{"id":51163,"date":"2018-02-04T13:00:53","date_gmt":"2018-02-04T11:00:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51163"},"modified":"2018-03-01T19:17:59","modified_gmt":"2018-03-01T17:17:59","slug":"la-40a-edizione-della-giornata-nazionale-la-vita-tema-questanno","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-40a-edizione-della-giornata-nazionale-la-vita-tema-questanno\/","title":{"rendered":"La 40a edizione della Giornata nazionale per la vita. Il tema di quest\u2019anno"},"content":{"rendered":"

Gli anniversari sono importanti perch\u00e9 sono l\u2019occasione di ricordare il motivo per cui quell\u2019anniversario si celebra, e la 40a Giornata nazionale per la vita del 4 febbraio<\/strong> non fa certo eccezione. Nata per iniziativa dei Vescovi italiani a seguito dell\u2019approvazione della legge 194, che ha legalizzato l\u2019aborto in Italia, sarebbe riduttivo confinarla all\u2019opposizione a una legge, pur gravemente ingiusta.<\/p>\n

\u00c8 necessario prendere atto, anche se con amarezza, che in questi quarant\u2019anni la secolarizzazione sempre pi\u00f9 spinta del nostro Occidente \u00e8 andata di pari passo con una svalutazione del bene \u201cvita\u201d in generale, e non solo di quella appena concepita e non ancora nata, a favore di un\u2019idea di autodeterminazione come trave portante di una nuova impalcatura valoriale.<\/p>\n

Nell\u2019\u201cinizio vita\u201d si parla di autodeterminazione della donna di fronte a una generica maternit\u00e0, e non guardando a una vita umana ben precisa, quella del nascituro che ha in grembo. Il bene che si vuole tutelare \u00e8 la sua libert\u00e0 di scelta, come se decidere di portare avanti una gravidanza o di interromperla avesse lo stesso valore e lo stesso peso.<\/p>\n

Il biotestamento
\n<\/strong>Ugualmente sta accadendo adesso nel \u201cfine vita\u201d, soprattutto dopo la recente approvazione della legge sul consenso informato e il cosiddetto biotestamento: come \u00e8 noto, adesso interrompere i sostegni vitali come alimentazione e idratazione artificiale \u00e8 diventato un diritto esigibile, a prescindere dal fatto che si sia o meno in prossimit\u00e0 della morte, e che tali sostegni siano sproporzionati o gravosi. Il che significa che essere lasciati morire se si dipende da un dispositivo sanitario anche semplice, come una flebo o un sondino, adesso \u00e8 possibile, sia quando si \u00e8 in grado di dare un consenso attuale, sia per un ipotetico futuro, quando lo si lascia scritto nel proprio biotestamento.<\/p>\n

In altre parole, a essere tutelata non \u00e8 pi\u00f9 la vita di una persona in uno dei suoi momenti di maggior vulnerabilit\u00e0, cio\u00e8 nel caso di una malattia grave e inguaribile (ma non incurabile), ma la personale possibilit\u00e0 di stabilire se essere o no curato, come se le due opzioni fossero equivalenti, come se scegliere di vivere o di morire avesse lo stesso valore.<\/p>\n

Cultura dello scarto
\n<\/strong>Ed \u00e8 sempre nel nome dell\u2019autodeterminazione che si pu\u00f2 decidere di fare la diagnosi preimpianto agli embrioni formati in laboratorio nella fecondazione assistita \u2013 mettendo per il momento da parte tutte le considerazioni sulla pratica in s\u00e9, per motivi di spazio \u2013 scartando quelli \u201cmalati\u201d e trasferendo in utero solo i \u201csani\u201d; o che si pu\u00f2 sopprimere il nascituro durante la gravidanza, se si scopre che sar\u00e0 disabile. E analogamente, per i malati di Alzheimer, o per le persone in stato vegetativo o in minima coscienza, e pi\u00f9 in generale per tutti quei disabili che vivono una condizione di non autonomia: \u00e8 in queste situazioni che si pensa che la vita non vale pi\u00f9 la pena viverla.<\/p>\n

