{"id":50626,"date":"2017-11-20T14:33:56","date_gmt":"2017-11-20T12:33:56","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50626"},"modified":"2018-07-20T16:41:17","modified_gmt":"2018-07-20T14:41:17","slug":"migranti-calo-sbarchi-ricollocamenti-nellue","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/migranti-calo-sbarchi-ricollocamenti-nellue\/","title":{"rendered":"Migranti, in calo sbarchi e ricollocamenti nell\u2019Ue"},"content":{"rendered":"
Meno arrivi di migranti in Europa e meno richieste di protezione internazionale. Nel 2015 erano state oltre 1.800.000 le persone in fuga, nel 2016 sono scese a 551.371. In Italia gli sbarchi sono calati del 30% ma – a differenza del dato europeo – le domande di protezione aumentate del 47%: nel 2016 sono sbarcati sulle coste italiane 181.436 migranti, di cui 162mila partiti dalla Libia. Migliora l\u2019accoglienza diffusa nei territori, con il 40% (3.231) dei Comuni italiani coinvolti. Aumentano anche i posti messi a disposizione dallo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), 9mila in pi\u00f9 dell\u2019anno precedente. La rotta pi\u00f9 utilizzata \u00e8 quella del Mediterraneo centrale, la pi\u00f9 rischiosa: 5.000 morti nel 2016 nel Mediterraneo, di cui 4.500 lungo questa rotta. Il numero totale di chi scappa da guerra, fame e persecuzioni nel mondo per\u00f2 continua a salire, segno che il fenomeno non \u00e8 affatto risolto: 65,6 milioni nel mondo alla fine del 2016, 300mila in pi\u00f9 rispetto al 2015. Di questi, 2,8 milioni sono richiedenti asilo. Il 55% viene da Siria, Afghanistan e Sud Sudan.<\/p>\n