{"id":49882,"date":"2017-06-08T12:45:32","date_gmt":"2017-06-08T10:45:32","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49882"},"modified":"2023-12-14T17:19:35","modified_gmt":"2023-12-14T15:19:35","slug":"bassetti-ai-preti-ai-giovani-lamore-del-signore-ci-lascia-liberi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/bassetti-ai-preti-ai-giovani-lamore-del-signore-ci-lascia-liberi\/","title":{"rendered":"Bassetti ai preti e ai giovani: \u201cL’amore del Signore ci lascia liberi\u201d"},"content":{"rendered":"

Ogni anno si ripete l’emozione di vedere riuniti nella stessa celebrazione tutti i vescovi e tantissimi preti e religiosi delle otto diocesi umbre. L’occasione \u00e8, da tantissimi anni, la \u201cGiornata di santificazione sacerdotale\u201d promossa dal Santuario di Collevalenza per tutti i preti umbri. Lo schema \u00e8 semplice e si ripete: preghiera comune dell’Ora media, relazione\/meditazione della giornata (questa mattina don Samuele Marelli della Fondazione oratori di Milano ha parlato de \u201cLo sguardo di Ges\u00f9 sui giovani<\/em>\u201d – ne scriveremo sul settimanale la prossima settimana), celebrazione della messa nella chiesa del Santuario e\u00a0 infine pranzo insieme.<\/p>\n

I preti sono arrivati da tutta la regione, chi da solo, chi in gruppo con il pulmino, chi presto e chi dopo aver sbrigato impegni in parrocchia, e alla fine la sala conferenze era affollata di preti di tutte le et\u00e0. Ma il vero colpo d’occhio lo si ha quando entrano in basilica per la celebrazione aucaristica presieduta dall’arcivescovo di Perugia e presidente della Ceu, e ora anche della Cei, il cardinale Gualtiero Bassetti. Tutti vestiti di bianco, occupano le prime file delle panche solitamente destinate ai fedeli. Sono forse duecento. Non so, non li abbiamo contati. Ma sono tanti e tutti insieme, rivolti verso l’altare stendono la mano per l’epiclesi<\/em> (l’invocazione dello Spirito Santo) al momento della consacrazione del pane e del vino. \u00c8 il gesto proprio del sacerdote. In quel momento l’emozione \u00e8 vedere tanti volti conosciuti, ciascuno con la propria debolezza e i propri limiti, eppure voce e volto di Dio che in quel gesto si fa presente e fa di questa assemblea, e non solo del pane e del vino che sono sull’altare, fa di questa assemblea veramente il suo corpo. La Chiesa \u00e8 bella non perch\u00e9 i suoi membri siano perfetti ma perch\u00e9 lo Spirito la guida anche e nonostante le sue debolezze e rende presente, realmente, il Cristo in lei e attraverso di lei.<\/p>\n

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La comunione celebrata nell’eucarestia si manifesta fuori dalla Chiesa nella fraternit\u00e0, nel salutarsi in amicizia anche se si \u00e8 di diocesi diverse, di et\u00e0 diverse, religiosi o diocesani. Amicizie spesso nate negli anni del Seminario vissuti al Regionale umbro, uno dei tesori spirituali delle Chiese umbre.<\/p>\n

E il Santuario di Collevalenza, con i Figli e le Figlie dell’Amore Misericordioso<\/a> \u00e8 un altro tesoro spirituale di questa regione. La comunit\u00e0 religiosa voluta dalla beata Madre Speranza, ha una attenzione e una cura speciale per il clero diocesano, e da qui nasce questo incontro che si ripete da decenni.<\/p>\n

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Pubblichiamo di seguito il testo dell’omelia tenuta dal Cardinale Gualtiero Bassetti nella celebrazione eucaristica nella \u201cGiornata di santificazione sacerdotale\u201d promossa dal Santuario di Collevalenza per tutti i preti umbri gioved\u00ec 8 giugno 2017.<\/em><\/p>\n

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Carissimi fratelli nell\u2019episcopato e nel sacerdozio di Cristo,
\ncarissimi fedeli, a tutti voi il mio fraterno saluto in questo caro Santuario, testimone dell\u2019Amore Misericordioso di Dio per ogni uomo.<\/p>\n

Nel Vangelo che abbiamo ascoltato Ges\u00f9 ci mostra il gusto per le fragilit\u00e0 umane, fissa quel giovane ricco nella sua debolezza e lo ama. Quanto \u00e8 bello questo tratto umano e materno descritto dall\u2019evangelista. Ges\u00f9 non risponde, non spiega, non dimostra, ma esce da se stesso e con il silenzio, con lo sguardo, con il cuore annuncia il gusto per l\u2019umano abitando le debolezze di quel tale, educandoci alla pazienza e all\u2019attesa, trasfigurando se stesso e la persona che ha dinanzi. Dio ci fissa non per giudicarci ma per amarci, per farsi compagno di cammino con noi, per ascoltarci. A volte, forse, noi vorremmo che lui ci parli, ma spesso lui sceglie di porsi all\u2019ascolto dei nostri sfoghi, vuole custodirci con il suo silenzio che \u00e8 altra cosa dal mutismo. Dio in quel momento ci sta amando! Ed in questo mostra la sua forza! L\u2019amore del Signore \u00e8 grande e rispettoso: ci lascia liberi, anche di voltargli le spalle, di respingere il suo stesso amore.<\/p>\n

