{"id":49548,"date":"2017-07-27T12:29:31","date_gmt":"2017-07-27T10:29:31","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49548"},"modified":"2018-07-20T16:41:24","modified_gmt":"2018-07-20T14:41:24","slug":"la-storia-e-migrazione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-storia-e-migrazione\/","title":{"rendered":"La Storia \u00e8 migrazione"},"content":{"rendered":"
La storia umana \u00e8 una danza di migrazioni da almeno un milione e settecentomila anni (1.700.000). L\u2019acqua del mare insegna: ferma, imputridisce! Il mare \u00e8 in movimento ogni giorno, a volte dolcemente, a volte con tempeste e tsunami; sempre con le basse e alte maree. Cos\u00ec il mare \u00e8 sorgente inesauribile e innovativa di vita vegetale animale e umana. Solo l\u2019ignoranza, la memoria corta, le paure cieche e irrazionali trasformano le migrazioni in incubi. Senza negare i problemi che pongono e che hanno sempre posto sia a chi si muove che a chi riceve – ma la vita cresce e si sviluppa solo nel movimento e nell\u2019accettazione giornaliera delle sue sfide. I giovani sono i grandi attori delle migrazioni non solo dal Sud al Nord ma anche, un\u2019ondata nuova e crescente, dal Nord al Sud. Sono i vecchi di corpo e di mente e gli invecchiati che sognano staticit\u00e0 e muri e rigettano quei ponti di cui il \u201cgiovane ottantenne\u201d Papa Francesco \u00e8 l\u2019alfiere.<\/p>\n
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Abramo, Giacobbe, Ges\u00f9, cristiani… salvati dall\u2019emigrazione<\/p>\n
Uno sguardo alla Bibbia: Abramo fu un grande emigrante! Viveva presso il fiume Eufrate nell\u2019attuale Iraq, sovrappopolato da uomini e animali. Dio e la sua intelligenza lo ispirano a muoversi versa terre nuove. Va in Palestina vicino al fiume Giordano. Ma la Palestina era suscettibile di terribili siccit\u00e0; quindi non di rado i discendenti di Abramo emigreranno per tempi pi\u00f9 a meno lunghi in Egitto, in cui pane e pasture erano assicurate dalla inondazioni periodiche del Nilo. Ges\u00f9 stesso sfugge al re Erode che voleva ucciderlo rifugiandosi in Egitto, e dopo nove anni torna a Nazareth. Tanti cristiani durante i primi tre secoli delle persecuzioni imperiali si salvarono fuggendo da una provincia a un\u2019altra dove c\u2019era un governatore meno ostile e pi\u00f9 tollerante. Lo stesso \u00e8 avvenuto nel 1600 quando, al tempo delle guerre di religione, molti cristiani europei si salvarono emigrando in Africa, in Australia e nelle Americhe.<\/p>\n
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\u201cChe restino a casa loro\u201d: \u00e8 la politica dello struzzo<\/p>\n
Ne abbiamo sentite tante a cominciare dal presidente Donald Trump, che propone un muro per respingere i latino-americani. Eppure gli Usa hanno bisogno delle giovani braccia del Sud America, tanto che gli imprenditori americani si sono schierati contro Trump. In Inghilterra la Brexit per bloccare le immigrazioni \u00e8 nella stessa linea. Gli immigranti vengono da quelle nazioni che l\u2019impero britannico ha sfruttato al massimo per decine e centinaia di anni. Poi che ne sar\u00e0 del tunnel sotto la Manica costruito per favorire l\u2019integrazione europea? Lo chiuderanno? In Italia ci sono familiari le litanie di Salvini e di certi austriaci che minacciano di chiudere il Brennero! Risposte egocentriche, antistoriche, sbagliate, per un mondo senza futuro.<\/p>\n
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\u201cAiutiamoli a casa loro\u201d: la tradizione missionaria non \u00e8 pi\u00f9 sufficiente<\/p>\n
\u00c8 quello abbiamo fatto noi missionari negli ultimi 200 anni con migliaia e migliaia di scuole, ospedali, promozione dell\u2019agricoltura con semi nuovi come il girasole, il granoturco, il frumento, patate, pomodori, nuova tecnologia come il trattore, l\u2019aratro, ecc. I soldi di tanti amici e benefattori come sono stati investiti? Per \u201caiutarli a casa loro\u201d! Non inventiamo la ruota dopo che \u00e8 stata usata per decine e centinaia di anni. Risposta buona, ma non adeguata alle nuove situazioni emergenti.<\/p>\n
