{"id":50648,"date":"2017-11-24T10:05:19","date_gmt":"2017-11-24T08:05:19","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50648"},"modified":"2017-11-23T17:17:19","modified_gmt":"2017-11-23T15:17:19","slug":"con-generosita-pura","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/con-generosita-pura\/","title":{"rendered":"Con generosit\u00e0 pura"},"content":{"rendered":"
\u201cDavanti a me tu prepari una mensa\u201d, afferma il Salmista presentandoci l\u2019idea di Dio che si prende cura di noi come un familiare che si affaccenda nel prepararci la tavola imbandita di cibi.<\/p>\n
Questa scena sembra tuttavia rovesciarsi quando nella pagina del Vangelo di questa domenica della solennit\u00e0 di Ges\u00f9 Cristo Re dell\u2019universo apprendiamo che \u00e8 l\u2019uomo a doversi prodigare per provvedere ai bisogni primari di coloro che sono in necessit\u00e0 e nel fare ci\u00f2 soddisfa di fatto Ges\u00f9 stesso. \u00c8 l\u2019ultima domenica dell\u2019anno liturgico e il messaggio ci arriva dall\u2019ascolto dell\u2019ultimo discorso di Ges\u00f9 prima del suo avvio alla passione, morte e risurrezione. Apparentemente la parola \u2018fine\u2019 sembra farla da padrona, ma in realt\u00e0 non \u00e8 presente tra le righe della Parola che ascoltiamo questa domenica.<\/p>\n
All\u2019inizio si parla di una vera e propria manifestazione della regalit\u00e0 divina: il \u201cFiglio dell\u2019uomo\u201d, la \u201cgloria\u201d, gli \u201cangeli\u201d e il \u201ctrono\u201d su cui siede, stessa immagine che proporr\u00e0 Ges\u00f9 a Caifa (descritta nel capitolo successivo) per rivelargli la sua vera identit\u00e0 (\u201cVedrete il Figlio dell\u2019uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo\u201d). \u00c8 la scena \u2018anticipata\u2019 dal profeta Daniele, ma anche dalla letteratura apocrifa (1 Enoch<\/em> 52,5) dove il Figlio dell\u2019uomo \u00e8 anche \u2018giudice\u2019 degli uomini. Dopo l\u2019introduzione gloriosa c\u2019\u00e8 infatti la convocazione delle \u2018nazioni\u2019 (ethne<\/em>), sostantivo che Matteo usa sempre per indicare i non Israeliti, cio\u00e8 coloro che, pur non avendo conosciuto la Torah, sono tuttavia atti a compiere le opere della giustizia. E quanti compiono tali opere sono collocati dal Re-Pastore \u201calla sua destra\u201d. Come era nella cultura degli egizi e degli arabi, anche in quella del popolo dell\u2019 AT la destra era considerata la posizione pi\u00f9 prestigiosa (\u201calla destra del re\u201d, \u201cla mano destra di Dio\u201d…), e in questo caso la occupano quelli che provvedono a sostenere i bisognosi. Ma l\u2019esaltazione di coloro che si dimostrano solidali con i diseredati potrebbe stupirci perch\u00e9 in effetti la societ\u00e0 giudaica aveva gi\u00e0 un\u2019organizzazione tale da provvedere alle necessit\u00e0 delle categorie deboli che erano rappresentate dagli orfani, dalle vedove e dagli immigrati.<\/p>\n Ci\u00f2 avveniva comunitariamente grazie ai \u2018residui\u2019 della vendemmia, della bacchiatura e della mietitura nonch\u00e9 dal pagamento delle decime. Quindi l\u2019attenzione per i meno abbienti era gi\u00e0 contemplata. Ma in tale insegnamento Ges\u00f9 allarga la prospettiva, intanto perch\u00e9 non si rivolge solo ai fedeli provenienti dal giudaismo o ai cristiani nascenti, ma alle \u2018nazioni\u2019, cio\u00e8 a tutta l\u2019umanit\u00e0, e inoltre Ges\u00f9 potenzia il concetto di \u2018categorie deboli\u2019 presentandone un elenco dettagliato: affamati, assetati, immigrati, nudi, malati e prigionieri. E allora