{"id":49944,"date":"2017-06-24T13:50:42","date_gmt":"2017-06-24T11:50:42","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49944"},"modified":"2017-09-11T13:51:56","modified_gmt":"2017-09-11T11:51:56","slug":"morto-don-giacomo-rossi-prete-operoso-umile-nata-cresciuta-la-caritas-diocesana-perugia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/morto-don-giacomo-rossi-prete-operoso-umile-nata-cresciuta-la-caritas-diocesana-perugia\/","title":{"rendered":"\u00c8 morto don Giacomo Rossi, prete operoso e umile. Con lui \u00e8 nata e cresciuta la Caritas diocesana di Perugia"},"content":{"rendered":"

Nella serata del 23 giugno mons. Giacomo Rossi \u00e8 tornato alla Casa del Padre all\u2019et\u00e0 di 86 anni dopo una grave malattia, assistito dai suoi familiari e dal parroco suo successore don Simone Sorbaioli.<\/p>\n

Appresa la triste notizia il cardinale Gualtiero Bassetti, che aveva fatto visita di recente a don Giacomo, si \u00e8 raccolto in preghiera e ha espresso il suo personale profondo cordoglio e quello dell\u2019intera Archidiocesi ai familiari e alle comunit\u00e0 parrocchiali di Sant\u2019Egidio e Lidarno guidate da don Giacomo per oltre mezzo secolo.<\/p>\n

Lo stesso Cardinale presieder\u00e0 le esequie di mons. Rossi nella chiesa parrocchiale di Sant\u2019Egidio domenica 25 giugno, alle ore 15.30. Al termine delle esequie la salma sar\u00e0 tumulata nel cimitero di Sant\u2019Egidio. La camera ardente \u00e8 allestita nella chiesa parrocchiale.<\/p>\n

Don Giacomo \u00e8 stato sempre parroco di Sant’Egidio e primo responsabile e iniziatore della Caritas diocesana che ha diretto per 25 anni (1976-2001). Nella sua parrocchia c’\u00e8 una delle opere -segno della Caritas diocesana, Casa Emmaus, e nel suo lungo servizio di carit\u00e0 ha coinvolto e incontrati tanti giovani e tanti laici che ha accompagnato con il suo stile di prete operoso e umile, con il sorriso sulle labbra e sempre disponibile.<\/p>\n

Ad uno di questi laici, un tempo giovane volontario della Caritas perugina nell\u2019esperienze dei terremoti in Friuli <\/a>(1976) e in Irpinia (1980), \u00e8 affidato il ricordo del \u201csuo\u201d direttore.<\/p>\n

\u00abCon la fine della vita terrena di don Giacomo Rossi \u2013 scrive \u2013 viene a mancare nella chiesa perugino pievese una esemplare figura di sacerdote. Tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo faranno tesoro della sua testimonianza di servizio. Dalla piccola parrocchia di Sant\u2019Egidio la sua generosa disponibilit\u00e0 lo ha portato ad avere contatti e ad essere vicino a tante persone, specialmente le pi\u00f9 bisognose; con la semplicit\u00e0 tipica delle persone buone non si \u00e8 mai tirato indietro e pur, con tutti i limiti derivanti dai guai fisici che aveva riportato dopo la caduta dall\u2019impalcatura mentre aiutava a riparare la chiesa parrocchiale, aveva accolto la proposta dell\u2019arcivescovo Ferdinando Lambruschini di impegnarsi nella Caritas diocesana.<\/p>\n

Ricordando la costante disponibilit\u00e0 a tessere giorno dopo giorno rapporti tra varie realt\u00e0, sforzandosi incessantemente di far crescere in Diocesi e nella parrocchia la dimensione della Carit\u00e0, ripetendo con paziente perseveranza che la Caritas parrocchiale fosse un organismo pastorale e non una altra associazione. Coraggiosamente subito sostenne l\u2019esperienza dell\u2019obiezione di coscienza, specialmente nei primordi non facile n\u00e9 compresa, giungendo anche ad essere denunciato per attivit\u00e0 di volantinaggio fatte davanti a caserme.<\/p>\n

Rimarr\u00e0 nel ricordo di tanti la sua vigorosa attenzione agli ultimi e la coraggiosa disponibilit\u00e0 a sempre aprire nuove esperienze di servizio ed iniziative a favore di chi, svantaggiato, diversamente abile, senza lavoro, straniero, detenuto, aveva bisogno di incoraggiamento e di un aiuto concreto sovente fondato su attivit\u00e0 lavorative identificate come modalit\u00e0 di autentica promozione umana. Il tutto sempre nutrito da una semplicit\u00e0 di preghiera che era di fatto silenzioso insegnamento, quotidianamente assolveva i precetti liturgici; quante volte magari anche stanchissimo, apriva il suo breviario e pregava!<\/p>\n

