{"id":50997,"date":"2018-01-13T13:25:58","date_gmt":"2018-01-13T11:25:58","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50997"},"modified":"2018-07-20T16:41:21","modified_gmt":"2018-07-20T14:41:21","slug":"san-gemini-suo-patrono-arrivo-profugo-dalla-siria","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/san-gemini-suo-patrono-arrivo-profugo-dalla-siria\/","title":{"rendered":"San Gemini e il suo Patrono che arriv\u00f2 profugo dalla Siria"},"content":{"rendered":"
In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato mi \u00e8 stato chiesto di affrontare questo argomento. Lo faccio tenendo presente:
\n– La liturgia dell\u2019Epifania, che ci ha ricordato il mistero rivelato da Dio: \u201cLe genti sono chiamate in Cristo Ges\u00f9 a condividere la stessa eredit\u00e0, a formare lo stesso Corpo e a essere partecipi della stessa promessa\u201d.
\n– Il messaggio di Papa Francesco in occasione della Giornata mondiale della pace \u201cMigranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace\u201d.<\/p>\n
Oltre all\u2019invito ad avere uno sguardo contemplativo sui migranti, il Papa ci indica quattro pietre miliari per l\u2019azione: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Questo fanno i discepoli di Ges\u00f9, che \u00e8 stato accolto da Maria e Giuseppe, protetto dalla furia omicida di Erode, apprezzato per gli insegnamenti, i prodigi, infine per la vittoria sulla morte; Egli \u00e8 diventato \u201cla pietra angolare che riunisce i popoli in uno\u201d.<\/p>\n
San Gemine<\/strong> porta in s\u00e9 l\u2019esperienza del migrante e del rifugiato. Nasce in Siria nel 770 d.C. da Miliziano e Belliade della dinastia dei Barmecidi, originari di Baghdad, buddisti; rifugiati a Damasco, accolti dal califfo del tempo, abbracciano l\u2019islam, ricevono incarichi importanti, i loro figli frequentano la scuola dei monaci siriani, vengono formati alle attivit\u00e0 di governo.<\/p>\n Ma Gemine, attratto dalla testimonianza dei monaci, soprattutto dalla loro bont\u00e0 e dalla fortezza nel vivere in pace in un mondo ostile, diventa cristiano, e con lui tutta la famiglia – che per questo sar\u00e0 sterminata, tutti tranne lui, che, liberato dal carcere, riceve l\u2019ordine di rifugiarsi in Italia. Dopo aver atteso a lungo sul- le rive del mare l\u2019arrivo di una nave, finalmente pu\u00f2 partire e sbarcare a Fano.<\/p>\n Giunto nella nostra terra, viene accolto, protetto, stimato cos\u00ec tanto da essere considerato un santo, motivo che lo spinge a ritirarsi a Ferento (Viterbo), dove nell\u2019anno 815 termina la sua vita terrena. Poi verr\u00e0 riportato nella terra che tanto lo aveva amato e sar\u00e0 considerato patrono della citt\u00e0 che prender\u00e0 nome da lui: Geminopoli, citt\u00e0 di Gemine.<\/p>\n Perch\u00e9 cos\u00ec tanti rifugiati e migranti?<\/strong> Si chiede Papa Francesco. La figura di san Gemine ci riporta alla situazione della Siria, ed \u00e8 l\u2019occasione per comprendere come mai ci siano tanti migranti e rifugiati ai nostri giorni. La Siria era un mosaico di culture e religioni, dal 2011 \u00e8 teatro di una guerra crudele: 500 mila vittime e 11 milioni di migranti e rifugiati. Oramai \u00e8 chiaro che non si tratta di guerra civile, ma voluta dalle potenze occidentali: Usa, Europa e i loro alleati mediorientali Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Emirati Arabi.<\/p>\n Da sette anni anche noi italiani, cristiani, nel silenzio quasi totale dei vescovi e dei preti, stiamo dalla parte dei ribelli, sostenendo la lotta armata e condividendo un embargo criminale. Stiamo dalla parte di chi ha distrutto tutte le infrastrutture di un Paese bellissimo e tollerante, dove cristiani di ogni confessione, musulmani sciti, sunniti e alawiti, curdi, drusi… vivevano in sostanziale armonia.<\/p>\n Il Vescovo di Aleppo, parlando all\u2019universit\u00e0 Urbaniana, ha ringraziato gli italiani, ma ha ribadito che i siriani aspirano a tornare a vivere nel loro Paese. Ci ha chiesto tre cose: smettere di sostenere la lotta armata, smettere di fare affari con i terroristi e annullare l\u2019embargo. La rispoomenica sta del nostro sottosegretario \u00e8 stata che il Governo intendeva rendere ancora pi\u00f9 duro l\u2019embargo, e il nemico da combattere era Assad.<\/p>\n Questa \u00e8 la politica dell\u2019Occidente: curare i propri interessi, va bene anche la guerra se serve ad ottenere quello che vogliamo, e a difendere ci\u00f2 che possediamo. Prima della Siria abbiamo fatto disastri in Iraq, in Afghanistan, in Kosovo, trascurando totalmente la politica non-violenta di Rugova, in Libia, oggi nello Yemen, dove l\u2019Arabia Saudita sta massacrando il popolo yemenita anche con le armi italiane. In Africa \u00e8 ancora peggio.<\/p>\n \u00c8 cosa buona accogliere, proteggere, promuovere, integrare; ma sarebbe meglio se smettessimo di affamare i popoli, di fomentare guerre che servono alla nostra economia, ai nostri interessi, a difendere il nostro prestigio. Come vorrei che Papa Francesco togliesse dal Catechismo della Chiesa cattolica<\/em> la dottrina della \u201cguerra giusta\u201d! \u00c8 in nome di questa dottrina che molti cristiani si sentono giustificati a costruire, vendere armi, addestrarsi e addestrare altri nell\u2019arte diabolica della guerra. Basta poi con la Chiesa militare. Se i cristiani condannano la guerra, a che serve un\u2019Ordinariato militare?<\/p>\n