{"id":50982,"date":"2018-01-10T18:38:23","date_gmt":"2018-01-10T16:38:23","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50982"},"modified":"2018-01-26T20:33:44","modified_gmt":"2018-01-26T18:33:44","slug":"economia-umbra-2018-avra-meno-disoccupazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/economia-umbra-2018-avra-meno-disoccupazione\/","title":{"rendered":"Economia umbra. Il 2018 avr\u00e0 meno disoccupazione"},"content":{"rendered":"
L\u2019economia si \u00e8 rimessa in moto e il 2017 si \u00e8 concluso, secondo l\u2019Istat, con reddito e potere di acquisto delle famiglie italiane in crescita. \u00c8 cos\u00ec anche in Umbria? Il nuovo anno nella nostra regione comincia con pi\u00f9 di 150 aziende in crisi e quasi 60.000 tra disoccupati e cassintegrati. Tra i fortunati che lavorano, uno su 5 (dato Inps) ha un contratto da precario e le buste paga sono pi\u00f9 basse della media nazionale.<\/p>\n
Lo stipendio annuale medio di un lavoratore dipendente in Umbria \u00e8 infatti di 32.900 euro: 3.000 euro in meno del dato nazionale.<\/p>\n
\u201cNonostante una recessione che qui si \u00e8 fatta sentire e come, questa regione ha agganciato la ripresa – ha dichiarato la governatrice Catiuscia Marini<\/strong> in un\u2019intervista al giornale La Nazione<\/em>. – Ce lo dicono i numeri e lo vediamo chiaramente in tre comparti.<\/p>\n Nell\u2019industria: si pensi alla meccanica e all\u2019aerospazio. Poi nell\u2019agricoltura e agroalimentare, e infine nel turismo, che nella parte finale dell\u2019anno ci ha restituito con gli interessi le quote sottratte dall\u2019effetto sisma\u201d.<\/p>\n Ottimista anche il presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni<\/strong>, secondo il quale, in base ai dati del sistema Excelsior, nella sola provincia di Perugia le imprese contano di assumere circa 10.000 lavoratori tra dicembre 2017 e la fine di febbraio 2018.<\/p>\n Intanto per\u00f2 i dati economici dell\u2019Umbria, secondo l\u2019Ires Cgil, per l\u2019anno appena concluso la vedono avvicinarsi sempre di pi\u00f9 alle realt\u00e0 delle regioni del nostro Sud. Dal 2008 a oggi la crisi ha ridotto il prodotto interno lordo del 14,4%, gli occupati del 3,2% e gli investimenti addirittura del 46,8%. Hanno chiuso anche 3.000 imprese: erano oltre 83.000, rispetto alle 80.000 attuali.<\/p>\n C\u2019\u00e8 poi il problema dei 31.000 giovani umbri scoraggiati che hanno rinunciato a cercarsi un lavoro. Sono i cosiddetti \u201cNeet\u201dche non vanno a scuola, non partecipano a programmi di formazione professionale, e non fanno progetti per il futuro.<\/p>\n \u201cPer questo il 2018 sar\u00e0 un anno decisivo – ha detto il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia<\/strong>. – O si inverte il trend, intervenendo a livello di sistema creando lavoro, quello buono e stabile, oppure il ritardo accumulato rischia di divenire incolmabile\u201d. Il sindacalista ha chiesto alle istituzioni locali di \u201caprirsi di pi\u00f9 alle proposte delle forze sociali e al confronto\u201d; e alle imprese e alle loro associazioni di \u201ccambiare atteggiamento, abbandonando la linea della competizione giocata tutta sui costi, a partire da quello del lavoro\u201d. Il tasso di disoccupazione \u00e8 pi\u00f9 alto tra i giovani, un terzo dei quali non ha un lavoro. Eppure ci sono tante aziende che hanno difficolt\u00e0 a trovare le figure professionali richieste. Lo ricorda il presidente della Camera di commercio, Mencaroni. Secondo l\u2019indagine Excelsior, per 23 posti di lavoro su 100 \u00e8 difficile trovare in provincia di Perugia il candidato con le competenze richieste. Mancano operai specializzati e conduttori di impianti nelle imprese tessili, abbigliamento, calzature; operai nelle attivit\u00e0 metalmeccaniche; tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione.<\/p>\n Questo delle differenza tra le nuove competenze richieste dalle imprese e quelle offerte dai lavoratori \u00e8 un problema che la societ\u00e0, in particolare la politica e il mondo della scuola, devono affrontare. Perch\u00e9 \u00e8 assurdo che ci siano tanti giovani che non trovano lavoro e tante imprese che, invece, non riescono ad assumere le persone delle quali avrebbero bisogno.<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" L\u2019economia si \u00e8 rimessa in moto e il 2017 si \u00e8 concluso, secondo l\u2019Istat, con reddito e potere di acquisto delle famiglie italiane in crescita. \u00c8 cos\u00ec anche in Umbria? Il nuovo anno nella nostra regione comincia con pi\u00f9 di 150 aziende in crisi e quasi 60.000 tra disoccupati e cassintegrati. 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