Papa Francesco ha parlato pi\u00f9 volte della \u201ccultura dello scarto\u201d, quella secondo cui ci sono persone di serie B, che nella mentalit\u00e0 diffusa sono innanzitutto coloro che non riescono ad autodeterminarsi, cio\u00e8, in altre parole, coloro che dipendono in modo importante da altre persone. Disabili, malati, specie se vecchi o bambini. Il piccolo inglese Charlie Gard aveva una \u201cbassa qualit\u00e0 di vita\u201d per via di una malattia neurodegenerativa ultra- rara, ed il massimo interesse per lui era morire, secondo i suoi medici e i giudici, i quali, contro la volont\u00e0 dei genitori, hanno impedito un tentativo di curarlo (pur con poche possibilit\u00e0 di riuscita), ed hanno imposto di interrompergli la ventilazione artificiale, provocandone la morte. Lo stesso sta accadendo alla quattordicenne francese In\u00e8s, non malata ma in stato vegetativo, per cui non ci sono terapie in discussione, ma solo respirazione e nutrizione artificiale, che non \u2018curano\u2019 ma mantengono in vita.<\/p>\n

Noi \u201cdipendiamo\u201d<\/strong>
\nE purtroppo l\u2019elenco rischia di diventare lungo. Non hanno mai avuto un nome i milioni di bambini non nati, abortiti per le tante \u201cleggi 194\u201d che sono in vigore nel mondo, e d\u2019altra parte le persone fatte morire per pratiche eutanasiche, dirette ed esplicite o indirette e non dichiarate, sono talmente numerose che riusciamo a ricordare solo coloro che sono diventati \u201ccasi\u201d internazionali.<\/p>\n

E ci stiamo pericolosamente abituando a tutto questo. Dipendere da qualcun altro \u00e8 diventato insopportabile, \u00e8 sinonimo di perdita della libert\u00e0, propria e altrui. Anche se quel qualcuno \u00e8 la persona amata: il marito, la moglie, un figlio, un familiare.<\/p>\n

Ma \u00e8 possibile vivere senza dipendere da altre persone? La risposta \u00e8 no.<\/p>\n

Dal \u201cLibro bianco\u201d
\n<\/strong>Nel Libro bianco sugli stati vegetativi e di minima coscienza<\/em>, scritto dalle associazioni dei familiari delle persone in questa condizione, si legge: \u201cCambiare vuol dire accettare la dipendenza; la dipendenza di colui che assiste il paziente dagli aiuti, dai volontari o dagli operatori che entrano in casa e che spesso sono sentiti quasi come una invasione della propria privacy, ma che tanto fanno per la famiglia e il paziente; vuol dire accettare la dipendenza dai servizi che fanno arrabbiare per la loro lentezza e spesso la loro sordit\u00e0, ma che forniscono i supporti necessari per il quotidiano; vuol dire accettare la dipendenza del proprio congiunto di cui il familiare diventa voce, occhi, orecchi, memoria.<\/p>\n

Viviamo nell\u2019illusione di essere indipendenti, autonomi da tutto e tutti, di solito pronti a scappare quando il rapporto con l\u2019altro impone restrizioni o vincoli alla nostra libert\u00e0. Rinunciare a questa illusione \u00e8 forse il primo passo che permette a una famiglia di ricostruire un equilibrio in cui, nella cura del proprio membro pi\u00f9 debole, ci sia spazio per la realizzazione di tutti, in una costruzione comune per la migliore qualit\u00e0 di vita possibile\u201d.<\/p>\n

Parole di vita e di speranza, scritte da chi vive sulla propria pelle situazioni intollerabili, per i nostri tempi, e che invece mostrano quanto quella vita e quella speranza abbiano significato, aprendo uno squarcio su un diverso mondo possibile.<\/p>\n

Leggi anche il Messaggio del Consiglio permanente Cei<\/a> per la Giornata.<\/p>\n

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Gli anniversari sono importanti perch\u00e9 sono l\u2019occasione di ricordare il motivo per cui quell\u2019anniversario si celebra, e la 40a Giornata nazionale per la vita del 4 febbraio non fa certo eccezione. Nata per iniziativa dei Vescovi italiani a seguito dell\u2019approvazione della legge 194, che ha legalizzato l\u2019aborto in Italia, sarebbe riduttivo confinarla all\u2019opposizione a una […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":51164,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[2180,10],"tags":[1311,506],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/51163"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=51163"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/51163\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":51165,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/51163\/revisions\/51165"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/51164"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=51163"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=51163"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=51163"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}