{"id":49893,"date":"2017-06-13T12:51:55","date_gmt":"2017-06-13T10:51:55","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49893"},"modified":"2017-09-11T12:52:19","modified_gmt":"2017-09-11T10:52:19","slug":"gesu-pane-vivo-non-grano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/gesu-pane-vivo-non-grano\/","title":{"rendered":"Ges\u00f9 pane vivo, non di grano"},"content":{"rendered":"

\"AltareBibbia\"“Loda il Signore, Gerusalemme”, afferma il salmista e la Sequenza esordisce con le parole \u201cSion, loda il Salvatore\u201d. Si tratta dell\u2019inno eucaristico che san Tommaso d\u2019Aquino ha composto nel periodo in cui era ad Orvieto (1258\/64), mentre la Chiesa assisteva al prodigio del miracolo eucaristico di Bolsena, e da allora se ne ripropone ogni anno il canto nella solennit\u00e0 del Corpus Domini. Il tema centrale della liturgia della Parola \u00e8 infatti il \u201cpane\u201d (mistero eucaristico) ed \u00e8 introdotto dal brano del Deuteronomio che \u00e8 tratto dal capitolo 8, capitolo che rientra nella parte del libro che rievoca teologicamente i prodigi operati dal Signore a favore del popolo d\u2019Israele nel tragitto verso la conquista della Terra promessa. Questi prodigi riconosciuti e ricordati dall\u2019autore sono eventi concreti quali il passaggio del mare, la liberazione dai nemici, la protezione nel percorso e altri, ma tra tutti questi di \u201cvitale\u201d importanza \u00e8 il \u201cpane\u201d che il Signore ha provveduto non solo per il sostentamento fisico, quanto soprattutto per una finalit\u00e0 pedagogica. Il popolo \u00e8 stato infatti messo alla prova, il Signore gli \u201cha fatto provare la fame\u201d, gli ha fatto mangiare la manna per insegnargli che \u201cnon di solo pane vive l\u2019uomo, ma di tutto ci\u00f2 che esce dalla bocca di Dio\u201d. C\u2019\u00e8 un passaggio che viene cio\u00e8 richiesto, dal nutrimento del cibo materiale a quello spirituale. Anche nella pagina evangelica si nota un \u201cpassaggio\u201d.<\/p>\n

Analizziamo il contesto del capitolo 6 di Giovanni. Ges\u00f9 si trova con una grande folla sulla riva del lago di Galilea e moltiplica il pane per circa cinquemila persone. Poich\u00e9 intendono farlo re, si ritira sulla montagna da solo, per pregare. Sopraggiunta la sera va incontro agli apostoli camminando sulle acque e poi con essi arriva a Cafarnao. L\u2019indomani mattina la folla che Ges\u00f9 aveva sfamato attraversa il lago e arriva presso di Lui. Ha fatto cio\u00e8 un \u201cpassaggio\u201d: dal nutrimento del corpo a quello dello spirito. \u00c8 passata all\u2019altra \u201criva\u201d. Ha cio\u00e8 dimostrato che il \u201cpane\u201d dell\u2019antica alleanza non era pi\u00f9 bastante. \u00c8 un po\u2019 come le parole che l\u2019inno di san Tommaso vuole significare: \u201c\u00c8 il banchetto del nuovo Re, nuova Pasqua, nuova legge; e l\u2019antico \u00e8 giunto a termine. Cede al nuovo il rito antico, la realt\u00e0 disperde l\u2019ombra: luce, non pi\u00f9 tenebra\u201d. Questo trova conferma nel fatto che il presente brano \u00e8 anticipato dall\u2019espressione \u201ci vostri padri hanno mangiato nel deserto la manna e sono morti\u201d ovvero il nutrimento della Legge ha sostenuto il cammino, ma non ha dato la \u201cvita\u201d. \u2002Qui invece Ges\u00f9 si definisce il \u201cpane vivente\u201d che annulla del tutto la morte poich\u00e9 chi si nutrir\u00e0 di esso \u201cvivr\u00e0 in eterno\u201d. \u2002Ges\u00f9 afferma che \u00e8 il \u201cpane disceso dal cielo\u201d (allusione al mistero dell\u2019incarnazione) e usa il sostantivo \u201ccarne\u201d (sarx) e trasmette la verit\u00e0 che \u00e8 Lui l\u2019unica fonte di vita e invita ad aderire a Lui \u201cmangiando la sua carne\u201d. Ges\u00f9 si esprime con questo linguaggio forte che gli coster\u00e0 il dissenso dei discepoli che gli diranno: \u201cQuesto discorso \u00e8 duro. Chi pu\u00f2 ascoltarlo?\u201d. Anche i Giudei dimostrano di aver compreso, ma rifiutano il fatto che la salvezza possa scaturire dall\u2019offerta che un uomo pu\u00f2 fare di se stesso. Inoltre Ges\u00f9 rincara la dose perch\u00e9 con il modo tipicamente semitico (\u201cin verit\u00e0 in verit\u00e0\u201d) come per richiamare un messaggio autorevole ribadisce: \u201cse non mangiate la carne del Figlio dell\u2019uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita\u201d. La carne e il sangue significano la fragilit\u00e0 della condizione umana, ma simboleggiano anche i due elementi immancabili del sacrificio veterotestamentario. Il sacrificio di comunione (Lv 7,11s; Dt 12,13s) prevedeva infatti che la carne delle vittime venisse mangiata e il sangue venisse asperso sull\u2019altare. \u00c8 altres\u00ec affermato che il sangue \u00e8 la fonte della vita. \u201cLa vita dell\u2019essere vivente \u00e8 nel sangue e io lo do a voi per espiare sull\u2019altare per le vostre vite; il sangue, infatti, in quanto vita, espia\u201d. \u2002Il sangue \u00e8 la vita dell\u2019uomo e solo Dio ne \u00e8 l\u2019autore. E c\u2019\u00e8 una relazione connessa con la vita e la vita di relazione: \u201cCome il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, cos\u00ec anche colui che mangia me vivr\u00e0 per me\u201d. Il nutrimento eucaristico \u00e8 quindi vita e relazione: dal Padre con il Figlio e del Figlio con quanti si nutrono di Lui e in virt\u00f9 di questo hanno la vita per sempre. \u00c8 un mistero ineffabile del quale godiamo pi\u00f9 i frutti che non la comprensione. Si pensi ancora a san Tommaso d\u2019Aquino: ha scritto opere eccelse anche relative al mistero eucaristico, ma ad un certo momento, in conseguenza di una particolare esperienza mistica, ha improvvisamente smesso di scrivere eliminando anche gli strumenti tipici dello scrittore. Si giustific\u00f2 cos\u00ec: \u201cNon posso pi\u00f9. Tutto ci\u00f2 che ho scritto mi sembra paglia in confronto con quanto ho visto\u201d.<\/p>\n

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