{"id":49478,"date":"2017-07-12T17:23:39","date_gmt":"2017-07-12T15:23:39","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49478"},"modified":"2017-07-12T17:23:39","modified_gmt":"2017-07-12T15:23:39","slug":"dove-seminare-ovunque","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dove-seminare-ovunque\/","title":{"rendered":"Dove seminare? Ovunque"},"content":{"rendered":"
Cos\u00ec sar\u00e0 della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritorner\u00e0 a me senza effetto\u201d, garantisce il Signore tramite Isaia nel clima di gioia per l\u2019imminente ricostruzione di Gerusalemme che riguarda gli esiliati che si trovano a Babilonia. Il capitolo 55 presenta infatti l\u2019immagine di un banchetto i cui abbondanti alimenti, pane acqua e \u2018cibi succulenti\u2019 sono offerti gratuitamente alludendo alla straordinaria generosit\u00e0 di chi l\u2019ha imbandito. \u00c8 il Signore ad averlo preparato per \u2018festeggiare\u2019 la nuova alleanza che vuole stabilire con il popolo. E allora solenne \u00e8 l\u2019invito ad accogliere la Sua parola: come la pioggia cade e penetra nelle aride screpolature della terra e la fa rifiorire in modo rigoglioso, tanto che pu\u00f2 essere utilizzata dagli uomini per il proprio sostentamento, cos\u00ec \u00e8 l\u2019efficacia della Parola, che scende nei cuori inariditi e nei momenti infecondi della storia passata e proprio in quelle secchezze fa rifiorire la vita.<\/p>\n
La natura rigenerata \u00e8 perci\u00f2 simbolo della fecondit\u00e0 dell\u2019Alleanza ristabilita. Ma c\u2019\u00e8 da fare un passo di qualit\u00e0: ascoltare e credere alla Sua Parola. E sappiamo che non tutti l\u2019hanno fatto perch\u00e9 una parte di esiliati \u00e8 rimasto a Babilonia, non accettando di rinunciare alle \u2018sicurezze\u2019 che il luogo offriva, per \u2018rischiare\u2019 sulla Parola di Dio. Il fondamento dell\u2019ascolto della Parola \u00e8 poi ripreso dal Vangelo dove Ges\u00f9 stesso trasmette uno tra i pi\u00f9 autorevoli insegnamenti. Da questa domenica e per altre due domeniche la liturgia ci propone infatti le parabole del capitolo 13, che riporta il terzo dei 5 discorsi di Ges\u00f9 secondo l\u2019evangelista Matteo. Incorniciato da un\u2019introduzione e da un epilogo, il capitolo riferisce 7 parabole: il seminatore, la zizzania, il seme, il lievito, il tesoro, la perla e la rete. Queste che sono definite le \u2018parabole del Regno\u2019 (O. Battaglia) riportano una terminologia davvero strategica: 12 volte ricorre \u201cparabola\u201d, 7 volte ricorre \u201cregno dei cieli\u201d (circa quelle parabole che pi\u00f9 specificamente si riferiscono al \u2018Regno\u2019), 6 volte \u201ccomprendere\u201d e ben 16 volte \u201cascoltare\u201d. Da notare che non esiste altro capitolo del NT in cui ci sia una frequenza cos\u00ec alta di questo verbo: delle 16 volte in cui viene usato il verbo ascoltare (ak\u00fao), 15 riguardano il nostro brano.<\/p>\n
Perch\u00e9 allora \u00e8 tanto importante la dimensione dell\u2019ascolto? Gi\u00e0 Isaia ce l\u2019ha fatto scoprire perch\u00e9 quanti hanno ascoltato e creduto hanno visto Gerusalemme ricostruita, e soprattutto Ges\u00f9 ci indica poi i motivi per cui \u00e8 necessario \u2018ascoltare\u2019. Intanto l\u2019ambiente. Ges\u00f9 \u00e8 \u201cseduto presso il mare\u201d di Galilea, luogo d\u2019incontro delle folle perch\u00e9 l\u00ec si svolgeva l\u2019attivit\u00e0 lavorativa e commerciale della quotidianit\u00e0. Dalla descrizione del Ges\u00f9 da solo si passa a quella delle \u201cmolte folle\u201d che si radunano vicino a lui, tanto che Ges\u00f9 \u00e8 costretto ad andare a sedersi su una barca e da l\u00ec insegna \u201cmolte parabole\u201d. Presenta il seminatore, che agli occhi nostri potrebbe sembrare un folle perch\u00e9 semina ovunque: strada, sassi, spine, terreno, ma in realt\u00e0 il Maestro si sta rifacendo al sistema \u2018palestinese\u2019 per cui prima si seminava e poi si arava. Tenuto conto del fatto che la descrizione del paesaggio \u00e8 effettivamente tipicamente mediorientale perch\u00e9 si parla di sassi e spine, non \u00e8 comunque una lezione di agricoltura che Ges\u00f9 intende trasmettere.<\/p>\n
Attraverso il geniale motivo letterario giudaico del mashal (proverbio\/insegnamento) Ges\u00f9 espone un racconto coinvolgendo l\u2019uditore a tal punto da farlo sentire immedesimato in esso. Ges\u00f9 \u00e8 il seminatore che sta annunciando il Regno, ma le reazioni sono diverse come diversi sono i campi su cui cadono i semi. Vi \u00e8 la reazione di chi \u00e8 indifferente: forse i farisei che gi\u00e0 hanno la Torah? Vi \u00e8 la reazione di chi accoglie, ma superficialmente: gli zeloti che non vedono in Ges\u00f9 il messia-giustiziere? Ci sono poi coloro che accolgono, ma si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni: pescatori, commercianti e coloro che hanno valide occupazioni, ma trascurano la pi\u00f9 importante che \u00e8 l\u2019ascolto della Parola? Nonostante questi indiscutibili fallimenti, la Parola fa il suo decorso e il regno di Dio \u00e8 instaurato. La Parola \u00e8 accolta da quegli uditori che liberamente e secondo i rispettivi talenti la fanno fruttificare producendo proporzionatamente a quanto hanno accolto. Il bello di questo tipo di semina \u00e8 che nessuno \u00e8 escluso, nessuna categoria \u00e8 esonerata dall\u2019essere destinataria della Parola; per Ges\u00f9 occorre seminare in chiunque senza avere preclusioni o diffidenze basate su considerazioni umane.<\/p>\n
Pensiamo al Seminatore dipinto da Van Gogh: tra le tante suggestioni che l\u2019opera trasmette vi \u00e8 certamente la posizione del seminatore. Il sole tramonta, ma lui \u00e8 di spalle al sole e sta seminando rivolto verso l\u2019alba del nuovo giorno. Decidiamo allora di essere \u2018seminatori\u2019 fiduciosi perch\u00e9, oltre a essere fecondati dalla Parola, \u201cci far\u00e0 bene non dimenticare che anche noi siamo seminatori… Che tipo di seme esce dunque dal nostro cuore e dalla nostra bocca?\u201d (Papa Francesco, 13.07.2014).<\/p>\n
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