\u2019\u201d che riveli la Sua autorit\u00e0. E il segno \u00e8 la risposta: \u201cdistruggete questo tempio e in tre giorni lo far\u00f2 risorgere\u201d.<\/p>\n Tale sentenza sembrerebbe mirare alla suggestionabilit\u00e0 degli uditori, ma in realt\u00e0 l\u2019idea di un tempio escatologico era presente nella tradizione giudaica (Is, Ez, Ag<\/em>) che anche era consapevole del fatto che il Tempio non \u00e8 mai stato considerato solo un\u2019opera umana, ma soprattutto divina. Il verbo \u201cedificare\u201d traduce il verbo ebraico (banah<\/em>) che si rif\u00e0 all\u2019atto del \u201ccreare\u201d di Dio e Dio abita ci\u00f2 che crea. Tra le opere che Dio crea (oltre al Tempio), all\u2019apice vi \u00e8 l\u2019uomo, creato a sua immagine e somiglianza, e in esso vi abita: tanto pi\u00f9 nel Corpo del Suo Figlio Ges\u00f9 che far\u00e0 risorgere dalla morte dopo tre giorni! Dio ha donato la Legge e con essa ha preparato l\u2019umanit\u00e0 ad accogliere il pi\u00f9 grande regalo: il Suo unico Figlio, dal cui corpo crocifisso e solo in esso sperimentiamo \u201cla potenza di Dio e la sapienza di Dio\u201d (1Cor<\/em> 1,24). In questo tempo \u201cprovvidenziale\u201d che \u00e8 la Quaresima siamo tenuti a meditare questo immenso dono d\u2019amore che \u00e8 il sacrificio di Cristo. Una santa umbra, Chiara da Montefalco, lo ha fatto il centro della sua meditazione tanto da contenere misteriosamente nel suo cuore i flagelli della Passione di Cristo.<\/p>\n Una preghiera che chiede la sua intercessione recita: \u201cinsegnaci a fare del nostro cuore la Dimora del Signore dove possa poggiare la sua Croce, perch\u00e9 la nostra vita sia un Dono per tutti e per la Chiesa\u201d.<\/p>\n PRIMA LETTURA SALMO RESPONSORIALE SECONDA LETTURA VANGELO <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Una delle pagine pi\u00f9 note e pi\u00f9 belle della Sacra Scrittura apre la Liturgia della Parola di questa III domenica di Quaresima: l\u2019elenco delle 10 Parole (Comandamenti). Dio prende l\u2019iniziativa e pronuncia le Parole indirizzandole alla seconda persona singolare. 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\n<\/strong>Dal Libro dell\u2019Esodo 20,1-17<\/p>\n
\n<\/strong>Salmo 18<\/p>\n
\n<\/strong>Dalla I Lettera di Paolo ai Corinzi 1,22-25<\/p>\n
\n<\/strong>Dal Vangelo di Giovanni 2,13-25<\/p>\n