{"id":48332,"date":"2017-01-24T17:31:46","date_gmt":"2017-01-24T15:31:46","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=48332"},"modified":"2017-01-24T17:32:14","modified_gmt":"2017-01-24T15:32:14","slug":"abat-jour-le-coccole-di-gesu","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/abat-jour-le-coccole-di-gesu\/","title":{"rendered":"Abat jour – Le coccole di Ges\u00f9"},"content":{"rendered":"
Dal quando, nel lontano 1971, andai a vivere in una comunit\u00e0 d\u2019accoglienza – quella che a Fabriano la Comunit\u00e0 di Capodarco apriva con il nome evangelico \u201cLa Buona Novella\u201d – una delle mie messe la domenica l\u2019ho sempre riservata alla mia comunit\u00e0. (Fra parentesi: \u00e8 stata la prima e l\u2019unica volta che abbiamo battezzato con un nome biblico una nostra comunit\u00e0. E ben ce ne incolse, perch\u00e9 ogni volta che abbiamo messo in atto quella scelta\u2026 spericolata, le cose, quando non sono andate male, sono andate malissimo). La messa in comunit\u00e0. Tutti intorno al tavolo, non ci sono altari. Tutti seduti per tutta la messa, visto che c\u2019\u00e8 sempre qualcuno in carrozzina. All\u2019omelia lanciavo qualcuno dei pensieri che la liturgia della Parola mi aveva suggerito, e le risposte che arrivavano alla mia provocazione erano spesso sensate, a volte molto intense. Ma a volte prevaleva il\u2026 folklore. Una volta a Fabriano, la notte tra il sabato e la domenica, capit\u00f2 un fuori di testa che \u201cveniva\u201d (diceva lui); prima che io tornassi da Gubbio a notte inoltrata, aveva terrorizzato le ragazze della Comunit\u00e0 con profferte d\u2019amore languido e poesie degne del Conte Dracula. Lo convincemmo ad andare a nanna, e la mattina dopo disse messa con noi. Solo che all\u2019offertorio tir\u00f2 fuori un coltellaccio da cucina e mi disse, puntandoselo al petto: \u201cPosso unirmi al sacrificio di Cristo?\u201d.<\/p>\n
Mantenni la calma e lo dissuasi dal santo proposito: la lavatrice era in riparazione e l\u2019indomani lavare la tovaglia zuppa del suo sangue sarebbe stato problematico. Ne convenne. D\u2019altra fibra gli episodi pi\u00f9 recenti. R. C., 28 anni, aveva bestemmiato. Ho alzato la voce: \u201cDevi chiedere perdono a Ges\u00f9!\u201d. Annu\u00ec. Poi, con le mani giunte e gli occhi al Crocifisso: \u201cGes\u00f9, io ti perdono!\u201d. Un\u2019eresia? Bah! se riducessimo la vita del Signore al primo spicchio, quello umano, tutto umano, qualcosa di cui rimproverarlo si sarebbe: per come trattava Lorsignori i reattivi padroni delle ferriere, per essersi \u201cangauattato\u201d a Nazareth per sei lustri mentre il mondo la aspettava da mille anni, per aver fatto amicizia con quelli che non contano nulla, il che non \u00e8 buona cosa in vista della conquista del mondo. Gli abbiamo detto, a C. R.: \u201cForse questa tua non \u00e8 al preghiera giusta\u201d. E lui ha risposto: \u201cMa io ho bisogno delle coccole di Ges\u00f9!\u201d. Le coccole di Ges\u00f9! Quanti Santi del paradiso accetterebbero una sostanziosa parentesi nel loro stato di felicit\u00e0 per aver scritto questa strabiliante preghiera! Le voglio anche io, quelle coccole, ora che il futuro mi appare, alternativamente, con la faccia arcigna della Commare Secca e con quella solare di Sorella Morte.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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