{"id":49442,"date":"2017-07-05T18:01:40","date_gmt":"2017-07-05T16:01:40","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=49442"},"modified":"2017-07-05T18:01:40","modified_gmt":"2017-07-05T16:01:40","slug":"dio-rivela-se-stesso-ai-piccoli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/dio-rivela-se-stesso-ai-piccoli\/","title":{"rendered":"Dio rivela se stesso ai \u201cpiccoli\u201d"},"content":{"rendered":"
\u201cTi rendo lode, Padre, perch\u00e9 ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno\u201d ascoltiamo nel versetto allelujatico alla pagina del Vangelo di questa XIV domenica del Tempo ordinario e infatti di \u201cpiccoli\u201d si parla nella relativa liturgia della Parola. Il brano \u00e8 tratto dal capitolo 11 del Vangelo di Matteo e per la precisione ne \u00e8 la conclusione; in precedenza si affrontava la questione del rifiuto di Giovanni Battista e di Ges\u00f9 stesso. Ges\u00f9 esprime aspre parole di rimprovero nei riguardi di citt\u00e0 come Corazin, Betsaida e Cafarnao che, pur avendo assistito a prodigi, non si sono convertite.<\/p>\n
Dopo questo linguaggio severo e diretto, Ges\u00f9 cambia tono e propone la \u2018grande confessione di lode\u2019. Ed \u00e8 specificato in \u201cquel momento\u201d, cio\u00e8 nel momento del dolore di Ges\u00f9 causato dalla incredulit\u00e0 e diffidenza degli uditori, proprio in quel momento Egli (letteralmente) \u201cconfessa la lode al Padre, Signore del cielo e della terra\u201d. L\u2019abbinamento \u2018Signore del cielo e della terra\u2019 non \u00e8 molto frequente nel NT (solo altre 2 volte), ma si trova come formula liturgica che introduce le \u2018Diciotto benedizioni\u2019 presenti negli scritti di Qumran: \u201cBenedetto sia Abramo per il Dio altissimo, Signore del cielo e della terra\u201d (1QapGen<\/em> 22,16). Qui fa seguito la menzione dei \u2018piccoli\u2019 che sono oggetto della \u2018rivelazione\u2019 e dei \u2018sapienti e dei dotti\u2019 a cui invece viene celata la rivelazione. Gi\u00e0 Isaia aveva profetizzato dicendo: \u201cPerir\u00e0 la sapienza dei suoi sapienti e si eclisser\u00e0 l\u2019intelligenza dei suoi intelligenti\u201d (29,14).<\/p>\n Questo discorso non \u00e8 mirato a disprezzare l\u2019intelligenza e la sapienza che, anzi, sono doni divini, ma mette in guardia dalla confidenza nelle sole capacit\u00e0 individuali che pure sono buone, ma non bastanti perch\u00e9 l\u2019unica fonte in grado di appagare la sete di conoscenza \u00e8 il Padre. Allora, chi sono questi \u2018sapienti\u2019, \u2018intelligenti\u2019 e \u2018piccoli\u2019? Nel testo greco queste categorie non sono precedute dall\u2019articolo determinativo, quindi pi\u00f9 che alludere a persone precise, indicano la condizione – e pu\u00f2 riguardare chiunque – di chi \u00e8 sapiente e intelligente alla maniera umana e di chi \u00e8 \u2018piccolo\u2019 secondo Ges\u00f9. Nello specifico del capitolo in questione, i sapienti e gli intelligenti sono i benpensanti che hanno definito Ges\u00f9 \u201cun mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori\u201d e gli abitanti delle citt\u00e0 sopra elencate perch\u00e9, pur avendo visto dei prodigi, non hanno creduto. Non si parla perci\u00f2 di conoscenza alla maniera umana, ma di accoglienza.