{"id":51105,"date":"2018-01-30T13:00:25","date_gmt":"2018-01-30T11:00:25","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=51105"},"modified":"2018-01-25T19:35:04","modified_gmt":"2018-01-25T17:35:04","slug":"cosa-la-sedazione-non-un-po-chiarezza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/cosa-la-sedazione-non-un-po-chiarezza\/","title":{"rendered":"Cosa la sedazione non \u00e8: un po’ di chiarezza"},"content":{"rendered":"
Ancora una volta, lasciate sedimentare le agitate acque del \u201cclamore a tutti i costi\u201d, legato ad episodi di cronaca (in questo caso, il video-testamento della signora Marina Ripa di Meana, pochi giorni prima della sua morte), torniamo a ragionare con pacatezza sui fatti concreti e sui termini usati per descriverli.<\/p>\n
Questa volta, il tentativo di strumentalizzazione si \u00e8 concentrato su un delicato atto medico: la sedazione palliativa profonda continua (Sppc). Nel suo videotestamento, Marina Ripa di Meana, affetta da 16 anni da una grave forma tumorale e ormai giunta alle ultime fasi della sua malattia, dichiarava di aver pensato ad attuare il suicidio assistito in Svizzera (essendo in Italia un reato), ma informata \u2013 pur tardivamente – della possibilit\u00e0 di ricorrere alla Sppc, aveva deciso di rinunciare al suo mesto viaggio e di sottoporsi a essa. Quindi valutava la disponibilit\u00e0 di questo presidio palliativo come una conquista di civilt\u00e0, ribattezzandola (insieme all\u2019Associazione Luca Coscioni) \u201cla via italiana\u201d per morire con dignit\u00e0 e senza inutili sofferenze. \u201cFate sapere a tutti di questa possibilit\u00e0\u201d, l\u2019ultima accorata raccomandazione della signora Ripa di Meana.<\/p>\n
In un certo senso, vorremmo raccogliere questo suo invito, preoccupandoci per\u00f2 di contribuire perch\u00e8 alla gente arrivi un\u2019informazione completa e corretta, senza \u201cammiccanti\u201d e ambigui sottintesi. Occorre infatti intendersi bene quando si afferma che la Sppc \u00e8 un buono strumento per morire con dignit\u00e0 e senza inutili sofferenze. La stessa cosa, di fatto, viene affermata con enfasi dell\u2019eutanasia\/ suicidio assistito da parte dei suoi sostenitori!<\/p>\n
In realt\u00e0, stiamo parlando di due azioni radicalmente differenti<\/em> tra loro e nessuno, che sia animato da onest\u00e0 intellettuale, dati scientifici alla mano, potrebbe pensare di metterle sullo stesso piano. Si tratterebbe di una vera e propria forzatura, spiegabile solo con altre finalit\u00e0, del tutto estranee all\u2019agire medico.<\/p>\n