{"id":50142,"date":"2017-10-11T16:59:55","date_gmt":"2017-10-11T14:59:55","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=50142"},"modified":"2017-10-11T16:59:55","modified_gmt":"2017-10-11T14:59:55","slug":"il-banchetto-nuziale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/il-banchetto-nuziale\/","title":{"rendered":"Il banchetto nuziale"},"content":{"rendered":"

\u201cPreparer\u00e0 il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti\u201d, annuncia il profeta Isaia per motivare alla fiducia gli israeliti che sperimenteranno la desolante esperienza dell\u2019esilio e li rafforza nella speranza e anticipa loro una nuova realt\u00e0 che \u00e8 la presenza di \u201ctutti i popoli\u201d. Questo messaggio universalistico lo riscontriamo anche nell\u2019altro banchetto a cui sono invitati \u201ctutti\u201d a prendere parte e che ascoltiamo nella pagina evangelica di questa 28ma domenica del Tempo ordinario dove ancora una volta Ges\u00f9 si rivolge ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo e lo fa proponendo la parabola del\u201c\u2018banchetto nuziale\u201d. I protagonisti sono un re, suo figlio, i servi e gli invitati.<\/p>\n

Il re invia i suoi servi a \u201cchiamare\u201d quelli che (letteralmente) \u201cerano stati chiamati\u201d alle nozze del figlio. Li invia per ben due volte e in questo \u201cchiamarli\u201d si assiste ad una progressione. La prima \u00e8 una chiamata normale, mentre la seconda \u00e8 farcita di elementi tendenti ad attirare l\u2019attenzione: \u201cpranzo pronto\u201d, \u201cbuoi e animali ingrassati uccisi\u201d, \u201ctutto \u00e8 pronto\u201d. E altrettanto due sono le risposte dei \u201cchiamati\u201d: il disinteresse (\u201cse ne andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari\u201d) e la violenza (\u201cli insultarono e li uccisero\u201d). A questo punto il re manda di nuovo i servi a chiamare \u201ctutti\u201d quelli che avrebbero incontrato nelle strade, cio\u00e8, diremmo oggi con il linguaggio di Papa Francesco, nelle \u201cperiferie\u201d. E tutti, \u201cbuoni e cattivi\u201d, vengono radunati ed entrano nella sala. Al termine entra il re e solo Lui si accorge di un uomo che \u201cnon indossava l\u2019abito nuziale\u201d. Il fatto che ad accorgersi sia solo il re ci conduce inevitabilmente a considerare l\u2019immagine del re e del banchetto come ad un\u2019allusione a Dio che convoca i suoi figli nella comunit\u00e0.<\/p>\n

Gi\u00e0 in altri contesti abbiamo avuto modo di ricordare che \u201cil re e il banchetto\u201d sia nella tradizione biblica che rabbinica rimandano a Dio e alla comunit\u00e0 dei credenti. Ebbene, della non idoneit\u00e0 dell\u2019invitato, \u00e8 solo Dio ad accorgersene. Intanto stupisce l\u2019idea che gli invitati in questo banchetto debbano indossare l\u2019\u201cabito nuziale\u201d e non l\u2019abito della festa come richiesto ad un invitato! In questo insolito banchetto, gli invitati sono ammessi solo se indossano il vestito matrimoniale e non semplicemente un abito elegante. E l\u2019equivoco non pu\u00f2 esserci perch\u00e9 il sostantivo greco (gamos<\/em>) relativo alla festa e al vestito \u00e8 appunto matrimonio\u2019. Nell\u2019Apocalisse l\u2019\u201cabito\u201d\u00a0 o \u201cveste\u201d \u00e8 il segno della carit\u00e0 eroica che i credenti hanno profuso per amore di Cristo, cos\u00ec in questa parabola allude alle opere di misericordia che devono distinguere i \u201cchiamati\u201d.<\/p>\n

