{"id":4941,"date":"2006-02-03T00:00:00","date_gmt":"2006-02-03T00:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4941"},"modified":"2006-02-03T00:00:00","modified_gmt":"2006-02-03T00:00:00","slug":"facili-prede","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/facili-prede\/","title":{"rendered":"Facili prede"},"content":{"rendered":"

Il giovane carabiniere Donato Fezzuoglio riteneva, giustamente, di essere felice per aver avuto come destinazione professionale l’Umbria e qui, in questa terra, ammirata in ogni parte d’Italia e del mondo, aveva voluto anche formarsi una famiglia. La sua, una famiglia nella fase iniziale, la pi\u00f9 bella, con l’esperienza della vita nascente, il bimbo di sei mesi, la giovane sposa divenuta madre. Umbertide poteva essere il luogo giusto per una vita serena e per lunghissimi giorni. Non \u00e8 stato cos\u00ec e non \u00e8 colpa degli abitanti, neppure del Governo, come si suol dire abitualmente, non sembra colpa di nessuno. Non \u00e8 colpa dei carabinieri che per assurdo sono invece le vittime, loro, i custodi dell’ordine, i garanti della sicurezza, che ora corrono come non mai alla ricerca dei ladri assassini. Li prenderanno. Cos\u00ec pensiamo e speriamo. Forse li consegneranno alla giustizia e tutto sar\u00e0 compiuto. Ma \u00e8 possibile che finisca cos\u00ec? Al funerale si sono dette parole di verit\u00e0 e di consolazione. Si \u00e8 pregato e pianto. Non si pu\u00f2 fare altro. La fede porta conforto e forza. C’\u00e8 bisogno di consolazione per non cadere nella disperazione di fronte al feroce assassinio di un uomo di trent’anni, un servitore della collettivit\u00e0 e della legge, un padre e uno sposo. C’\u00e8 anche da riflettere sui sistemi di sicurezza di fronte ad una delinquenza organizzata e feroce. L’uso facile delle armi, come si \u00e8 visto anche di recente, in occasione di un tentativo di rapina, conduce a eccessi evidenti: le cose, i beni, i soldi non meritano la vita delle persone, non valgono una vita. Si deve anche riflettere su questa nostra terra che, proprio perch\u00e9 appare all’esterno calma, buona e tranquilla, pu\u00f2 divenire meta di aggressori in cerca di prede facili. Forse Umbertide \u00e8 potuta sembrare una preda facile. Non \u00e8 una tesi, ma un’ipotesi. Forse \u00e8 da osservare quante potrebbero essere le prede facili. Prede perch\u00e9, comunque, contengono ricchezze appetibili, in un mondo avido ed anche affamato (i paesi dell’Est europeo); facili perch\u00e9 sono territori scoperti, dove c’\u00e8 gente serena senza sospetti, generosa e accogliente. Si sa che a Umbertide c’\u00e8 una pi\u00f9 che decennale tradizione di accoglienza degli stranieri che ha provocato anche qualche discussione cittadina in merito. Facili perch\u00e9 vi sono poche Forze dell’ordine adeguate al controllo dell’ordinaria vita cittadina, ma inadeguate per forme di delinquenza organizzata che irrompono dall’esterno del territorio. Alla piet\u00e0 per il giovane carabiniere caduto e la sua famiglia, \u00e8 necessario aggiungere la riflessione per sviluppare maggiore prudenza e accortezza, con la collaborazione di tutti, istituzioni e cittadini. Nell’omelia dell’arcivescovo Chiaretti, dopo il ricordo di altri due servitori dello Stato, Luca Benincasa e Emanuele Petri, anch’essi caduti in servizio, troviamo un lamento che \u00e8 anche un monito: ‘Siamo profondamente avviliti per queste incursioni di violenza nei nostri ambienti, per loro natura pacifici e solidali, violenza improvvisa e inattesa, ma forse non immotivata, se facciamo riflessione su quel degrado morale e sociale che sta devastando la nostra civilt\u00e0, aggredendo in particolar modo i giovani e rendendo tutti insicuri e fragili’. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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