{"id":51262,"date":"2018-02-23T10:20:51","date_gmt":"2018-02-23T08:20:51","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51262"},"modified":"2018-02-23T14:21:54","modified_gmt":"2018-02-23T12:21:54","slug":"e-lui-il-messia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/e-lui-il-messia\/","title":{"rendered":"\u00c8 Lui il Messia"},"content":{"rendered":"
Due \u201cpadri\u201d e i rispettivi \u201cfigli\u201d unici e due montagne sono le circostanze su cui \u00e8 incentrata la Liturgia della Parola di questa II domenica di Quaresima. La pagina tratta dal libro della Genesi ci presenta il \u201csacrificio\u201d di Abramo intento ad eseguire il comando del Signore di \u201coffrire in olocausto su di un monte\u201d il figlio Isacco.<\/p>\n
Conoscendo la conclusione dell\u2019episodio, non ci sorprende la richiesta di Dio ma, se leggiamo attentamente, ne consideriamo tutta l\u2019assurdit\u00e0! Intanto Dio specifica dicendo ad Abramo di prender \u201cl\u2019unico tuo figlio, colui che ami\u201d: oltre a chiedergli uno straziante martirio del cuore, gli chiede qualcosa che \u00e8 contro le stesse indicazioni divine che condannano aspramente i sacrifici umani (Lv<\/em>;Ger<\/em>). L\u2019assurdit\u00e0 continua perch\u00e9 Isacco, fidandosi del padre, si lascia mettere addosso la legna, si fa legare (\u2018 aq\u00ead\u00e2<\/em>) e posizionare sull\u2019altare, sopra la legna dimostrando cos\u00ec di accondiscendere alle iniziative del padre.<\/p>\n Il Targum Pseudo Jonathan<\/em>, come se volesse \u201cgiustificare\u201d Dio, immagina un dialogo tra Ismaele ed Isacco in cui la questione \u00e8 chi dei due fosse pi\u00f9 gradito a Dio. L\u2019autore mette in bocca ad Isacco: \u201cEcco, oggi, se il Santo – benedetto Egli sia – stesse per chiedermi tutte le membra, io non rifiuterei!\u201d. E la narrazione continua: \u201cQueste parole furono subito udite dal Signore… che mise alla prova Abramo\u201d. In sintesi, chi viene richiesto in olocausto \u00e8 Isacco, ma chi subisce la prova \u00e8 Abramo. E Abramo supera la prova e il monte Moria su cui avrebbe dovuto immolare suo figlio diventer\u00e0 il luogo (monte Sion) su cui sar\u00e0 edificato il tempio di Gerusalemme (2Cr<\/em> 3,1). Grazie al \u201ctimore di Dio\u201d che Abramo dimostra di avere e che l\u2019angelo gli riconosce (22,12), Abramo sar\u00e0 identificato come il primo dei saggi in Israele e sar\u00e0 ricompensato con un\u2019illimitata discendenza. Abramo \u00e8 anche ispiratore di quanti come lui e il salmista possono dire \u201cho creduto anche quando ho detto: sono troppo infelice\u201d e sanno riconoscere che Lui gradisce solo i \u201csacrifici di lode\u201d (Sal<\/em> 115). L\u2019unico sacrificio umano legittimo \u00e8 stato quello di Ges\u00f9 che, come dice l\u2019apostolo Paolo, \u201cnon \u00e8 stato risparmiato\u201d, pur tuttavia la morte non \u00e8 stata l\u2019ultima parola perch\u00e9 \u201c\u00e8 risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi\u201d (Rm<\/em> 8,32.34). L\u2019evento della risurrezione Ges\u00f9 lo ha anticipato agli apostoli a conclusione dell\u2019indimenticabile esperienza della Trasfigurazione, anche se essi non intesero \u201ccosa volesse dire risorgere dai morti\u201d. L\u2019episodio \u00e8 collocato tra la salita \u201csu un monte alto\u201d e la discesa \u201cdal monte\u201d ed \u00e8 caratterizzato dalla presenza di Dio Padre, di persone reali (Ges\u00f9 e i 3 apostoli) e di 2 figure dell\u2019AT (Mos\u00e8 ed Elia). In merito alla identit\u00e0 di Ges\u00f9 3 sono i passaggi che si evidenziano in questa narrazione: Ges\u00f9 \u00e8 il compimento delle Scritture, \u00e8 il Figlio \u201camato\u201d del Padre, \u00e8 annunciatore della Sua risurrezione \u201cdai morti\u201d. L\u2019evangelista Marco presenta un dialogo esplicito con il libro dell\u2019Esodo (24): i \u201c6 giorni\u201d, il \u201cmonte\u201d, i 3 apostoli (Pietro, Giacomo e Giovanni) che richiamano le 3 figure presenti con Mos\u00e8 (Aronne, Nadab e Abiu), la \u201cnube\u201d, la \u201cvoce\u201d, insomma tutti gli elementi presenti fanno prendere consapevolezza di assistere ad una vera e propria manifestazione del divino cos\u00ec come \u00e8 stato in occasione della consegna delle 10 Parole. Soprattutto l\u2019entrata in scena di Mos\u00e8 ed Elia mette in risalto il rapporto di continuit\u00e0 con l\u2019AT: Mos\u00e8 ed Elia sono i pilastri del profetismo biblico, sono accomunati dall\u2019aver assistito alla teofania sul monte (Es<\/em> 34; 1Re<\/em> 19), hanno esercitato la guida di Israele tra sofferenze e incomprensioni, non hanno lasciato traccia dei loro corpi dopo la morte (Dt<\/em> 34; 2Re<\/em> 2). Di Mos\u00e8 \u00e8 scritto \u201cche nessuno fino ad oggi ha saputo dove sia la sua tomba\u201d (Dt\u00a0<\/em>34,6) e di Elia che \u00e8 salito \u201cnel turbine verso il cielo\u201d (2Re<\/em> 2,11). Giuseppe Flavio di entrambi scrive che sono stati rapiti al cielo (cf. Antichit\u00e0 giudaiche<\/em>, 4.8.48). Queste peculiarit\u00e0 dei due profeti anticipano Ges\u00f9 Cristo, ma di Lui non si pu\u00f2 dire che \u00e8 un profeta perch\u00e9 \u00e8 molto di pi\u00f9 e lo palesa la \u201cvoce dalla nube\u201d: \u201c\u00e8 il Figlio mio, l\u2019amato\u201d.<\/p>\n Questa dichiarazione del Padre \u00e8 inserita nel suggestivo scenario della \u201cnube che li copr\u00ec con la sua ombra\u201d. Nella tradizione rabbinica il verbo \u201ccoprire\u201d (eb.\u00a0shakan<\/em> da cui shekin\u00e2<\/em> = presenza divina) \u00e8 usato per alludere alla presenza di Dio tra il popolo e nel tempio. Perci\u00f2 la nube che copre \u00e8 l\u2019immagine pi\u00f9 autorevole che l\u2019evangelista Marco non tralascia di descrivere perch\u00e9 garante della presenza divina che in questo caso \u00e8 il Padre che addita il \u201cFiglio amato\u201d e che invita imperativamente tutti ad \u201cAscoltare\u201d. Il Padre ha cos\u00ec concesso ai 3 privilegiati apostoli di poter godere della gloria divina del Figlio. Li prepara all\u2019altro momento quando nel Getsemani gli stessi 3 apostoli saranno chiamati a vegliare per Ges\u00f9 in \u201cagonia\u201d. Nella vita delle persone chiamate ad una particolare missione Dio concede \u201cmomenti di Tabor\u201d che illuminano i tratti oscuri e forse anche noi in questa Quaresima possiamo approfittare di ricordare quelli concessi a noi e che ci hanno sostenuto nei periodi difficili. I Santi in merito sono un faro per noi perch\u00e9 hanno goduto di particolari doni. Si pensi alla mistica Angela da Foligno che lungo il percorso verso Assisi avvert\u00ec (come narr\u00f2 lei stessa al padre spirituale) la presenza della Trinit\u00e0: \u201cHo visto una cosa piena, una maest\u00e0 immensa, che non so dire, ma mi sembrava che era ogni bene. (\u2026)\u201d.<\/p>\n PRIMA LETTURA SALMO RESPONSORIALE SECONDA LETTURA VANGELO Due \u201cpadri\u201d e i rispettivi \u201cfigli\u201d unici e due montagne sono le circostanze su cui \u00e8 incentrata la Liturgia della Parola di questa II domenica di Quaresima. 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\n<\/strong>Dal Libro della Genesi 22,1-2.9a. 10-13.15-18<\/p>\n
\n<\/strong>Salmo 115<\/p>\n
\n<\/strong>Dalla Lettera di Paolo ai Romani 8,31b-34<\/p>\n
\n<\/strong>Dal Vangelo di Marco 9,2-10<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"