{"id":50661,"date":"2017-11-29T13:11:16","date_gmt":"2017-11-29T11:11:16","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50661"},"modified":"2017-11-23T18:18:52","modified_gmt":"2017-11-23T16:18:52","slug":"anniversario-della-rivoluzione-russa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/anniversario-della-rivoluzione-russa\/","title":{"rendered":"Anniversario della rivoluzione russa"},"content":{"rendered":"
L\u2019anniversario della Rivoluzione russa del 1917 \u00e8 stato ricordato non senza difficolt\u00e0 storiche ed emotive. Un simbolo su cui forse merita fermarsi \u00e8 quel \u201cMuro del dolore\u201d, monumento nazionale alle vittime delle repressioni politiche, inaugurato il 30 ottobre sulla Prospettiva Sacharov, a Mosca, dal Patriarca ortodosso Kirill e dal presidente Vladimir Putin. Su di esso, in ventidue lingue \u00e8 inciso nel bronzo la parola \u201cRicorda\u201d; a reggere il monumento, pietre provenienti da ex prigioni e lager, fosse comuni di tutto il Paese. Da notare che il monumento \u00e8 stato voluto e finanziato dal Governo federale e non, come fino ad ora per altri memoriali, da associazioni civiche. Per percepire lo stato d\u2019animo di chi si trova a fare i conti con questo passato, abbiamo rivolto alcune domande a\u00a0<\/span>Miguel Palacio<\/strong>, storico, responsabile delle Relazioni pubbliche e del dipartimento per il Protocollo dell\u2019Istituto di studi superiori di teologia \u201cSanti Cirillo e Metodio\u201d della Chiesa ortodossa russa a Mosca.<\/span><\/p>\n