approfondiamo il motivo per cui Ges\u00f9 si identifica con queste categorie. Utilizzando il metodo dei Padri della Chiesa, ricorriamo ad altri brani biblici per poter aver luce su quelli di interesse e il rimando \u00e8 certamente all\u2019episodio in cui Abramo accoglie i tre misteriosi ospiti (Gen<\/em> 18) alle querce di Mamre. L\u00ec Abramo provvede con una speciale generosit\u00e0 a dar da mangiare e da bere, a lavare loro i piedi, a farli riposare al fresco dell\u2019ombra di un albero liberandoli cos\u00ec dalla pesantezza dell\u2019ora pi\u00f9 calda del giorno e rinfrancandoli dalla stanchezza del viaggio. Inoltre Abramo riconosce in essi la presenza del Signore perch\u00e9 corre loro incontro, si prostra innanzi e professa la sua fede \u201cmio Signore\u201d. Nei loro riguardi Abramo ha dimostrato la solidariet\u00e0 che Ges\u00f9 chiede di elargire ai \u201cpiccoli\u201d. Ricordiamoci che tale insegnamento Ges\u00f9 lo propone dopo aver esposto le parabole sulla vigilanza operosa e qui arriva all\u2019apice additando un modo concreto su come vigilare proficuamente: vedere nell\u2019altro Cristo stesso. Ma attenzione, ci\u00f2 avviene di conseguenza. Non viene detto \u201cpoich\u00e9 nell\u2019altro vedete me, allora siate solidali\u201d, ma \u201ctutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli pi\u00f9 piccoli, l\u2019avete fatto a me\u201d.<\/p>\n Cos\u00ec comprendiamo perch\u00e9 Ges\u00f9 parla di \u201cnazioni\u201d: tutti, anche coloro che non conoscono la Torah e Cristo, sono \u201cconvocati\u201d per essere valutati sul grado dell\u2019amore dimostrato. \u00c8 vero che san Paolo riprende il tema della \u2018convocazione\u2019 informando su chi ha in merito la \u2018priorit\u00e0\u2019 e riferisce che sar\u00e0 giudicato il \u201cgiudeo in primo luogo e il greco\u201d (Rm<\/em> 2,9-10) e che l\u2019 Apocalisse<\/em> presenta la schiera degli eletti rappresentata prima da \u201cogni trib\u00f9 dei figli d\u2019Israele\u201d e \u201cdopo ci\u00f2… una grande folla, che nessuno pu\u00f2 contare, di ogni nazione, trib\u00f9, popolo e lingua\u201d (Ap<\/em> 7,4.9). Ma se c\u2019\u00e8 una \u2018priorit\u00e0\u2019, \u00e8 quella di una maggiore responsabilit\u00e0 circa l\u2019amore da dimostrare proprio perch\u00e9 seguaci di Cristo e della sua Parola. Ricorrendo ancora alla Scrittura, gi\u00e0 troviamo l\u2019invito alla purezza di intenti nella solidariet\u00e0 perch\u00e9 \u00e8 detto: \u201cHo tolto dalla mia casa ci\u00f2 che era consacrato e l\u2019ho dato al levita, all\u2019immigrato, all\u2019orfano e alla vedova\u201d, ossia la generosit\u00e0 deve essere perfetta, pura, non solo quando si offre al Signore, ma anche quando \u00e8 elargita ai bisognosi. Ges\u00f9 ci lascia l\u2019eredit\u00e0 che \u00e8 l\u2019amore per i \u201cpiccoli\u201d, e allora non perdiamo l\u2019occasione di individuare i \u201cpiccoli\u201d che ci riguardano, e di amarli servendoli, certi che \u00e8 il modo pi\u00f9 idoneo per amare Lui.<\/p>\n PRIMA LETTURA<\/strong> SALMO RESPONSORIALE<\/strong> SECONDA LETTURA<\/strong> VANGELO<\/strong> <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cDavanti a me tu prepari una mensa\u201d, afferma il Salmista presentandoci l\u2019idea di Dio che si prende cura di noi come un familiare che si affaccenda nel prepararci la tavola imbandita di cibi. 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\nDal libro di Ezechiele 34, 11-12. 15-17<\/p>\n
\nSalmo 22<\/p>\n
\nDalla I lettera ai Corinzi 15, 20-26. 28<\/p>\n
\nDal Vangelo di Matteo 25, 31-46<\/p>\n