<\/p>\n Il verbo \u2018riconoscere\u2019 (epighinosko<\/em>) il Figlio e il Padre ha una finalit\u00e0 teologica: non arrivare ad Essi tramite un percorso solo intellettuale, ma tramite l\u2019accoglienza nel cuore del mistero dell\u2019amore che lega il Figlio con il Padre e viceversa. Va fatto perci\u00f2 un atto di umilt\u00e0 e di uscita da quelle che sono le personali convinzioni e \u2018verit\u00e0\u2019 e lasciarsi sconvolgere la vita per far posto alla logica di Dio. Questo \u00e8 possibile perch\u00e9 Ges\u00f9 stesso ci rassicura dicendo che il \u201csuo giogo \u00e8 dolce e il suo carico \u00e8 leggero\u201d, \u00e8 perci\u00f2 realizzabile la sequela a cui invita quanti lo accolgono: \u201cVenite a me, voi tutti affaticati e oppressi e io vi dar\u00f2 riposo\u201d. Gli \u201caffaticati e gli oppressi\u201d sono figure che alludono alla Legge, il cui \u2018peso\u2019 era potenziato da ulteriori aggiunte inserite dai farisei. E ora un passaggio commovente: Ges\u00f9 ci confida che \u201cha il cuore mite e umile\u201d. \u00c8 solo Matteo a utilizzare nel NT l\u2019aggettivo \u2018mite\u2019 (oltre a 1Pt<\/em> 3,4).<\/p>\n \u00c8 gi\u00e0 stato anticipato dall\u2019AT perch\u00e9 egli \u00e8 il Servo obbediente (Is<\/em> 53), \u00e8 il re mite (Zc<\/em> 21,5). Gli \u2018umili\u2019 o \u2018poveri\u2019 (in ebraico anawim<\/em>) occupano un posto privilegiato nella Bibbia. Se da un lato la povert\u00e0 \u00e8 l\u2019emblema della lontananza da Dio o la conseguenza dell\u2019ozio (Pr<\/em> 10,4), dall\u2019altra gli umili sono i destinatari – secondo i Profeti – del soccorso della giustizia divina (Am 2,6s) e a loro sar\u00e0 inviato il Messia (Is<\/em> 61,1). La mitezza e l\u2019umilt\u00e0 sono le caratteristiche proprie dei personaggi veterotestamentari pi\u00f9 significativi: Mos\u00e8 e David. Di Mos\u00e8 \u00e8 detto infatti che era l\u2019uomo pi\u00f9 mite della terra (Nm<\/em> 12,3) e circa David che era il re secondo il cuore di Dio (1Sam<\/em> 13,14). Ges\u00f9 \u00e8 il \u2018nuovo\u2019 Mos\u00e8 ed \u00e8 il discendente di David; \u00e8 colui che annuncia la \u2018beatitudine\u2019 dei miti (Mt<\/em> 5,5) ed entra, lui stesso \u2018mite\u2019, in Gerusalemme (21,5) incontro alla Passione. Ges\u00f9 ci invita a imitarlo: \u201cImparate da me…\u201d. Afferma Schopenhauer che \u201cun carattere buono, moderato e mite pu\u00f2 essere contento anche in condizioni misere, mentre uno avido, cattivo e invidioso, non lo \u00e8 nonostante tutte le ricchezze\u201d (Parerga). E c\u2019\u00e8 una crescita in questa consapevolezza, perch\u00e9 non solo la mitezza ci sprona ad avere il giusto rapporto con i beni materiali, ma anche ci avvicina a Cristo e ci unisce agli altri. Papa Francesco ha a proposito dichiarato che \u201cla mitezza \u00e8 un modo di essere e di vivere che ci avvicina a Ges\u00f9 e ci fa essere uniti tra di noi; fa s\u00ec che lasciamo da parte tutto ci\u00f2 che ci divide e ci oppone, e che cerchiamo modi sempre nuovi per progredire sulla via dell\u2019unit\u00e0\u201d (01.11.2016).<\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cTi rendo lode, Padre, perch\u00e9 ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno\u201d ascoltiamo nel versetto allelujatico alla pagina del Vangelo di questa XIV domenica del Tempo ordinario e infatti di \u201cpiccoli\u201d si parla nella relativa liturgia della Parola. 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