{"id":49713,"date":"2017-03-30T09:49:25","date_gmt":"2017-03-30T07:49:25","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49713"},"modified":"2017-09-11T10:15:42","modified_gmt":"2017-09-11T08:15:42","slug":"amicizia-vince-la-morte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/amicizia-vince-la-morte\/","title":{"rendered":"Amicizia che vince la morte"},"content":{"rendered":"

Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perch\u00e9 possiamo vivere e agire sempre in quella carit\u00e0 che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi\u201d. Queste parole della colletta della V domenica di Quaresima ci introducono al mistero pi\u00f9 grande: l\u2019amore genera la vita. L\u2019amore \u00e8 il motivo che ha mosso Ges\u00f9 a dare la vita a Lazzaro e a generare la fede nel cuore dei molti che assistettero all\u2019evento in questione. Tre passaggi perci\u00f2: amore, vita e fede. Analizziamoli nel procedere della descrizione. All\u2019inizio compare il personaggio di Lazzaro.<\/p>\n

Lazzaro \u00e8 il diminutivo di Eleazaro, nome comune tra i giudei del tempo di Ges\u00f9, e significa \u2018Dio aiuta\u2019. Betania, luogo situato a est di Gerusalemme, vuol dire invece \u2018casa dell\u2019afflizione\u2019, citt\u00e0 che Ges\u00f9 transitava quando si recava a Gerusalemme (Mc 11,11). Marta e Maria, due sorelle, di cui Marta sempre nominata per prima (5,19), ma in questo caso solo di Maria si esplicita una caratteristica che \u00e8 quella di essere stata colei che ha unto Ges\u00f9 con il profumo.<\/p>\n

A questo punto si interrompe la descrizione dei personaggi perch\u00e9 viene data l\u2019informazione dello stato di malattia di Lazzaro, per cui Marta e Maria mandano a dire a Ges\u00f9: \u201cSignore, ecco, colui che tu ami \u00e8 malato\u201d. Il verbo amare (fil\u00e8o) \u00e8 lo stesso che l\u2019autore Giovanni user\u00e0 (20,2) per indicare il tipo di legame che Ges\u00f9 aveva con lui stesso, \u201cil discepolo che amava\u201d. Ma due versetti dopo \u00e8 ribadito che Ges\u00f9 \u201camava Marta e sua sorella e Lazzaro\u201d e il verbo greco (agap\u00e0o) in questo caso esprime una maggiore intensit\u00e0. Poi quando Ges\u00f9 fa presente la decisione di andare \u00e8 specificato di nuovo: \u201cLazzaro, il nostro amico, si \u00e8 addormentato; ma io vado a svegliarlo\u201d. E che fosse una figura rilevante per Ges\u00f9 e per i Dodici \u00e8 testimoniato dal fatto che quando Ges\u00f9 esplicita \u201cLazzaro \u00e8 morto\u201d, Tommaso risponde: \u201cAndiamo anche noi a morire con lui\u201d. Sicuramente per il ruolo che ricopriva e per la sua affabilit\u00e0, era una figura nota e amata, tanto che da Gerusalemme \u201cmolti giudei\u201d andarono a Betania a consolare le sorelle.<\/p>\n

Dopo questa premessa che fa presente il calore dei rapporti umani, ecco l\u2019intervento di Ges\u00f9. Lazzaro \u00e8 sepolto gi\u00e0 da quattro giorni. Secondo la dottrina rabbinica, l\u2019anima poteva essere presente in un corpo fino al terzo giorno dalla morte (StB II), quindi nel caso di Lazzaro non c\u2019era assolutamente la possibilit\u00e0 di ritornare in vita. L\u2019usanza voleva inoltre che il defunto venisse sepolto il giorno stesso della morte, quindi tutto ci\u00f2 marca l\u2019attenzione sulla ineluttabilit\u00e0 della situazione, avvalorata dall\u2019atteggiamento funebre tipicamente semitico delle donne sedute in casa (Maria).<\/p>\n

