{"id":48499,"date":"2017-02-07T17:00:39","date_gmt":"2017-02-07T15:00:39","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=48499"},"modified":"2017-02-07T17:00:40","modified_gmt":"2017-02-07T15:00:40","slug":"la-potenza-della-parola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/la-potenza-della-parola\/","title":{"rendered":"La potenza della parola"},"content":{"rendered":"

\"AltareBibbia\"“Dammi intelligenza, perch\u00e9 io custodisca la tua legge e la osservi con tutto il cuore\u201d (Sal 118,34): \u00e8 ci\u00f2 che chiede l\u2019autore del Salmo responsoriale, il 118\/119, il pi\u00f9 lungo di tutti, stilato in forma di acrostico e quindi composto di 22 strofe, quante sono le lettere dell\u2019alfabeto ebraico con cui hanno inizio gli 8 versetti di ciascuna strofa. Gi\u00e0 questi elementi tecnici ci predispongono al messaggio del Salmo, che \u00e8 appunto quello del valore primario della Parola attraverso la quale Dio comunica agli uomini ed elargisce \u201cintelligenza e sapienza a chi la custodisce e la osserva con tutto il cuore\u201d. La sapienza che ha tale provenienza \u00e8 grande, afferma il Siracide. L\u2019apostolo Paolo precisa poi che essa non \u00e8 di questo mondo \u201cn\u00e9 dei dominatori di questo mondo\u201d, e che Dio \u201cl\u2019ha stabilita prima dei secoli per la nostra gloria\u201d. Ges\u00f9 ci d\u00e0 a proposito delle indicazioni su come ricercare e vivere questo tipo di sapienza, proprio riprendendo i criteri principali della Legge. Propone infatti sei questioni ai suoi uditori, introdotte dalla provocazione \u201cavete sentito che fu detto\u201d e continuate con l\u2019espressione \u201cma io vi dico\u201d. La prima questione (delle quattro riportate nel brano evangelico di questa domenica) \u00e8 quella dell\u2019omicidio e del rapporto con gli altri. Nell\u2019Antico Testamento l\u2019omicidio volontario era punito con la pena capitale, ma qui Ges\u00f9 non si riferisce tanto alla morte inferta al corpo, quanto all\u2019uccisione del cuore di una persona attraverso un linguaggio calunnioso e offensivo. Parole rispettose e veritiere devono caratterizzare i rapporti tra fratelli. Si pensi che nella comunit\u00e0 di Qumran, esistita tra il III a.C. e il 68 d.C. – quindi anche al tempo di Ges\u00f9 – chi si macchiava del peccato di maldicenza veniva espulso e non tornava pi\u00f9 (Regola della comunit\u00e0 8,15-16). Non a caso, il rapporto tra fratelli basato su una onesta reciprocit\u00e0 \u00e8 la prima questione che Ges\u00f9 affronta. Segue poi la questione dell\u2019adulterio, che Ges\u00f9 in questo brano di Matteo risolve non tanto da un punto di vista \u2018legale\u2019, quanto piuttosto \u2018teologico-spirituale\u2019, perch\u00e9 ancora prima dell\u2019atto sessuale del tradimento del coniuge, c\u2019\u00e8 il desiderio. Il cuore \u00e8 la sede dei sentimenti buoni e cattivi. Un desiderio contrario alla Legge va corretto prima che si trasformi in concretezza. Afferma infatti un brano midrashico: nel cuore c\u2019\u00e8 \u201cl\u2019intenzione di commettere un peccato, ma la persona non l\u2019ha ancora compiuto. Questo ci insegna che quando si prende in considerazione un peccato, \u00e8 come se, davanti a Dio, fosse stato commesso\u201d (Midrash HaGadol Bamidbar 8,5).<\/p>\n

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Il caso del divorzio, Ges\u00f9 lo affronta mettendosi dalla parte della donna ripudiata che va incontro – come lascia intendere il testo – a incomprensioni e malignit\u00e0 (si pensi a Giuseppe che non voleva esporre allo scherno Maria, Mt 1,19). La quarta questione \u00e8 quella del giuramento del falso, su cui Matteo torna pi\u00f9 volte (12,33-37; 23,16-22) e che risponde anche a un\u2019esigenza delle relazioni umane del tempo di Ges\u00f9, sovente basate su discussioni prolisse e contraddittorie \u2018farcite\u2019 del nome di Dio per aggiungervi autorevolezza. Ges\u00f9 \u00e8 decisamente severo, e intima di misurare le parole e di non fare giuramenti, ma di essere chiari e concisi: \u201cSia il vostro linguaggio: s\u00ec s\u00ec, no no\u201d. E senza mettere di mezzo Dio, ognuno deve essere credibile sulla sua parola e sulla sua testimonianza di vita. Colpisce il fatto che, su quattro questioni (le altre due le ascolteremo domenica prossima), ben due riguardino il parlare; a una lettura attenta, notiamo anche che sono affrontate con una certa urgenza e drasticit\u00e0. Il termine ebraico biblico dab\u00e0r si traduce con \u201cparola\u201d ma anche con \u201copera\u201d, quindi si percepisce tutta la solennit\u00e0 del suo significato. Forse anche in virt\u00f9 di questo, in tanti altri brani neotestamentari \u00e8 ripresa la problematica del \u201cparlare\u201d, vista come un grande ostacolo al sereno andamento delle prime comunit\u00e0. Nella Lettera di Giacomo (3,5) \u00e8 scritto: \u201cLa lingua \u00e8 un membro minuscolo, ma pu\u00f2 vantare imprese straordinarie. Ecco quanto piccolo \u00e8 il fuoco e quanto grande \u00e8 la foresta che esso incendia!\u201d. Come duemila anni fa, ancor oggi questo problema lacera le comunit\u00e0 cristiane. Papa Francesco a proposito \u00e8 tornato molte volte definendo \u201cserpente\u201d chi colpisce con il veleno della calunnia (16.02.2014), \u201cmalato\u201d di gelosia e invidia chi uccide con le parole (21.01.2016), \u201cterrorista\u201d chi sparla (01.02.2016), \u201cspennatore\u201d chi distrugge una comunit\u00e0 parlando dietro le spalle (15.01.2017). Sperimentiamo ogni giorno nelle nostre relazioni quanto influenza esercitino sulla nostra e altrui interiorit\u00e0 le conversazioni, perch\u00e9 \u201ccon le parole un uomo pu\u00f2 rendere felice l\u2019altro o spingerlo alla disperazione\u201d (Freud, Introduzione alla psicanalisi). Domandiamoci dunque: come \u00e8 il nostro parlare? Siamo in grado di esprimerci secondo la Sapienza che viene dall\u2019alto? Se non riusciamo a dir bene dell\u2019altro, ce la facciamo almeno a dominare la lingua? Facciamo in modo di non dover rimpiangere delle parole belle che potremmo dire, e rischieremo per orgoglio di non dire? Prima che termini questo giorno, ce la facciamo a dire: \u201cTi voglio bene, Ges\u00f9\u201d o \u201cti voglio bene…\u201d ognuno aggiunga i nomi delle persone che attendono una bella e sapiente parola!<\/p>\n

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