{"id":50832,"date":"2017-12-16T10:00:53","date_gmt":"2017-12-16T08:00:53","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50832"},"modified":"2017-12-13T18:36:35","modified_gmt":"2017-12-13T16:36:35","slug":"fila-liscia-la-barca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/fila-liscia-la-barca\/","title":{"rendered":"Fila liscia, la barca!"},"content":{"rendered":"<p>di don <strong>Angelo M. Fanucci<\/strong><\/p>\n<p>Due vescovi, due incontri, in rapida successione, come i botti d\u2019una doppietta. Uno ritrovato e diretto, l\u2019altro appena incontrato e indiretto. Don Nazzareno Marconi, vescovo quasi fresco di Macerata (\u00e8 l\u00ec solo dal 2014), don Luciano Paolucci Bedini, freschissimo vescovo di Gubbio.<\/p>\n<p>Due episodi diversi, ambedue di carattere informale, ambedue di taglio\u2026 mangereccio. Si sa, gli episodi informali sono quelli che contano davvero. Se poi avvengono all\u2019interno della scienza o della prassi dell\u2019umana alimentazione, lo sono ancora di pi\u00f9.<\/p>\n<p style=\"text-align: center;\">***<\/p>\n<p>Ero a Macerata per dare un contributo a un gruppo di studio della facolt\u00e0 di Scienze dell\u2019educazione. Arrivo, e ovviamente telefono a don N\u00e9no (con l\u2019accento acuto: la \u201ce\u201d stretta stretta, <em>please<\/em>!). Saluti a volont\u00e0, punti esclamativi a iosa. \u201cSono qui, e allora vengo a trovarti!\u201d.<\/p>\n<p>\u201cCerto, ci mancherebbe altro!\u201d.<\/p>\n<p>\u201cMa a che ora vengo?\u201d. \u201cFammi dare un\u2019occhiata alla mia agenda\u201d. Pausa. \u201cSenti, don Nazar\u00e9, tu m\u2019inviti a pranzo e l\u2019incontro \u00e8 bell\u2019e fatto!\u201d.<\/p>\n<p>Sfacciatello anzichen\u00f2, ve\u2019! \u201cIl fatto \u00e8 che\u2026\u201d. Esita. \u201cIl fatto \u00e8 che oggi pranzo con un panino, in auto\u201d. Ha troppo da fare, con tutte quelle chiese disastrate dal terremoto! Fine primo episodio.<\/p>\n<p style=\"text-align: center;\">***<\/p>\n<p>Secondo episodio. Gabriele, il titolare del negozio di alimentari occhieggiante in cima a via Palmerucci, la via che a Gubbio sale lungo la nostra chiesa di Santa Maria de\u2019 Servi a corso Garibaldi. \u201cNostra\u201d: pi\u00f9 sua che mia. \u201cMa lo sa che ieri sera il vescovo Luciano&#8230;\u201d. Gabriele mi d\u00e0 del lei, ma dovrei essere io a dare del lei a questa autentica colonna della \u201cmia\u201d Chiesa. \u201cIeri sera stavo chiudendo il negozio, quando mi si \u00e8 profilato davanti&#8230;<\/p>\n<p>L\u00ec per l\u00ec non l\u2019ho riconosciuto\u201d. Era il nuovo Vescovo. \u201cE che voleva, a quell\u2019ora?\u201d. \u201cM\u2019ha chiesto qualcosa di commestibile con cui prepararsi una cenetta\u201d. Fine secondo episodio.<\/p>\n<p style=\"text-align: center;\">***<\/p>\n<p>Quando la barca va. E la barca di Pietro va, caspita se va! Fila liscia anche nel mare in tempesta, con Francesco al timone, con Nazareno e Luciano ai remi. A un Papa che, di venerd\u00ec pomeriggio, va in incognito a far visita a un anonimo condominio di Ostia, rispondono due vescovi di provincia, uno che pranza con un panino in auto, l\u2019altro\u2026 L\u2019altro m\u2019aveva conquistato quando, la mattina stessa della sua pomeridiana ordinazione a vescovo il 3 dicembre, era venuto nella Comunit\u00e0 nella quale vivo, aveva parlato con i ragazzi, aveva parlato molto a lungo. M\u2019aveva conquistato. Ma quello che di lui m\u2019ha raccontato Gabriele \u00e8\u2026 un\u2019altra cosa. Davvero un\u2019altra cosa. Fila liscia la barca di Pietro, oh, se fila!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"<p>di don Angelo M. Fanucci Due vescovi, due incontri, in rapida successione, come i botti d\u2019una doppietta. Uno ritrovato e diretto, l\u2019altro appena incontrato e indiretto. 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