{"id":4825,"date":"2005-11-25T00:00:00","date_gmt":"2005-11-24T22:00:00","guid":{"rendered":"http:\/\/www.lavoce.it\/?p=4825"},"modified":"2015-07-15T11:04:56","modified_gmt":"2015-07-15T09:04:56","slug":"urla-del-silenzio-dei-bambini","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lavoce.it\/urla-del-silenzio-dei-bambini\/","title":{"rendered":"Urla del silenzio dei bambini"},"content":{"rendered":"

Sempre pi\u00f9 bambini sono oggetto di maltrattamenti e abusi, e cosa pi\u00f9 preoccupante \u00e8 che tali azioni avvengono perlopi\u00f9 entro le mura domestiche. I motivi sono diversi e non si parla solo di violenze sessuali, ma di abusi e maltrattamenti di altra natura, che possono segnare la sfera psicologica ed emotiva del bambino anche per tutta la vita: a volte basta essere oggetto semplicemente di contesa tra due genitori divorziati, scherno, denigrazione, trascurati, malnutriti (succede anche questo!), vittime di genitori con problemi. Su tali temi e su come i servizi (pubblici e sociali) si stanno organizzando in merito si \u00e8 parlato in un seminario di studi che si \u00e8 svolto il 17 – 18 novembre scorso a Palazzo Cesaroni, in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che cadeva il 20 novembre scorso. A promuovere il convegno su ‘La protezione e la tutela dall’abuso e maltrattamento: organizzazione dei servizi e percorsi integrati’ \u00e8 stata la Regione Umbria, assessorato alle Politiche sociali. Una due-giorni nel corso della quale l’argomento \u00e8 stato affrontato da diverse angolature, perch\u00e9 il fenomeno, per la sua complessit\u00e0, oltre che delicatezza, chiama in causa diversi soggetti, (i servizi sociali, le Asl, i servizi pediatrici ospedalieri e del pronto soccorso, il Tribunale dei minorenni, gli operatori scolastici), ognuno dei quali, nell’ambito della propria competenza, \u00e8 chiamato a dare il proprio contributo per prevenire ed arginare il fenomeno. Ma se non c’\u00e8 collaborazione, o integrazione, come \u00e8 stato sottolineato pi\u00f9 volte dai responsabili degli enti intervenuti, il comune obiettivo di salvaguardare l’infanzia e l’adolescenza non sar\u00e0 raggiunto. ‘Quello che preoccupa di pi\u00f9 \u00e8 tutto un sommerso che non viene denunciato – spiega Carla Berardi, pediatra, membro del consiglio direttivo del Centro per la salute dei bambini di Trieste e dell’Ispcan (International society for prevention of child abuse and neglect) – vuoi per paura di uno dei due genitori, vuoi per blocco emozionale, o perch\u00e9 chi \u00e8 chiamato ad individuare l’abuso non \u00e8 in grado di riconoscerlo. Per questo \u00e8 importante la formazione specialistica di chi viene a contatto con queste situazioni’.La Regione Umbria, ha ricordato l’assessore regionale ai servizi sociali Damiano Stufara, intervenuto all’incontro, \u00e8 impegnata da tempo a promuovere interventi integrati tra le istituzioni pubbliche, il privato sociale e la scuola. \u00c8 stato creato uno staff con operatori qualificati (psicologi, un pediatra, un neuropsichiatria e un assistente sociale) la cui formazione \u00e8 stata curata dalle due province. ‘Al momento – spiega la Berardi – sono state create tre \u00e9quipe (a Perugia e Foligno, gi\u00e0 operative, mentre Citt\u00e0 di Castello lo sar\u00e0 tra breve) che offriranno da consulenza ad operatori che sospettano un caso d’abuso, sia per analizzare i segni e i sintomi, sia per consigliare e sostenere la segnalazione alla Magistratura, nel caso sia necessario. Inoltre dovrebbe fare da consulente all’Autorit\u00e0 giudiziaria per l’accertamento dell’eventuale abuso’.In collaborazione tra ufficio scolastico regionale e Regione sar\u00e0 stampato un opuscolo informativo che verr\u00e0 distribuito in tutte le scuole di ordine e grado, anche alle materne, dove con un linguaggio semplice i minori potranno imparare a riconoscere situazioni pericolose dalle quali difendersi.Dai primi mesi del prossimo anno sar\u00e0 attivato anche un numero d’emergenza, il ‘144’, gi\u00e0 in funzione in altre sei regioni italiane: ‘Raccoglier\u00e0 segnalazioni di abuso e maltrattamenti nei confronti dei minori – ha spiegato Gianfranco Consalvo, dirigente della Questura di Perugia.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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