E\u2019 un dramma sempre presente nella storia dell\u2019uomo: scegliere dove andare, che tipo di vita coltivare. Seguire il Signore o le ricche attrattive del mondo. La trasmissione della fede alle nuove generazioni \u00e8 sempre stato un tema caro alla missione cristiana, ma oggi esso si \u00e8 fatto drammaticamente urgente e decisivo. \u201cL\u2019esperienza quotidiana e le indagini sociologiche, pur offrendoci molteplici motivi di speranza, sono d\u2019altra parte implacabili nel confermarci come la dimensione della fede sembra essere stata decisamente travolta dalla secolarizzazione\u201d (Rel. Fragnelli).
\nPer le generazioni di oggi il tema religioso non \u00e8 pi\u00f9 al centro dei loro interessi, quando addirittura ne \u00e8 completamente estraneo. Qualcosa si \u00e8 non solo \u201cinceppato\u201d nella trasmissione della fede, anzi, radicalmente interrotto. Ci\u00f2 \u00e8 avvenuto sotto l\u2019onda emotiva di un benessere diffuso, senza precedenti nella storia umana, ingigantito dalle possibilit\u00e0 offerte dalla tecnologia e abbinato alla convinzione che ognuno \u00e8 artefice della felicit\u00e0 e della riuscita della propria vita. \u201cLa questione di fondo \u2013 \u00e8 stato detto \u2013 \u00e8 che il mondo giovanile non sente pi\u00f9 il Vangelo come qualcosa che possa promuovere davvero la ricerca di senso n\u00e9 la sua stessa umanit\u00e0\u201d. Appare esserci oggi \u201cuna distanza siderale tra come si nasce, si cresce, si vive, e il Vangelo, che quando va bene \u00e8 un testo antico\u201d(Rel. Fragnelli).<\/p>\n

Come vescovi italiani abbiamo riservato al tema dei giovani e della fede un ampio dibattito in occasione della recente Assemblea Generale di maggio. E questa mattina, come Chiese dell\u2019Umbria, abbiamo iniziato una riflessione sul tema del prossimo Sinodo dei Vescovi, che il Santo Padre ha voluto dedicare al tema \u201cI giovani, la fede e il discernimento vocazione\u201d. La volont\u00e0 \u00e8 quella di porre al centro dell\u2019interesse di tutta la comunit\u00e0 ecclesiale la realt\u00e0 dei giovani di oggi, che pur tra molteplici e affascinanti riflessi di speranza, sembra non avere pi\u00f9 o addirittura non ricercare pi\u00f9 un rapporto con la fede e la pratica religiosa.<\/p>\n

Quante volte mi sono sentito dire da qualche sacerdote: \u201cMi guardo intorno alla messa domenicale, rivedo i volti dei vecchi parrocchiani, ma non ci sono pi\u00f9 i giovani: non vengono pi\u00f9\u201d! Si tratta di una realt\u00e0 diffusa, pi\u00f9 di quanto immaginiamo. Il problema ingigantisce se consideriamo che non sta venendo a mancare solo la partecipazione attiva e consapevole alla vita di comunit\u00e0, ma la ricerca stessa del sacro, la ricerca, anche intima, di Dio. Eppure il Signore invita sempre tutti, specie i giovani, animati da ricerca e voglia di scoprire: \u201cVenite e vedete\u201d!<\/p>\n

E\u2019 nell\u2019et\u00e0 giovanile che, insieme al travaglio interiore, sorgono nell\u2019essere umano le domande pi\u00f9 impetuose e travolgenti sul senso della vita e della realt\u00e0. Ma esse sembrano oggi ridursi alla pura riuscita umana e sentimentale, senza pi\u00f9 uno sguardo al trascendente, a quegli orizzonti ultimi dove risiede il vero senso della vita. Grazie a Dio non \u00e8 ovunque e sempre cos\u00ec. Siamo testimoni anche di dell\u2019impegno di tanti giovani nella vita ecclesiale. Si tratta di scelte consapevoli, sempre maturate dopo profonde scelte di fede, in parrocchia o nei gruppi ecclesiali. Se i giovani sono motivati e sul serio coinvolti, sanno rispondere con generosit\u00e0.<\/p>\n