Generosamente ha speso tutto se stesso e tutte le sue disponibilit\u00e0 per sostenere molteplici iniziative e realt\u00e0, concretizzando l\u2019espressione (sia al tempo imperativo che all\u2019infinito) \u201cCondividere\u201d, scelto quale titolo del bollettino che nottetempo si stampava con il suo ciclostile Gestetner a mano nella canonica di Sant\u2019Egidio\u00bb.<\/p>\n

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\u00abAffidiamo l\u2019anima del nostro caro don Giacomo al Signore ringraziandolo per averlo donato alla nostra Chiesa come preziosa guida nel servizio alla carit\u00e0 \u2013 commenta il diacono Giancarlo Pecetti, direttore della Caritas diocesana \u2013. Don Giacomo ha realizzato opere che portiamo avanti nel suo ricordo ed esempio di uomo e di sacerdote totalmente donatosi a Dio nell\u2019accogliere e sostenere i poveri. La sua testimonianza di vita \u00e8 stata di insegnamento per tanti sacerdoti, diaconi e laici impegnati\u00bb.<\/p>\n

______<\/p>\n

Mons. Rossi, nato il 16 novembre 1930 a Perugia, dopo gli studi in Seminario fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1953 e due anni pi\u00f9 tardi venne nominato parroco di Sant\u2019Egidio. Oltre ad aver fondato la Caritas diocesana nel 1976, a seguito dell\u2019esperienza della Chiesa perugino-pievese accanto alle popolazioni terremotate dei Friuli nel condividere la loro sofferenza attraverso tanti giovani volontari, fu un sacerdote lungimirante e profetico nel cogliere quello che decenni dopo sarebbe stato il fenomeno migrazione. Tant\u2019\u00e8 vero che mons. Rossi si prodig\u00f2 ad attivare a Perugia, a partire dal 1989, un servizio di ascolto e di accoglienza per studenti immigrati, poi divenuto il Centro di Ascolto diocesano, affidandone la responsabilit\u00e0 ad una giovane assistente sociale.<\/p>\n

Nel suoi venticinque anni di direttore della Caritas diocesana (1976-2001) port\u00f2 avanti numerosi progetti a favore degli \u201cultimi\u201d: disabili e malati senza alcuna assistenza, detenuti e detenute, persone in gravi condizioni di disagio e di emarginazione, giovani e svantaggiati in cerca di lavoro, dando vita a diverse opere segno, cooperative sociali e contribuendo non poco alla nascita dell\u2019Associazione perugina di volontariato (Apv) e all\u2019opera del Centro volontari della sofferenza (Cvs).<\/p>\n

Tra le sue battaglie come non ricordare quella a favore dell\u2019Obiezione di coscienza, che, come ricorda pi\u00f9 avanti uno dei \u201csuoi\u201d giovani volontari, venne anche \u00abdenunciato per attivit\u00e0 di volantinaggio fatte davanti a caserme\u00bb. Mons. Rossi si prodig\u00f2 molto anche nel sostenere l\u2019importanza del ruolo pedagogico e sociale svolto dalle Scuole d\u2019infanzia cattoliche, ricoprendo per lunghi anni la carica di presidente diocesano della Fireu.<\/p>\n

Da direttore della Caritas perugino-pievese, mons. Rossi ricopr\u00ec il ruolo di delegato regionale della Caritas Umbria e fu membro della Presidenza della Caritas italiana, esperienza che lo port\u00f2 a stretto contatto con due grandi figure di sacerdoti italiani impegnati nella carit\u00e0 e nel sociale, i monsignori Giovanni Nervo e Giuseppe Pasini, che attraverso di loro la Caritas italiana, voluta da papa Paolo VI nel 1971, mosse i suoi primi passi. Don Giacomo Rossi, per il sua infaticabile opera e generosa disponibilit\u00e0 verso i pi\u00f9 bisognosi, fu nominato cappellano di Sua Santit\u00e0 con il titolo di monsignore. Tra i suoi non pochi meriti quello di essere stato un sacerdote aperto ai laici, impegnandoli non poco anche in servizi di responsabilit\u00e0 in parrocchia e in Caritas, dando loro subito fiducia che \u00e8 pi\u00f9 difficile se bisogna conquistarsela giorno dopo giorno.<\/p>\n

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