Quindi dobbiamo andare oltre. Nel 2017 per \u201caiutarli a casa loro\u201d non bastano le \u201cofferte\u201d. Ci vogliono anche risposte politiche e di strategia commerciale, che l\u2019Europa, Italia inclusa, non vogliono considerare. La politica europea e americana \u00e8 protezionistica per impedire ai prodotti africani agricoli e ittici di entrare nei mercati del Nord. Solo i fiori hanno condizioni favorevoli. All\u2019Africa il protezionismo contro i prodotti europei \u00e8 proibito; ma l\u2019Europa usa il protezionismo a piene mani. L\u2019Africa \u00e8 ricca di materie prime di ogni genere, dal rame all\u2019oro, dai diamanti al cobalto, dal legname al cuoio, dal gas al petrolio. Ma chi fissa e imponi i prezzi? Europa e America, e non certamente in a favore dell\u2019Africa. Diciamo la verit\u00e0: Europa, America, Cina Giappone, India investono milioni in Africa ma portano via miliardi. \u201cAiutiamoli a casa loro\u201d \u00e8 una boutade, una fanfaronata, se non tocca la politica, l\u2019economia, il commercio e la finanza. Anche la Chiesa dovrebbe diventare piu inventiva!<\/p>\n
Senza contare che tanti migranti sono spinti fuori dalle loro terre anche quando il livello di vita \u00e8 decente. Perch\u00e9? La disoccupazione giovanile oggi induce giovani di tutte le nazioni ad andare dove c\u2019\u00e8 lavoro almeno stagionale. Dall\u2019Europa un 15.000 giovani all\u2019anno emigrano in Africa, senza contare i cinesi, gli indiani e altri asiatici, che forse sono anche di pi\u00f9. Non dimentichiamo che siamo 7 miliardi di persone, senza contare gli animali che pure esigono il loro spazio vitale su questo piccolo pianeta Terra che ha un diametro di soli 40.000 chilometri. Cosa sono 10 milioni che emigrano? Una minima percentuale! \u201cAiutiamoli a casa loro\u201d non pu\u00f2 bloccare completamente le migrazioni.<\/p>\n
Una nuova risposta: imprenditoria sociale in Africa e partenariato con Europa<\/p>\n
In Africa sta sorgendo un nuova attenzione: la promozione della imprenditoria locale. La chiamiamo imprenditoria sociale per sottolineare che \u00e8 focalizzata sulla trasformazione delle societ\u00e0 africana, prima di tutto producendo al massimo i beni di consumo interni a prezzi accessibili a tutti, e poi creando posti di lavoro per le nuove generazioni minacciate dalla disoccupazione. In passato l\u2019imprenditoria africana era impossibile. Gli imprenditori dovevano essere europei, con l\u2019aggiunta di qualche indiano; era la legge del colonialismo, che voleva rendere l\u2019Africa sempre pi\u00f9 dipendente dall\u2019Europa. Oggi, per fortuna, la situazione \u00e8 cambiata. Sta sbocciando una sentita mentalit\u00e0 imprenditoriale soprattutto tra le nuove generazioni. Lo sviluppo di atteggiamenti e metodologie imprenditoriali \u00e8 parte di tutti i programmi scolastici dalle elementari in su. Noi alla \u201cCattolica\u201d di Nairobi abbiamo ottimi programmi in tale senso. Ci manca ancora un buon partenariato con imprenditori europei e soprattutto italiani.<\/p>\n
Noi possiamo favorire questa necessaria collaborazione tra gli imprenditori locali e quelli europei interessati a un guadagno equamente distribuito; \u00e8 ovvio che non possiamo tollerare che gli imprenditori europei vengano in Africa a fare soldi, e che i locali mangino le briciole.<\/p>\n
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Conclusione: i dolori del parto per un mondo nuovo<\/p>\n
Le sofferenze e le incertezze legate alle migrazioni, che oggi per la prima volta hanno raggiunto un livello globale, sono vere profonde e di difficile soluzione. Accettiamole in modo positivo vedendole, assieme a Ges\u00f9 (cfr. Gv 16,21), come doglie del parto; sofferenze necessarie perch\u00e9 una vita nuova a livello planetario possa emergere. Accettiamo ognuno la sua parte; accogliamo gli emigranti che incontriamo nel nostro quotidiano con rispetto e amicizia; se possiamo, aiutiamoli volentieri.<\/p>\n
Non dimentichiamo che le rimesse degli africani che vivono in Italia contribuiscono in modo determinante alla realizzazione dell\u2019\u201caiutiamoli a casa loro\u201d. E quando andiamo a votare, eleggiamo politici e amministratori che hanno proposte serie e serene sulla inevitabili migrazioni, anche se ci chiedono sacrifici. Non scegliamo quelli che, falsamente, gettano sugli emigrati la colpa per tutti i problemi dell\u2019Italia.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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