Ma in questo scenario di profonda desolazione, Marta rompe gli schemi del tempo e va incontro a Ges\u00f9: \u201cSe tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la conceder\u00e0\u201d. Ges\u00f9 allora mette alla prova Marta e le si presenta come Risurrezione e Vita: \u201cCredi questo?\u201d, e la professione di fede: \u201cS\u00ec, Signore, io credo che tu sei il Cristo\u201d. Segue una nuova descrizione della profondit\u00e0 dei rapporti di amicizia nonch\u00e9 dell\u2019umanit\u00e0 di Ges\u00f9. Infatti, alla notizia che \u00e8 giunto Ges\u00f9, Maria si alza e parte in fretta. Coloro che erano con lei la seguono e, al vedere il pianto di lei e dei giudei, Ges\u00f9 \u201csi commosse profondamente e fu molto turbato\u201d e \u201cscoppi\u00f2 in pianto\u201d.<\/p>\n

I presenti commentano di Ges\u00f9: \u201cGuarda come lo amava (fil\u00e8o)\u201d; e lui, avanzando verso il sepolcro, fu \u201cancora una volta commosso profondamente\u201d. Letteralmente dobbiamo leggere \u201cfremette nello spirito e si turb\u00f2\u201d, verbi che ci permettono di comprendere l\u2019indignazione di fronte alla morte, sentimento che anche Ges\u00f9 prova e che sfoga piangendo, cos\u00ec come far\u00e0 su Gerusalemme (Lc 19,41) e nel Getsemani (Eb 5,7). Poi Ges\u00f9 alza gli occhi per introdurre la preghiera (cos\u00ec come ha fatto prima di moltiplicare i pani) e con \u201cvoce grande grid\u00f2: Lazzaro, vieni fuori!\u201d. Tra gli assordanti lamenti funebri, si mostra pi\u00f9 potente il grido \u201camichevole\u201d! E la conseguenza \u00e8 la vita che ritorna in Lazzaro, oltre al fatto che \u201cmolti giudei, alla vista di ci\u00f2 che egli aveva compiuto, credettero in lui\u201d. In questo episodio, lo stupore che suscita il pi\u00f9 grande dei miracoli rischia di far deviare l\u2019attenzione da ci\u00f2 che lo precede e che costituisce il filo conduttore e il movente di tutto: i legami affettivi. Il filosofo e scrittore Gabriel Marcel afferma che \u2018ti amo\u2019 significa \u2018tu non muori mai perch\u00e9 voli anche sulle ali del mio amore\u2019.<\/p>\n

L\u2019amore muove tutto. \u201cL\u2019amore fa vivere gli uomini\u201d (Tolstoj). E tu? Chi fai vivere? Chi fa vivere te? Da quale \u2018sepolcro\u2019 deve tirarti fuori Ges\u00f9? Ami davvero? Non il sentimentalismo, ma l\u2019amore che costa sacrificio: questo s\u00ec che fa sentire vive le persone e non le fa cadere nella solitudine e nella desolazione del peccato. Ges\u00f9 ha restituito la vita fisica a Lazzaro e quella spirituale a chi era nel peccato. \u201cLa radice della morte \u00e8 il peccato, il quale si oppone all\u2019amore del Padre\u2026 L\u2019amore desidera la vita e si oppone alla morte\u201d (Giovanni Paolo II, 8 aprile 1984).<\/p>\n

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Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perch\u00e9 possiamo vivere e agire sempre in quella carit\u00e0 che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi\u201d. Queste parole della colletta della V domenica di Quaresima ci introducono al mistero pi\u00f9 grande: l\u2019amore genera la vita. L\u2019amore \u00e8 il motivo che ha mosso Ges\u00f9 a dare […]<\/p>\n","protected":false},"author":393,"featured_media":49714,"comment_status":"open","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"_acf_changed":false,"footnotes":""},"categories":[492],"tags":[],"acf":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/49713"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/393"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=49713"}],"version-history":[{"count":1,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/49713\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":49715,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/49713\/revisions\/49715"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/49714"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=49713"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=49713"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.lavoce.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=49713"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}