{"id":51290,"date":"2018-02-28T17:52:00","date_gmt":"2018-02-28T15:52:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51290"},"modified":"2021-03-26T16:53:33","modified_gmt":"2021-03-26T14:53:33","slug":"alle-urne-le-ragioni-della-protesta-quelle-della-stabilita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/alle-urne-le-ragioni-della-protesta-quelle-della-stabilita\/","title":{"rendered":"Alle urne tra le ragioni della protesta e quelle della stabilit\u00e0"},"content":{"rendered":"

di Francesco Bonini<\/strong><\/p>\n

Ci siamo, ecco finalmente le elezioni politiche. Se ne \u00e8 cominciato a parlare dopo l\u2019esito negativo del referendum costituzionale. Poi il governo Gentiloni ha espresso un equilibrio, che, grazie anche a una certa complessiva ripresa, ha riscosso un consenso trasversale. Ma ci siamo.<\/p>\n

Con una prima incognita: quanti di noi andranno a votare. Non sembra, ma il risultato finale dipender\u00e0 molto da questo dato. Per questo i partiti hanno prima di tutto puntato a fidelizzare i propri elettori, a picchettare il loro patrimonio.<\/p>\n

Gli ultimi giorni saranno decisivi per la partecipazione, anche perch\u00e9 solo ora stiamo realizzando la struttura \u2013 spesso bizzarra \u2013 dei collegi uninominali, dunque quali candidati i partiti e le coalizioni ci hanno proposto. Perch\u00e9 si tratta di prendere o lasciare, non essendo possibile il cosiddetto voto disgiunto.<\/p>\n

La competizione per ottenere seggi sembra ristretta a una quadriglia: le due coalizioni di centro-destra e di centro-sinistra, il Movimento 5 stelle, e Liberi e uguali. Ma se abbiamo la pazienza, come \u00e8 necessario per dovere di cittadinanza, di informarci, possiamo scoprire che in realt\u00e0 la scelta \u00e8 molto ampia, cosicch\u00e9 vi \u00e8 ampia possibilit\u00e0, per chi lo desiderasse, di affermazione identitaria o di protesta.<\/p>\n

E qui sta il punto di queste elezioni per la XVIII legislatura, la risultante tra le ragioni della protesta e quelle della stabilit\u00e0, i due sentimenti che ci percorrono. \u00c8 qui il crinale stretto della governabilit\u00e0 italiana, che sembra sempre un miraggio. Non \u00e8 questione di legge elettorale, come ci hanno spiegato, sbagliando, legioni di esperti e di politici. \u00c8 questione di sistema: guardando tutti al breve o brevissimo termine, non si consolidano n\u00e9 le forze politiche n\u00e9 gli indirizzi programmatici: ci si ingrossa all\u2019opposizione e poi al governo ci si sgonfia.<\/p>\n

Dal punto di vista dei contenuti la campagna elettorale non sembra avere detto nulla di nuovo. C\u2019\u00e8 un grande problema fiscale, e dunque di lavoro e di sviluppo; ci sono i problemi legati all\u2019immigrazione, tanto quella reale che quella \u201cpercepita\u201d; restano i grandi temi del riassetto delle infrastrutture e di quella grande infrastruttura che \u00e8 la pubblica amministrazione, compreso il sistema educativo, scolastico e universitario.<\/p>\n

In realt\u00e0 il vero punto \u00e8 che l\u2019Italia europea, ovvero l\u2019Italia che deve assumere il proprio ruolo nell\u2019Unione, non ha bisogno di un continuo rilancio di presunte riforme, ma ha bisogno di buon Governo responsabile e onesto, il buon governo delle cose ordinarie, il solo in grado di assicurare delle risposte serie all\u2019oggettivo malessere in cui tanti oggi ci troviamo.<\/p>\n

In questo senso, forse non si \u00e8 sentita abbastanza in questa campagna elettorale la voce dei cattolici – non per un\u2019affermazione identitaria, ma per ricordare a tutti il senso di un indirizzo di sviluppo complessivo del Paese.<\/p>\n

Un discorso comunque da riprendere urgentemente dopo elezioni incerte come quelle del 4 marzo, per offrire una sicura bussola per tutti.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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