{"id":5012,"date":"2006-03-03T00:00:00","date_gmt":"2006-03-03T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=5012"},"modified":"2021-12-02T19:01:51","modified_gmt":"2021-12-02T17:01:51","slug":"amore-nome-antico-e-nuovo-di-dio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/amore-nome-antico-e-nuovo-di-dio\/","title":{"rendered":"Amore, nome antico e nuovo di Dio"},"content":{"rendered":"
C’\u00e8 qualcosa di nuovo oggi nella Chiesa… anzi, d’antico. L’enciclica di Benedetto XVI, Deus caritas est, ha infatti sollevato l’interesse dei mass media per quel suo ricorso sistematico al termine ‘amore’. ‘Sembra una parola nuova, inventata oggi – dice don Elio Bromuri, direttore del Centro ecumenico di Perugia – invece \u00e8 la nostra parola di sempre. Ges\u00f9 pregava: Che tutti siano uno, affinch\u00e9 il mondo creda’. Il commento \u00e8 emerso al Centro ecumenico il 27 febbraio, durante una conferenza di presentazione del documento del Papa. Ad analizzare i contenuti della prima parte dell’enciclica \u00e8 stato chiamato Antonio Pieretti, docente di Filosofia teoretica all’Universit\u00e0 di Perugia. ‘L’amore – dice – fa ripensare sia l’identit\u00e0 di Dio che la nostra’, ripercorrendo quindi l’idea di Dio e di uomo nel mondo antico, in particolare quello greco. Dio era oggetto di desiderio, ma che cosa faceva per rendersi amabile? Quanto all’uomo, le sue aspirazioni non superavano il piano terreno. ‘La novit\u00e0 cristiana – continua Pieretti – \u00e8 stata di introdurre un Dio che si dona, perch\u00e9 \u00e8 costitutivamente amore. Cristo recupera, riabilita e purifica l’eros greco, cio\u00e8 l’aspirazione a superare le nostre debolezze. Grazie a lui, il desiderio umano si incontra con l’amore gratuito e sovrabbondante di Dio’. La seconda parte dell’enciclica, dedicata al tema della giustizia, \u00e8 affrontata da Roberto Gatti, professore di Filosofia politica nel medesimo ateneo. ‘L’epoca moderna – dice – ha ridotto il concetto di carit\u00e0, presentandola come un intralcio della giustizia, o come un modo per riempire i vuoti lasciati dalla giustizia. Quanto all’eros, la sua carica vitale, corporea, \u00e8 stata usata contro il cristianesimo’. Insomma, il fatto che il Papa riprenda i concetti di carit\u00e0 e di eros \u00e8 una sfida. E lo fa con un taglio ‘laico’, offrendo riflessioni razionali che possano interessare credenti e non. Per trovare linee di convergenza, Benedetto XVI – secondo Gatti – segue sia una ‘via lunga’ che una ‘via breve’. Quest’ultima consiste nel trovare intese concrete nei casi di immediata necessit\u00e0, per esempio nel campo del volontariato. La via lunga invece, in un orizzonte pi\u00f9 ampio, consiste nel ridare importanza al concetto di ‘natura umana’, senza il quale diventa problematico non solo il discorso sulla bioetica, ma anche quello sulla giustizia sociale. Il vescovo, mons. Giuseppe Chiaretti, conclude l’incontro sottolineando la grande libert\u00e0 di pensiero dimostrata dal Papa nel lanciarsi dentro il dibattito culturale. Al punto da dedicare un intero paragrafo dell’enciclica a un personaggio controverso come l’imperatore Giuliano l’Apostata, che tent\u00f2 di ripaganizzare Roma: Ratzinger ne parla addirittura in positivo, cercando di comprendere le sue ragioni. Mons. Chiaretti sottolinea inoltre come il tema dell’importanza sociale della carit\u00e0 abbia numerosi antecedenti, dall’enciclica Dives in misericordia di Giovanni Paolo II, alla ‘carit\u00e0 culturale’ di Antonio Rosmini, a quella ‘politica’ di don Sturzo. Il Vescovo ricorda infine che la carit\u00e0 non \u00e8 un ‘abbellimento’ dell’evangelizzazione, ma \u00e8 essa stessa evangelizzazione. Nel Vangelo secondo Marco, infatti, il Ges\u00f9 risorto invia gli apostoli non solo a predicare ma anche a guarire i malati, simbolo di tutta l’attivit\u00e0 caritativa della Chiesa. Un’attenzione alle necessit\u00e0 pi\u00f9 profonde del prossimo, che dovrebbe spingere anche la giustizia civile ad agire nel modo pi\u00f9 appropriato, perch\u00e9 ‘senza la carit\u00e0, la giustizia diventa ingiusta’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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