Gli invitati a questo banchetto sono sposi e solo Dio ne pu\u00f2 scrutare il cuore. Se \u00e8 privo di umilt\u00e0 e di amore sono autodestinati al grigiore (\u201ctenebre\u201d) di una vita senza Dio e la loro bocca non si apre alla Sua lode (\u201cstridore di denti\u201d). La vita con Lui, gi\u00e0 qui in terra, non \u00e8 una risposta al \u2018dovere\u2019, ma una partecipazione al Suo amore, una condivisione sponsale. Tuttavia, c\u2019\u00e8 dell\u2019altro e, continuando ad approfondire, notiamo ancora un aspetto che lascia esterrefatti ogni qual volta si ascolta questa parabola. In soli 14 versetti ben 5 volte incontriamo il verbo \u2018chiamare\u2019 (kaleo<\/em>) e una volta il sostantivo plurale \u2018chiamati\u2019. Centrale \u00e8 quindi il \u2018chiamare\u2019 del re, cio\u00e8 di Dio, in cui si nota un passaggio dal \u2018chiamare\u2019 quelli che \u201cerano stati chiamati\u201d al chiamare \u201ctutti\u201d quanti sono nelle strade. Cosa significa? Che se i primi avessero accettato, i secondi non sarebbero stati chiamati? Dio predilige alcuni, ma deve poi ripiegare su altri? Oppure che \u00e8 necessario il rifiuto di alcuni per salvare altri, \u201ctutti\u201d (Rm<\/em> 11)? Dio deve essere rifiutato per poter salvare gli uomini (Sal<\/em> 22)? Dopo aver letto questa parabola, dobbiamo rispondere \u2018s\u00ec\u2019 a tutte queste domande. L\u2019agire di Dio \u00e8 davvero misterioso! La storia biblica \u00e8 costellata di uomini che hanno rifiutato Dio, ma Dio \u00e8 pi\u00f9 grande del rifiuto dell\u2019uomo e porta avanti la Sua storia con gli uomini. Inoltre, dalla lettura integrale della Scrittura si evince che Dio intende coinvolgere tutti alla \u201cfesta di nozze\u201d (Is<\/em> 66; Ap 15). Quindi \u00e8 vero il rifiuto ed \u00e8 altrettanto vero l\u2019intento di Dio di salvare \u201ctutti\u201d. Allora in gioco \u00e8 la libert\u00e0 dell\u2019uomo e soltanto a lui spetta di aderire alla \u2018chiamata\u2019.<\/p>\n

Ma l\u2019adesione deve essere fatta con sincerit\u00e0 e per amore, ma un amore che si vede nella concretezza cos\u00ec come ha riscontrato san Paolo che ha visto indirizzata a lui la carit\u00e0 concreta manifestata dagli aiuti umani e finanziari dei Filippesi che lo hanno sostenuto anche nelle \u2018tribolazioni\u2019, come ascoltiamo nella seconda Lettura. Se allora Ges\u00f9 rivolge ai \u2018capi\u2019 questo insegnamento, e con essi identifichiamo noi che ci siamo gi\u00e0 sentiti pi\u00f9 volte rivolgere la \u2018chiamata\u2019, proprio a noi non accada di rifiutare l\u2019invito, o di parteciparvi senza il \u2018rivestimento\u2019 di un cuore innamorato di Lui, perch\u00e9 non ci chiede un\u2019adesione formale, ma di qualit\u00e0 … \u201cmolti sono chiamati, ma pochi eletti\u201d.<\/p>\n

PRIMA LETTURA
\n<\/strong>Dal Libro di Isaia 25,6-10a<\/p>\n

SALMO RESPONSORIALE<\/strong>
\nSalmo 22<\/p>\n

SECONDA LETTURA<\/strong>
\nLettera di Paolo ai Filippesi 4,12-14.19-20<\/p>\n

Vangelo della <\/strong>XXVIII Domenica tempo ordinario – anno A<\/strong>
\n<\/strong>Dal Vangelo di Matteo 22,1-14<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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