L\u2019apostolo Giovanni nella sua prima lettera afferma: \u201cScrivo a voi, giovani, perch\u00e9 avete vinto il maligno\u201d. Se il giovane si aggrappa a Cristo, pu\u00f2 resistere al maligno, pu\u00f2 farcela ad andare contro corrente per risalire il fiume in piena. Queste assolate colline dell\u2019Umbria ci ricordano ancora l\u2019avventura umana di due giovani, ricchi di beni, baldanzosi e amanti dei successi mondani, ma anche due meravigliosi modelli della vita cristiana, conquistata dopo aver lasciato le effimere sicurezze umane: Francesco e Chiara. Due folli di Dio che hanno saputo vincere il maligno e sotto la protezione della Chiesa, hanno cambiato il mondo con la luce della fede. Contro i giovani \u2013 ci consola l\u2019apostolo Giovanni \u2013 il maligno non pu\u00f2 vincere, se in loro combatte il Forte, ossia lo stesso Cristo, tramite il suo Spirito. L\u2019animo dei ragazzi, mai sazio, vuole costruire ponti e non innalzare dei muri; vuole continuare a credere nell\u2019altro fidandosi di lui ed affidandosi a lui. Grazie a Dio qui in Umbria, il rilancio negli ultimi anni degli oratori parrocchiali ha portato ad un promettente coinvolgimento di giovani nell\u2019attivit\u00e0 pastorale.<\/p>\n

Nei giovani motivati vi \u00e8 la volont\u00e0 di non accontentarsi, ma di stringere i denti per arrivare dritti alla meta senza mezze misure. La loro sete di giustizia e di verit\u00e0 li porta a farsi custodi gli uni degli altri, vivendo l\u2019amicizia e l\u2019affettivit\u00e0 come un caso serio della vita. Essi desiderano cambiare il mondo, poich\u00e9, come afferma papa Francesco nella lettera recentemente loro inviata, il loro cuore non sopporta l\u2019ingiustizia e non pu\u00f2 piegarsi alla cultura dello scarto n\u00e9 cedere alla globalizzazione dell\u2019indifferenza. Per cui, continua il Papa, non devono aver \u201cpaura di ascoltare lo Spirito che suggerisce scelte audaci\u201d, improntate ad una logica di donazione e di amore, non di morte e di emarginazione, come quella che ha indotto molti giovani al suicidio o allo sciupio della vita, vittime di un gioco brutale e privo di senso. Come Chiesa, dobbiamo essere capaci di far capire che solo Dio \u201c\u00e8 capace di istruirci su come costruire una vicenda umana degna di questo nome\u201d (Rel. Fragnelli).
\nFar risplendere il \u201cvolto umano di Ges\u00f9\u201d pu\u00f2 aiutare i giovani ad identificarsi con Lui e a riscoprirne l\u2019autenticit\u00e0 e la bellezza. Uscire, annunciare, abitare, educare e trasfigurare sono le cinque vie, percorrendo le quali si pu\u00f2 scorgere il gusto per l\u2019umano, quello che i giovani devono saper riscoprire, come ci siamo detti a Firenze nel Convegno Ecclesiale Italiano. Avere il gusto per ci\u00f2 che \u00e8 umano significa appassionarsi delle fragilit\u00e0 altrui, facendole divenire punti di forza e non di debolezza. Solo con lo \u201cstare accanto\u201d ai giovani e camminando a fianco li si pu\u00f2 aiutare ad aprirsi alla vita della fede e questa \u00e8 certamente una grande sfida per noi vescovi e per tutti i sacerdoti.
\nIl mondo ecclesiale e quello giovanile devono sapersi incontrare e aiutare vicendevolmente per aprirsi alle \u201cgrandi cose\u201d che Dio continua a fare di generazione in generazione, come ha fatto con la giovane Maria, che noi oggi invochiamo come stella della nuova evangelizzazione, essa che ancor giovanissima, toccata dalla grazia di Dio, trov\u00f2 la forza e il coraggio per pronunciare il s\u00ec di una adesione totale al Signore. La Vergine Maria sia il modello per le giovani generazioni perch\u00e9 non si smarriscano dinanzi ai dubbi e alle difficolt\u00e0, ma aprano il loro cuore all\u2019amore di Dio. Amen!<\/p>\n

\u2020Gualtiero Bassetti,<\/strong>
\ncardinale, arcivescovo di Perugia – Citt\u00e0 della Pieve, presidente Ceu e Cei<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Ogni anno si ripete l’emozione di vedere riuniti nella stessa celebrazione tutti i vescovi e tantissimi preti e religiosi delle otto diocesi umbre. L’occasione \u00e8, da tantissimi anni, la \u201cGiornata di santificazione sacerdotale\u201d promossa dal Santuario di Collevalenza per tutti i preti umbri. Lo schema \u00e8 semplice e si ripete: preghiera comune dell’Ora media, relazione\/meditazione […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[9,764],"tags":[1743],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/49882"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=49882"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/49882\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":49884,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/49882\/revisions\/49884"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=49882"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=49882"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=49882"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}